ARTICOLI E NOTIZIE SULL'INCESTO E LA PEDOFILIA E COME COMBATTERLI.

domenica 30 novembre 2008

Referendum in Svizzera per lo spinello libero-si votava anche l'imprescrittibilità degli atti pedofili, promossa dall'associazione ''Marche blanche''

Referendum in Svizzera per lo spinello libero-si votava anche l'imprescrittibilità degli atti pedofili, promossa dall'associazione ''Marche blanche''
30 11 2008
A sorpresa, e con appena il 51,9 % di voti a favore hanno invece accettato l'iniziativa per l'imprescrittibilità degli atti pedofili, promossa dall'associazione ''Marche blanche''

Un'iniziativa popolare domanda di rendere imprescrittibili i reati di pedofilia e pedopornografia. Il governo e il parlamento propongono invece che le vittime abbiano tempo fino a 33 anni per sporgere denuncia. La decisione spetterà al popolo e ai cantoni il 30 novembre.
Diversi casi di pedofili multirecidivi venuti alla luce negli ultimi anni, in Svizzera e all'estero, hanno profondamente turbato l'opinione pubblica. Sull'onda dell'emozione, l'associazione Marche blanche, che si batte per la tutela dell'infanzia e contro la pedocriminalità, nell'agosto 2004, ha lanciato l'iniziativa popolare "per l'imprescrittibilità dei reati di pornografia infantile".

Il testo chiede di ancorare nella Costituzione federale – tramite l'introduzione di nuovo articolo - l'imprescrittibilità dell'azione penale e della pena, per gli autori di reati sessuali o di pornografia commessi su fanciulli impuberi. Esso è stato depositato il 1° marzo 2006, munito di quasi 120mila firme valide.

Di che si tratta?
Iniziativa popolare
Il governo e il parlamento raccomandano di respingerlo. Lo scorso giugno, il Consiglio degli Stati (Camera alta) lo ha bocciato con 41 voti senza opposizione, il Consiglio nazionale (Camera bassa), con 163 voti contro 19 e 5 astensioni.

I voti a favore sono venuti da una forte minoranza dell'Unione democratica di centro – per la precisione 15 deputati – e da quattro popolari democratici. Fra questi ultimi c'è il presidente del partito, il vallesano Christophe Darbellay, che fa parte del comitato promotore dell'iniziativa.

Prolungati i tempi del diritto vigente
Il diritto svizzero vigente fissa a 15 anni, a partire dal momento del reato, il tempo a disposizione delle vittime minori di 16 anni per querelare chi ha violato la loro integrità sessuale. Gli autori di tali reati sono in ogni caso perseguibili al minimo fino al momento in cui la vittima compie 25 anni.

Nell'esame dell'iniziativa, l'esecutivo e il legislativo hanno riconosciuto che i termini attuali sono troppo brevi. Perciò hanno deciso di modificare il Codice penale e il Codice penale militare. È stata mantenuta una prescrizione di 15 anni, ma che decorre a partire dal compimento dei 18 anni della vittima. In altri termini, ogni vittima ha tempo fino a 33 anni per sporgere denucia penale.

Questo controprogetto indiretto è stato approvato all'unanimità da entrambe le Camere. Ma Marche blanche lo ha giudicato insufficiente e non ha dunque ritirato l'iniziativa.

Atto di giustizia o rischio di sconfitta in tribunale?
I promotori sottolineano che spesso le vittime hanno bisogno di moltissimi anni prima di riuscire a rompere il silenzio. Occorre dunque dare loro tutto il tempo di cui hanno bisogno, affinché possano chiedere giustizia e liberarsi del loro trauma, quando trovano la forza di compiere tale passo.

D'altra parte, i promotori contestano il diritto all'oblio per gli autori di crimini pedofili, dal momento che le loro vittime non riescono mai a dimenticare gli abusi subiti.

Secondo i sostenitori dell'iniziativa, l'imprescrittibilità rappresenterebbe anche una misura preventiva. A loro avviso, il rischio di incorrere per tutta la vita in una pena, avrebbe un effetto dissuasivo.

Gli avversari replicano che, più passa il tempo, più diventa difficile stabilire i fatti. Poiché nel diritto svizzero vale il principio "in dubio pro reo", un procedimento penale a distanza di tanti anni rischierebbe di concludersi con un nulla di fatto, per mancanza di prove. Per la vittima, ciò comporterebbe una nuova sofferenza e dunque sarebbe controproducente.

Il testo pone peraltro un grosso problema poiché parla di "fanciulli impuberi". Dato che la pubertà nei singoli individui interviene in età diverse, in molti casi potrebbe risultare impossibile stabilire se la vittima fosse ancora impubera al momento dei fatti. Il pericolo sarebbe di creare errori giudiziari e disparità di trattamento.

Gli oppositori giudicano inoltre sproporzionata l'imprescrittibilità. Attualmente in Svizzera esiste solo per reati estremamente gravi che colpiscono molte persone, quali i crimini di guerra, i genocidi e gli atti terroristici. Una regola in vigore anche nei paesi vicini.

swissinfo, Sonia Fenazzi

http://www.swissinfo.org/ita/prima_pagina/Crimini_pedofili_perseguibili_a_vita.html?siteSect=106&sid=9872429&cKey=1225991080000&ty=st



l'imprescrittibilità dei reati di pornografia infantile' in SVIZZERA

L'iniziativa popolare che chiede l'imprescrittibilità dei reati di pornografia infantile è stata depositata mercoledì presso la Cancelleria federale.
Lanciata nel 2004 dall'associazione «Marche Blanche», ha raccolto quasi 120'000 firme.

L'iniziativa popolare 'per l'imprescrittibilità dei reati di pornografia infantile' è stata consegnata mercoledì mattina presso la Cancelleria federale, munita di 119'198 firme.

L'iniziativa, lanciata dall'associazione «Marche Blanche», chiede di modificare la Costituzione federale introducendo un nuovo articolo – il 123b – che vieti la caduta in prescrizione dei reati sessuali e di quelli di pornografia sui ragazzi che non hanno ancora raggiunto l'età della pubertà.

Molto resta da fare
"Nel campo della protezione dei bambini resta ancora molto da fare", ha dichiarato ai microfoni della Radio Svizzera romanda Christophe Darbellay, consigliere nazionale e membro del comitato promotore.

In primo luogo bisogna "dare dei segnali molto più forti, sia in politica che attraverso la giustizia", ha precisato Darbellay.

L'imprescrittibilità degli atti di pedofilia e degli abusi sessuali sui fanciulli si giustifica poiché le vittime sono in grado di denunciare le molestie solamente molti anni dopo averle subite, sostiene «Marche Blanche».

"A 4, 5 o 6 anni un bambino vittima di una violenza non sempre è in grado di denunciarla. È quindi importante che lo possa fare il giorno in cui si rende conto di ciò che gli è capitato. Anche a 30 anni", ha spiegato Darbellay.

Scuotere le coscienze
L'associazione "Marche Blanche" è un'organizzazione apolitica e aconfessionale fondata nel 2001 che cerca di sensibilizzare il pubblico con marce cittadine in vari cantoni svizzeri. In particolare «Marche Blanche» si prefigge di combattere la tratta di bambini e la pornografia infantile.

Oltre ad avere l'ambizione di "scuotere le coscienze", con le sue marce silenziose, l'associazione chiede alle autorità di prendere sul serio gli abusi sui bambini.

L'iniziativa era stata lanciata nell'agosto 2004. L'Assemblea federale si pronuncerà sulla sua validità, non appena questa sarà dichiarata ufficialmente riuscita.

swissinfo e agenzie

http://www.swissinfo.ch/ita/politica/votazioni/Depositata_un_iniziativa_contro_la_pedofilia.html?siteSect=301&sid=6515510&cKey=1224852174000&ty=st
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martedì 4 novembre 2008

DUE MOSTRUOSI CASI D'INCESTO IN POLONIA SCOPERTI A SETTEMBRE 2008

DUE MOSTRUOSI CASI D'INCESTO IN POLONIA SCOPERTI A SETTEMBRE 2008
PRIMO CASO

REPUBBLICA.IT
La 21enne sarebbe stata segregata per 6 anni e avrebbe avuto 2 figli dal genitore
Il 45enne arrestato dopo un tentativo di fuga verso l'Italia. Rischia 15 anni di carcere
Donna reclusa e stuprata dal padre in Polonia




La polizia polacca scorta l'uomo accusato di segregazione e stupro della figlia 21 all'uscita dal tribunale

VARSAVIA - Un uomo di 45 anni è stato arrestato nella Polonia orientale, per avere sequestrato e abusato per sei anni di sua figlia, che ha oggi 21 anni, una vicenda che ricorda quella della "casa degli orrori" dell'austriaco Josef Fritzl.

Secondo quanto reso noto dalla polizia locale di Siemiatycze, la giovane, tenuta segregata in casa dal padre, avrebbe anche partorito nel 2005 e 2007 due bambini, lasciati in ospedale per l'adozione. I bambini potrebbero essere frutto della relazione incestuosa col genitore. La donna ha raccontato alla polizia che l'uomo l'aveva costretta ad abbandonarli, dopo averla accompagnata al parto. La figlia si era presentata la settimana scorsa alla polizia di Siematycze insieme alla madre, denunciando che il padre la violentava dall'età di 15 anni e le impediva di lasciare la casa. La giovane aveva lasciato la scuola a 14 anni. Subito dopo per lei era cominciato un inferno famigliare. Il padre aveva cominciato a violentarla, a legarla e a minacciarla con un coltello.

Dopo la denuncia, l'uomo è fuggito e, secondo l'agenzia France Press, voleva raggiungere l'Italia. La polizia tuttavia l'ha arrestato in una altra città polacca, Siedlce, nel centro del paese. Ora rischia una condanna a 15 anni per violenza sessuale e sequestro di persona. Al momento il tribunale gli ha inflitto un fermo di tre mesi. La figlia è ospite di alcuni famigliari e riceve assistenza psicologica.

La vicenda polacca richiama quella venuta alla luce quest'anno in Austria, nella cittadina di Amstetten. Un uomo di 73 anni, Josef Fritzl, aveva tenuto segregata la figlia per 24 anni in una cantina-prigione sotto casa, violentandola e facendole partorire sette figli.


(8 settembre 2008)
http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/esteri/polonia-segregazione/polonia-segregazione/polonia-segregazione.html

RAINEWS24.IT

Varsavia | 9 settembre 2008
Incesto e segregazione, un altro padre mostro in Polonia


Un caso simile a quello di Josef Fritzl
Un uomo di 45 anni e' stato arrestato nella Polonia orientale, per avere sequestrato e abusato per sei anni di sua figlia, che ha oggi 21 anni, una vicenda che ricorda quella della "casa degli orrori" dell'austriaco Josef Fritzl.

Secondo quanto reso noto dalla polizia locale di Siemiatycze, la giovane, tenuta segregata in casa dal padre, avrebbe anche partorito nel 2005 e 2007 due bambini, lasciati in ospedale per l'adozione. I bambini potrebbero essere frutto della relazione incestuosa col genitore. La donna ha raccontato alla polizia che l'uomo l'aveva costretta ad abbandonarli, dopo averla
accompagnata al parto.

Secondo il racconto della vittima, fino a due anni fa la sua famiglia, composta dalla madre Teresa, il padre Krzysztof e il fratellino Jan, abitava a Pasikurice, in Bassa Slesia. Dopo il primo stupro subito dal padre, Alicja ha confessato tutto alla madre la quale pensava inizialmente di divorziare. Poi pero' e' stata picchiata e minacciata dal marito e non ha fatto piu'
nulla per denunciare il crimine.

Dal racconto della giovane a Fakt, il quotidiano del gruppo editoriale tedesco Axel Springer, risulta che il padre la violentava due, tre volte la settimana "come se fosse sua moglie". Diverse volte Alicja B. ha cercato anche di fuggire da casa ma il padre e' riuscito sempre a ritrovarla. Qualche volta la rinchiudeva nella sua stanza togliendo la maniglia.

Dopo il trasferimento della famiglia a Grodzisk, nella zona di Siemiatycze (Polonia orientale), Alicja B. e' riuscita ad avere un fidanzato. Il padre era pero' geloso della relazioni e l'ha costretta a seguirlo in Belgio dove ultimamente lavorava.

Dal Belgio, la ragazza e' riuscita a fuggire l'11 luglio scorso ed e' tornata in Polonia a vivere a casa del suo ragazzo. Rintracciata qualche giorno dopo, il padre l'ha prelevata e rinchiusa a chiave nella casa della nonna, da cui la giovane e' riuscita di nuovo a fuggire. Solo a questo punto, assieme alla madre, ha deciso, una settimana fa, di denunciare il suo martirio alla polizia. "Spero di non rivederlo mai piu", ha detto la ragazza descivendo il sollievo provato quando ha visto il padre portato via in manette.

La vicenda polacca richiama quella venuta alla luce quest'anno in Austria, nella cittadina di Amstetten. Un uomo di 73 anni, Josef Fritzl, aveva tenuto segregata la figlia per 24
anni in una cantina-prigione sotto casa, violentandola e facendole partorire sette figli.

http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=85680

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SECONDO CASO




Un nuovo caso di incesto scuote la Polonia. L'ultimo scoperto solo quattro giorni fa
La giovane e il padre rischiano entrambi una condanna fino a cinque anni di reclusione
Abusa della figlia per nove anni
Dal rapporto nascono cinque figli


La casa dove l’uomo viveva con la figlia


REPUBBLICA.IT


VARSAVIA - Sono passati appena quattro giorni dalla la divulgazione di un caso di incesto e violenze sessuali di un padre sulla figlia e la Polonia è di nuovo sotto shock. Un altro uomo è stato arrestato con l'accusa di avere abusato per nove anni di sua figlia.
Dai rapporti tra i due sarebbero anche nati cinque figli.

Secondo quanto reso noto dall'agenzia di stampa polacca Pap, l'uomo, originario del villaggio di Pyrzyce, nella Pomerania occidentale, è accusato dalla procura polacca di avere avuto per almeno nove anni rapporti sessuali con sua figlia adulta.

Il tribunale lo ha condannato a tre mesi di reclusione in attesa del processo, mentre alla donna è stato vietato di lasciare il Paese. Entrambi rischiano una condanna fino a cinque anni di reclusione. Altri particolari sulla vicenda e l'identità dei protagonisti non sono stati resi noti.

Solo quattro giorni fa era venuto alla luce un caso di incesto che ha scioccato la Polonia: un uomo di 45 anni arrestato per aver abusato, per sei anni, di sua figlia. Dalla relazione sarebbero nati due bambini, dati in adozione. La vicenda aveva indotto i media a fare accostamenti con la storia agghiacciante di Amstetten, in Austria, dove Josef Fritzl (oggi 72enne) è accusato di avere tenuto segregata per oltre 20 anni la figlia Elisabeth e di averla sistematicamente violentata procurandole sette gravidanze.

(12 settembre 2008) Tutti gli articoli di esteri



http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/esteri/polonia-segregazione/nuovo-caso-incesto/nuovo-caso-incesto.html?rss