ARTICOLI E NOTIZIE SULL'INCESTO E LA PEDOFILIA E COME COMBATTERLI.

venerdì 17 settembre 2010

Incita online a stupro bimbi, preso

Incita online a stupro bimbi, preso
6/9/2010

Bolzano, minorenne il responsabile
Aveva formato un gruppo su Facebook incitando alla violenza sui bambini. Adesso il promotore di questa "community", scoperta il 18 agosto dai carabinieri del Comando provinciale di Bolzano, è stato identificato: si tratta di un minorenne. La Procura della Repubblica di Bolzano ha infatti aperto un'indagine, risalendo così all'utenza telefonica utilizzata per la connessione Internet dal giovane che ha aperto il gruppo di discussione, poi chiuso.


A un paio d'ore dall'attivazione, il gruppo contava già 51 contatti da parte di vari utenti della rete, alcuni favorevoli all'iniziativa, altri critici. Dopo essersi messi in comunicazione con la direzione del "social network", negli Stati Uniti, i carabinieri bolzanini hanno ottenuto la chiusura del sito in brevissimo tempo.

Sull'episodio è stata dunque avviata un'indagine dalla Procura della Repubblica di Bolzano che è riuscita a risalire all'utenza telefonica del giovane.

Nei giorni scorsi, carabinieri del reparto operativo di Bolzano e del Gruppo di Monreale, in provincia di Palermo, sulla base di un ordine del pm Axel Bisignano della procura altoatesina, hanno infatti effettuato una perquisizione, identificando un minorenne come autore del fatto e sequestrando un computer. Al momento non è noto il movente del giovane, ma altri accertamenti sono in corso sul materiale sequestrato.



http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo490228.shtml

STUPRÒ NIPOTE, FIGLIO LO UCCIDE E BRUCIA IL CORPO

LEGGO.IT

STUPRÒ NIPOTE, FIGLIO LO
UCCIDE E BRUCIA IL CORPO


Venerdì 17 Settembre 2010

Ha ucciso l'anziano padre che era stato condannato a sei anni di reclusione per abusi sessuali nei confronti di una nipote, picchiandolo e bruciandone il cadavere: un uomo di 44 anni di Mottola è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria dagli agenti della Squadra Mobile di Taranto per omicidio volontario aggravato e distruzione e occultamento di cadavere. I resti della vittima, di 83 anni, sono stati trovati nelle campagne di Mottola su indicazione dell'omicida, che ha reso piena confessione al termine di un lungo interrogatorio in questura. L'omicidio risalirebbe al 27 luglio scorso. Quel giorno il 44enne era andato a prendere il padre, che aveva ottenuto la revoca degli arresti domiciliari, da una casa di cura per anziani di Grottaglie. Lo ha accompagnato in un'abitazione di sua proprietà a Mottola e ha avuto con il genitore una violenta discussione culminata nell'omicidio. Il 44enne sospettava che il padre avesse fatto delle avances anche a sua figlia. Un tarlo fisso che lo aveva sconvolto tanto da indurlo a uccidere il padre. Gli altri famigliari aveva denunciato la scomparsa dell'anziano, ma solo ieri è stato ritrovato il cadavere. L'anziano è stato ucciso a mani nude e poi bruciato in un vecchio serbatoio di eternit, dov'è stato lasciato per 12 ore. Il fermo è stato disposto dal pm della Procura di Taranto Raffaele Graziano, che si è recato sul luogo del ritrovamento del cadavere insieme al medico legale Marcello Chironi.

MEDITAVA IL SUICIDIO L'uomo di 44 anni che ha ucciso il padre a Mottola stava meditando di togliersi la vita. Lo ha riferito la polizia in una conferenza stampa. Il fermato, a quanto si è appreso, aveva acquistato tre lettere con relative buste, sulle quali avrebbe dovuto presumibilmente scrivere un messaggio da lasciare alla moglie e ai figli, a un altro familiare e a un amico poliziotto. Le lettere, ancora in bianco, e le chiavi della cassaforte nella quale custodiva regolarmente alcuni fucili, sono state trovate nella sua auto. I famigliari dell'anziano ucciso avevano denunciato la scomparsa del loro congiunto il 20 agosto scorso. Da quel momento erano iniziate le ricerche degli inquirenti con perlustrazioni e l'acquisizione di testimonianze. Il figlio 44enne, imprenditore edile, sul quale si erano concentrati i sospetti, ieri pomeriggio è stato condotto in questura a Taranto e interrogato. «Dopo alcune ore - ha sottolineato il capo della Squadra mobile, Fabio Abis, nella conferenza stampa - l'uomo si è deciso a confessare liberandosi di un peso. Ci ha detto: ho subito tanto di quel male che non ce la facevo più. Poi ci ha raccontato della colluttazione con il genitore, che a un certo punto non dava più segni di vita, e del modo con il quale ha occultato il cadavere, bruciandolo, e utilizzando dei secchi per spostarlo in un altro luogo». «L'uomo, peraltro - ha concluso Abis - stava meditando di suicidarsi e lo aveva fatto intendere chiaramente alla moglie». (ANSA). YB6-MP 17-SET-10 14:35 NNN

L'anziano ucciso dal figlio a Mottola era stato sottoposto agli arresti domiciliari il 9 dicembre 2009 con l'accusa di aver abusato ripetutamente della nipotina di 13 anni. In carcere finì invece la madre della ragazzina, una donna di 38 anni, che secondo gli investigatori avrebbe organizzato gli incontri ricevendo in cambio manciate di denaro. Il 13 luglio scorso il gup del Tribunale di Taranto Valeria Ingenito aveva condannato con il rito abbreviato a sei anni di reclusione l'anziano e a sei anni e otto mesi la madre della ragazzina, quest'ultima accusata di induzione e favoreggiamento della prostituzione ai danni della figlia. Fu proprio il 44enne fermato oggi per l'omicidio del padre a presentare una denuncia, dopo aver notato che l'anziano padre si era invaghito della nipote 13enne che quasi quotidianamente riceveva in casa e con la quale talvolta si appartava in un garage. Si scoprì così che la madre della ragazzina era complice e riceveva piccole somme di denaro. Nell'abitazione dell'anziano la polizia trovò numerose confezioni di viagra. La madre della tredicenne è attualmente rinchiusa nel carcere di Lecce.



http://www.leggo.it/articolo.php?id=80119