ARTICOLI E NOTIZIE SULL'INCESTO E LA PEDOFILIA E COME COMBATTERLI.

martedì 24 novembre 2009

QUANDO I GENITORI SONO MOSTRI

CENTRO DI SOLIDARIETA' CRISTIANA




QUANDO I GENITORI SONO MOSTRI

Riflessione di Rebecca Oren, esperta in problemi familiari e sociali

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LA STORIA DI ANNA SU MATTINO 5
19 Novembre 2009

Federica Panicucci intervista una ragazza che per anni ha subito orribili violenza a casa sua
da parte del padre, fratello e uomini estranei, con la complicità della madre.

Federica legge qualche rigo della lettera che Anna ha scritto a sua madre;
"Una madre non entra in una stanza dove c'è la figlia chinata sul padre e dice fate piano
perché devo dormire, una madre non se ne va, una madre salva sua figlia.
Tu non sei una madre, non so cosa sei, ma sono sicura che non sei una madre"

Ecco che Anna inizia a raccontare; su padre ha cominciato a picchiarla e violentarla
quando lei frequentava l'asilo, non ricorda bene se aveva 3, 4, 5 anni.
Quando era piccola gli abusi avvenivano una volta la mese, poi col passare degli anni,
sono diventati giornalieri, non solo iniziando da quando frequentava le elementari fino
alle superiori, tornando da scuola, trovava un uomo nella sua stanza,
con il quale si concedeva dopo che la madre chiudeva la porta.
I genitori contattavano questi uomini estrani con cui la figlia andava.
La madre sapeva, vedeva, sentiva e faceva finta di nulla.
Un giorno Anna aveva 8 anni ed aveva dei lividi, la madre gli dice di coprirsi,
perché se la vede la maestra, lei e suo padre vanno in carcere, mentre lei e il fratello vanno
a finire in un orfanotrofio, ma mentre suo fratello si salverà, qualcuno lo prenderà,
lei non si salverà, nessuno può volerla.
Ogni volta che la madre vedeva Anna violentata dal padre, era come offesa, tanto
che Anna doveva chiederle scusa e cercare di fare qualcosa per avere un suo saluto.
Quindi sua madre ha pure questo aspetto silenzioso ed offeso.

Suo fratello sapeva degli abusi, e credeva fossero cose normali, ecco che una volta
è costretto anche lui ad abusare della sorella, perché glielo chiede il padre,
poi però non accade più.


Anna subira queste violenze, fino al giorno in cui scapperà di casa, dopo aver trovato
delle persone che hanno capito il suo problema.
Anna è salva, sta bene, però è stata per 4 anni dallo psicologo, che l'ha aiutata a
rimuovere i sensi di colpa.

Anna dice che dall'inizio gli abusi da parte del padre gli sembravano cose anormali,
specialmente quando alle elementari, sentiva le altre bambine raccontare quello
che facevano con i genitori, come che il fine settimana andavano al mare.
Comunque Anna credeva che gli abusi che subiva erano cose che si fanno normalmentein famiglia.
Anna non poteva ribbellarsi e nemmeno piangere, il padre la picchiava,
e avrebbe peggiorato le cose, quindi Anna accettava tutto questo in silenzio.

Questa è la storia , per molti spetti è incredibile, un esempio; i bambini piccoli se vogliono
un giocattolo o un dolcetto, piangono, e se i genitori li picchiano, piangono più forte.
Non è normale che una bambina di 3 anni abbia rapporti sessuali con il padre che
la picchia per violentarla, e poi vive e cresce normalmente, mangia, va a scuola cresce.
Ci sono bambini che in situazioni famigliari dolorose, lutti, miseria, ed altro, non mangiano,
non studiano e non giocano, sono traumatizzati.
Come è possibile che Anna ha sopportato che il padre la picchi, la violenti la minacci,
come è possibile che Anna si faccia stuprare dal fratello, e poi da estranei ?
Come gestiva Anna la sua intimità, a 3 anni come si può capire di pulizia intima?
Quindi la piccina aveva le sue parti intime sporche e maleodoranti, non sappiamo
se la madre la lavava, povera bambina ha rischiato malattie ed infezioni.
Anna si è trovata in competizione con la madre, tradiva sua madre, andava a letto con
il marito di suo madre, Anna era l'amante di suo padre, sempre costretta ad esserlo.
Tutto questo non è normale, Anna è una bambina particolare, eppure chiede scusa
alla madre se la vede insieme al padre ad avere rapporti sessuali, questo chiedere
scusa, dimostra che Anna si sente colpevole, infatti per rimuovere questi sensi di colpa
Anna deve ricorrere allo psicologo.
Anna ha subito un forte trauma, e quindi aveva le idee confuse che le impedivano di reagire,
scappare di casa, parlare con le amiche o altri parenti.
I genitori di Anna sono dei mostri. Speriamo che la legge con loro sia severa perché
quello che hanno fatto non lo fanno nemmeno gli animali, i quali in genere si prendono
cura amorevole verso la loro prole.
L'uomo certe volte è un mostro, l'animale più crudele è pericoloso.

I questi anni stanno venendo allo scoperto molte storie di bambine anche in tenera età
violentate dal padre, sia in Italia che all'estero.
Ci sono molte organizzazioni anti-pedofilia, ma questo problema si risolve solo se in ogni
famiglia regna la religione cristiana, solo il cristianesimo con i suoi principi ed insegnamenti
può salvare i bambini e le famiflie dalla pedofilia e dall'incesto.
Infatti incesto e pedofilia predominano specie in quelle famiglie senza religione,
dove c'è ignoranza, alcolismo,droga e malattie mentali.

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Un abuso familiare
19/11/2009
La drammatica testimonianza di una ragazza che per anni
ha subito violenze sessuali dal padre.


http://www.video.mediaset.it/mplayer.html?sito=mattino_5&data=2009/11/19&id=12888&from=link

http://groups.google.com/group/centro-di-solidarieta-cristiana?hl=it

mercoledì 18 novembre 2009

Missouri: un padre e i suoi 4 figli arrestati per stupri in famiglia

gli arresti effettuati grazie alla testimonianza di una delle vittime
Missouri: un padre e i suoi 4 figli
arrestati per stupri in famiglia
Ma le autorità stanno scavando nel terreno della loro fattoria in cerca di corpi: sospettano anche degli omicidi
NEW YORK (USA) - Orrore negl Stati Uniti. Un padre e i suoi quattro figli sono stati accusati nel Missouri per i ripetuti stupri sui loro sei nipoti e figli. Gli accusati sono Burrell Edward Mohler sr di 77 anni e i suoi figli David A. Mohler, 52 anni, Burrell Edward Mohler jr, 51 anni, padre di sei bambini, Jared Leroy Mohler, 48 anni, e Roland Neil Mohler, 47 anni. La polizia sta setacciando il terreno della loro fattoria alla ricerca di corpi che potrebbero esservi sepolti. Le autorità però non hanno voluto dire se i corpi che cercano sono di adulti o di bambini.

SI CERCANO I CORPI - Lo sceriffo del posto, Kerrick Alumbaugh, si è limitato a dire nel corso di una conferenza stampa che ci sono «indicazioni sulla presenza di uno o più corpi in differenti posti». Le autorità tentano anche di capire da note scritte dai bambini il tipo di violenze sessuali di cui sono stati vittime. «Quando le vittime erano più giovani, scrivevano ciò che era successo e lo nascondevano in vasi che poi seppellivano nella proprietà sperando di dimenticare» ha detto Bill Lowe, portavoce della polizia del Missouri. Il calvario subito dai bambini è stato rivelato in agosto, quando una giovane di 26 anni è andata alla polizia per raccontare delle violenze sessuali commesse da suo padre, dai suoi zii e da suo nonno. Le sue quattro sorelle e suo fratello collaborano con la polizia e altri tipi di incriminazioni dovrebbero seguire a breve, ha detto Lowe. La donna ha descritto nove episodi di violenze sessuali che secondo il suo ricordo sono cominciate quando lei aveva cinque anni e sono finite quando lei è rimasta incinta e ha dovuto subire un aborto all’età di undici anni.

TERRIBILI VIOLENZE - Le violenze erano accompagnate da cerimonie elaborate di «matrimonio» nel corso delle quali le bambine dovevano raccogliere fiori per adornare la loro acconciatura e indossare vestiti speciali. Dopo una di queste cerimonie, la giovane ha riferito di essere stata «sposata» a uno dei suoi zii e di essere stata condotta fino a un pollaio. La donna si ricorda che suo nonno ha allora messo una coperta sulla porta a vetri e ha detto «divertitevi bene». La ragazzina inoltre è stata obbligata a avere rapporti sessuali con un cane e a guardare suo fratello farsi violentare. Lowe si è rifiutato di precisare se altri membri della famiglia fossero al corrente delle violenze o fossero presenti quando sono avvenute. «Non so quale fosse il loro ruolo. Questo entra nel quadro dell’inchiesta in corso» ha detto il portavoce della polizia. Le violenze sono avvenute tra il 1988 e il 1995 nella fattoria situata a Bates City, nel Missouri. La nonna della famiglia è morta nel dicembre 1991, ha riferito il giornale Kansas City Star, citando il necrologio pubblicato sul giornale. Lo sceriffo Alumbaugh si è detto convinto che ci siano «altre vittime», affermando che «i pedofili non si fermano dopo un solo caso: continuano». I cinque uomini sono stati formalmente incriminati martedì di diversi capi d’accusa tutti relativi alle violenze sui bambini e restano in prigione, dopo che il giudice ha fissato cauzioni per tutti per cifre comprese tra 30mila e 75mila dollari.



http://www.corriere.it/esteri/09_novembre_13/missouri-stupri-famiglia_e5295b0a-d067-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml

sabato 17 ottobre 2009

Orrore a Varese, violenta la figlia per 24 anni

Le violenze sono continuate anche dopo il matrimonio e la maternità della giovane
Orrore a Varese, violenta la figlia per 24 anni e si giustifica: ''Lei ci stava". Abusi anche sulla nipotina

ultimo aggiornamento: 16 ottobre, ore 18:11
Milano - (Adnkronos) - L'uomo, un operaio di 60 anni, è finito dietro le sbarre. Tutto è venuto alla luce ad agosto quando la piccola ha chiesto alla madre se dalle analisi del sangue era possibile sapere se una donna era incinta.

Milano, 16 ott. (Adnkronos) - Ha abusato della figlia per ventiquattro anni. Poi ha cominciato a farlo con la nipotina, una bimba che non aveva ancora compiuto i nove anni. E avrebbe continuato a rovinare la vita di quella che era la sua famiglia se la piccola non avesse fatto capire quello che le stava succedendo alla mamma la quale, da vittima di 'lunga data', ha capito subito che l'orrore che aveva provato e che ancora provava lei stava ricadendo anche sulle spalle di sua figlia. Così una verità tanto terribile è emersa in tutta la sua crudezza e per l'uomo si sono aperte le porte del carcere.


Lui è un uomo di 60 anni, transfrontaliere operaio in una ditta in Svizzera, incensurato, sposato e con due figli, un ragazzo che a un certo punto ha intuito la tragedia che si consumava in famiglia e una figlia resa vittima della sua follia sessuale. Gli agenti della Squadra Mobile di Varese dopo una lunga attività investigativa lo hanno arrestato per abusi sessuali nei confronti della figlia, appunto, e della nipotina.

Tutto è venuto alla luce ad agosto quando la piccola ha chiesto alla madre se dalle analisi del sangue era possibile sapere se una donna era incinta. Una domanda anomala per una bimba di neanche dieci anni. Troppo insolita per non far insospettire la madre che con insistenza e pazienza è riuscita a farsi dire dalla bambina quello che le era successo. Così la piccola ha raccontato di come il nonno, un anno e mezzo prima, avesse compiuto atti sessuali con lei. Si trovavano da soli, nel garage di casa. E, dopo, lui l'ha minacciata dicendole che se avesse detto qualcosa a sua madre non le avrebbe più voluto bene.

Il giorno dopo, la madre, insieme al marito e al fratello, ha affrontato il padre: inizialmente lui ha negato tutto ma poi, incalzato dal racconto e dalle domande, ha confessato di aver abusato della nipote. Così i genitori lo hanno denunciato, anche se il nonno aveva già deciso di presentarsi spontaneamente in Questura per raccontare nei dettagli quello che aveva fatto alla piccola all'interno del garage. Le indagini venivano affidate al sostituto procuratore Politi. Ma quello che già di per sé sembrava un dramma non era ancora finito.

Interrogata, alla presenza dei genitori, dagli agenti della Squadra Mobile la bimba ha raccontato un secondo episodio di abusi avvenuti, in questo caso, in casa del nonno. Ed è a questo punto che lo zio della piccola, ascoltato per ricostruire la sera in cui sono avvenuti gli abusi da parte del padre, ha raccontato tutti i suoi sospetti, sul padre e la sorella. E così è emersa la storia tragica della madre della bimba, oggi una giovane donna poco più che trentenne, che dall'età di sei anni ha dovuto subire gli abusi del padre, due, tre volte al mese, per ventiquattro anni.

Anche lei, all'inizio, era stata minacciata: se lo racconti dirò alla mamma che è stata colpa tua, che sei tu a provocarmi. E lei, a furia di sentirselo ripetere, ci deve aver creduto e per tutta una vita ha taciuto quello che il padre le faceva subire anche una volta sposata, anche dopo essere diventata mamma. Lei alla fine sembrava aver accettato quell'orrore ma si era fatta giurare dal padre che mai avrebbe toccato la sua bambina. Altrimenti avrebbe parlato.

Così, scoperto cosa quell'uomo aveva fatto anche a sua figlia, ha deciso di raccontare tutto quello che aveva dovuto passare, e ha riempito pagine e pagine di verbale raccontando decenni di abusi nascosti alla madre che ha scoperto di aver avuto al fianco un mostro solo ora. Sulla base degli elementi raccolti, il pm ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto che è stato eseguito l'altro giorno.

E ieri il gip Fazio ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. L'uomo, intanto, ha confessato tutto anche se a modo suo, fino all'ultimo, e davanti agli inquirenti si è giustificato dicendo, che tutto sommato "mia figlia ci stava".

''Per uomini simili è possibile soltanto auspicare cure obbligatorie e carcere a vita'' dice il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia.

Per Marziale ''la pedofilia non è solo quella emergente da Internet, ma buona parte continua a consumarsi entro le mura domestiche ed è quella più difficile da fronteggiare, complice l'assoggettamento psichico delle vittime nei confronti degli abusanti. Ci troviamo al cospetto di un crimine contro l'umanità, che non può più limitarsi al mero biasimo''.


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Orrore-a-Varese-violenta-la-figlia-per-24-anni-e-si-giustifica-Lei-ci-stava-Abusi-anche-sulla-nipotina_3884515516.html


Abusa per 20 anni della figlia
Varese, poi passa alla nipote:preso
Un sessantenne ha abusato della figlia per 20 anni, anche dopo che questa si era sposata, poi ha iniziato a farlo con la nipotina di 8 anni. Quando la bambina ha fatto capire alla mamma che anche lei era vittima delle attenzioni del nonno, la donna l'ha denunciato. Gli agenti della Squadra Mobile di Varese hanno così arrestato il lavoratore frontaliero per abusi sessuali nei confronti delle due congiunte.


"Mamma dalle analisi del sangue si scopre se sono incinta?". E' bastata questa domanda della bambina per far venire a galla una storia allucinante. L'ennesimo e triste caso di pedofilia e violenza in famiglia. Tutto inizia quando la piccola comincia ad accusare disturbi alimentari. La mamma la porta a fare dei controlli, ma la bimba le chiede se c'è il rischio che sia incinta. La donna capisce tutto. E' una storia che conosce bene. Prima di riporre le sue attenzioni sulla bambina, infatti, il padre 60enne aveva già abusato per vent'anni proprio di lei. Questa volta però decide di affrontare il padre, di chiedere spiegazioni e, insieme ai fratelli, di mettere l'uomo alle strette.

Il nonno, messo di fronte alle sue responsabilità, ammette di aver palpeggiato la nipote in garage. La mamma della piccola avvisa la polizia. Il 60enne rende spontanee dichiarazioni che confermato gli abusi e se ne va di casa, tornando dalla madre, in Svizzera. Intanto emerge anche un secondo episodio, avvenuto nel 2007, nella camera da letto dell'uomo, dove si sarebbe anche masturbato davanti alla bambina.

Ma non è tutto qui. Sentendo i familiari, la polizia arriva a un altro pezzo di verità. Lo zio racconta che da piccolo intuì che il padre violentava la sorella. La polizia indaga, e scopre che è tutto vero. Fin dall’età di otto anni, l’operaio aveva abusato della figlia, e i rapporti, forse in uno stato di soggezione psicologica, erano continuati fino a poco tempo fa, anche dopo il matrimonio. Al fratello i primi sospetti gli sarebbero venuti dal fatto che sempre più spesso il padre dormiva con la sorella: "Un giorno mi nascosi sotto il letto di papà e ho scoperto tutto". Così anche la donna si libera di quel pesante "fardello" che si trascina da 20 anni: abusi che sarebbero proseguiti anche dopo il suo matrimonio. Con rapporti, talvolta, completi. Mediamente tre volte alla settimana.

Intimidita e minacciata dal padre, la donna per vent'anni aveva taciuto. "Dico tutto alla mamma, che mi istighi, che mi provochi", le diceva il padre. E così subiva in sielnzio. Un silenzio che, una volta adulta, la donna aveva scambiato con la promessa che il padre non toccasse la nipotina. Una prmessa che però non ha mantenuto. "Non ho fatto nulla di male. Loro ci stavano. Erano contente", ha dichiarato l'uomo subito dopo essere stato arrestato.


http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo463259.shtml?refresh_cens&fontsize=medium

venerdì 16 ottobre 2009

MAESTRA INGLESE PEDOFILA

Maestra Inglese Confessa: "Ho Abusato Sessualmente Di 100 Bambini In 17 Anni"
Gio 8 Ott - 17.32







Londra, 8 ott. (Ign) - Gli abusi sistematici nei confronti dei piccoli alunni (tra i 4 e i 7 anni) sono cominciati nel 1992. E durati fino ad oggi. E' quanto ha confessato alla polizia la maestra Carole Clarke, quarantaseienne di Grimsby, nel Lincolnshire. Un caso di pedofilia seriale, riferisce la stampa inglese, finito nella aule giudiziarie. Le violenze ai danni dei bambini avvenivano nei bagni e nelle docce della scuola. La donna, arrestata solo nel gennaio scorso e ora sotto processo, ha raccontato ai giudici di aver abusato di almeno 100 ragazzini ma il numero è stato ridimensionato. Secondo il pubblico ministero Gordon Stables, intervistato dal 'Daily Mirror, si tratta di "un numero ridotto di bambini che hanno subito violenze almeno 100 volte".

La vicenda, iniziata diciasette anni fa, è arrivata alle autorità giudiziarie su segnalazione della terapeuta alla quale Carole Clarke si era rivolta per essere aiutata. Il 14 dicembre prossimo la Grimsby Crown Court si pronuncerà sull'ex insegnante, che tra l'altro ha ammesso anche altre aggressioni sessuali: due prima del giugno 1992 e tre nel periodo intorno ad agosto 2008, di cui una si è consumata nel bagno pubblico del Grimsby’s Market Hall, altre due in quello della Woodhall Spa.

Dall’ottobre del 2003 all’aprile del 2007, la Clarke ha insegnato, part-time, inglese agli stranieri al Franklin College di Grimsby. Ma qui, come ha testimoniato il preside della scuola, non ha mai avuto studenti al di sotto dei 19 anni.



http://it.notizie.yahoo.com/7/20091008/tts-maestra-inglese-confessa-ho-abusato-c8abaed.html

lunedì 12 ottobre 2009

«Mio padre mi ha drogata e stuprata»

USA, la rivelazione allo show di oprah winfrey
«Mio padre mi ha drogata e stuprata»
Il racconto nel libro «High Arrival» di Mackenzie Phillips, attrice e figlia del musicista John, dei «Mamas & Papas»
LOS ANGELES - «Quando avevo 11 anni mio padre mi fece provare la cocaina. A 17 -18 mi stuprò ». Con questa confessione-choc resa durante la trasmissione televisiva «The Oprah Winfrey Show», Mackenzie Phillips, attrice e personaggio televisivo americano, figlia di John Phillips, membro della storica band anni '60 «The Mamas & The Papas», ha lasciato l'intera America senza fiato: Mackenzie, che oggi ha 49 anni e che nella sua carriera ha interpretato celebri film come American Graffiti e sitcom come One Day at A Time, è stata ospite al celebre talk show per presentare High on Arrival, autobiografia che promette di essere davvero esplosiva.

RELAZIONE LUNGA 10 ANNI - Secondo quanto ha dichiarato la quarantanovenne suo padre la violentò anche la notte prima al suo matrimonio con Jeff Sessler, membro dell'entourage dei Rolling Stones. «Alla vigilia del mio matrimonio, mio padre si presentò, deciso a fermarlo», ha ricordato l'attrice in un passaggio. «Quella notte presi una tonnellata di pasticche, cosa che fece anche mio padre. Alla fine sono svenuta nel suo letto». L'attrice racconta nel libro: «Mio padre non era un uomo con dei limiti», scrive la Phillips. «Era pieno d'amore ed era dipendente dalle droga». Il matrimonio con Sessler sarebbe durato appena due anni e poi Mackenzie avrebbe avuto una vera e propria relazione col padre che durò circa 10 anni. «Fu come vivere la sindrome di Stoccolma, quando ti innamori del tuo rapitore. Provavo un grande amore per mio padre». La quarantanovenne ha raccontato che la relazione incestuosa terminò quando scoprì di essere incinta. Allora decise di abortire e non si fece più toccare da suo padre.

LA DROGA - La Phillips ha anche spiegato, durante il talk show condotto da Oprah Winfrey, la prima volta che suo padre le fece provare cocaina: «Mi ricordo che stavo in camera mia, ero accovacciata sul pavimento. Mio padre mi mise l'ago nel braccio e cominciò a iniettare la droga. A un certo punto perse la vena e il mio braccio divenne insensibile». Durante la loro lunga relazione sia l'attrice sia il padre erano completamenti succubi della droga: «Un giorno mi disse: "Potremmo scappare via in un paese dove nessuno ci potrà giudicare. Ci sono posti dove l'incesto è accettato. Forse le isole Fiji". Era completamente fuori di testa».

PERDONO - John Phillips, che negli anni sessanta aveva ottenuto un grande successo con il suo gruppo grazie a canzoni come «California Dreamin'» e «Monday, Monday», morì nel 2001 per un attacco cardiaco. Mackenzie lo ha perdonato sul letto di morte perché alla fine era «un uomo completamente distrutto». La donna, che nel corso della sua vita si è sposata tre volte, ha continuato ad avere problemi di droga fino all'anno scorso quando fu arrestata all'aeroporto di Los Angeles per possesso di cocaina. La sorella dell'attrice, Chynna, ha detto di credere alla confessione di Mackenzie: «Non so se è vero che l'abbia violentata, ma credo che abbiano realmente avuto una relazione per 10 anni». Di diverso avviso Genevieve Waite, moglie del padre al tempo della relazione incestuosa: «Poteva essere drogato o ubriaco, ma non avrebbe mai avuto una relazione con sua figlia»

Francesco Tortora

http://www.corriere.it/esteri/09_settembre_24/philips-stupro-tortora_ddf1eb0e-a920-11de-aaa2-00144f02aabc.shtml

Artista dipinge la figlia nuda: "incesto spirituale" per i cinesi

Artista dipinge la figlia nuda: "incesto spirituale" per i cinesi

5 - 02 - 2009
Scritto da Asylum Italia

L'artista Li Zhuangping ha acceso una animata discussione in Cina facendo una serie di ritratti della figlia ventitreenne Li Qin nuda e generalmente in compagnia di un leone, una tigre o altri felini.

Parte del trambusto nasce dal fatto che in Cina la gente non è molto aperta quando si parla di sesso e nudità. Infatti alcuni commentatori cinesi hanno giudicato i dipinti un "incesto spirituale". Insomma, anche il più aperto di mente probabilmente ci penserebbe due volte prima di dipingere la figlia nuda.

Date un occhio ad alcune delle immagini di Zhuangping intitolate "Oriental Goddess Mountain Spirit Series", mentre discutiamo se questa è arte intellettualoide o semplicemente kitsch.




Li Qin ha sottolineato che lei fa solamente la modella per il padre, ma questo caso suscita in noi alcune domande e considerazioni.

- Pensereste in modo diverso alla leggendaria Venere di Milo se scopriste che il misterioso scultore altri non era che il padre di Afrodite?




- Siamo tutti sostenitori del nudo artistico, ma in questi dipinti Zhuagping ha chiaramente valorizzato il seno della figlia facendone non tanto una celebrazione di quanto Dio ha creato, quanto piuttosto qualcosa di simile a un soft porno per zoologi confusi.

- Li Qin aveva 23 anni quando queste immagini sono state dipinte, ma ha cominciato a fare la modella per il padre che ne aveva soli 17. Se c'è una cosa che le Olimpiadi di Pechino ci hanno insegnato avrà avuto al massimo 14 anni la prima volta che posato nuda!



http://www.asylumitalia.it/2009/02/05/artista-dipinge-la-figlia-nuda-incesto-spirituale-per-i-cines/

Stupra la figlia per 30 anni:arrestato un 60enne australiano

Stupra la figlia per 30 anni:
arrestato un 60enne australiano

Proprio come l'austriaco Josef Fritzl: un uomo in Australia ha abusato della figlia e dalle violenze sono nati quattro figli. Ora dovrà rispondere di circa 80 capi d'imputazione, fra cui stupri e minacce

E' un caso simile a quello dell'austriaco Josef Fritzl, che tenne rinchiusa la figlia per 24 anni avendo con lei sette figli: un uomo è stato arrestato in Australia e incriminato di una serie di reati di sesso e di incesto commessi con la figlia in un arco di 30 anni. L'uomo, oltre 60 anni, dovrà comparire in tribunale in novembre, per rispondere di circa 80 capi d'imputazione, fra cui stupri e minacce di morte. I test del dna avrebbero stabilito che l'uomo è il padre dei quattro figli della donna, uno dei quali morto poco dopo il parto, tutti nati in ospedale ma senza il nome del padre sui certificati di nascita. La notizia è stata rivelata in esclusiva dal quotidiano di Melbourne Herald Sun, secondo cui l'uomo aveva iniziato a stuprare la figlia quando aveva ancora 11 anni, minacciandola di violenze contro la madre. E' stato arrestato in febbraio, dopo che la figlia aveva raccontato tutto a un poliziotto, ma un tribunale aveva emesso un ordine di soppressione. Il ministro dei servizi alla comunità, Lisa Neville, ha ordinato un rapporto urgente sul caso: "Non so quale coinvolgimento abbiano avuto la polizia, il mio dipartimento o altre agenzie, negli ultimi 30 anni", ha ammesso.

Giovedì 17 settembre 2009 04.09



http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/145225

sabato 29 agosto 2009

Rapita e violentata per vent’anni Il mostro: un giorno il mondo capirà


Rapita e violentata per vent’anni Il mostro: un giorno il mondo capirà


| Esteri | Alessandro Carlini
Pubblicato il giorno: 29/08/09
California sotto choc


Dice di poter parlare con gli angeli tramite una scatola e che un giorno tutti capiranno il suo gesto. Un fanatico religioso in California si è costruito il suo surreale mondo, nel quale gli “angeli” in carne e ossa erano Jaycee Lee Dugard, 29 anni, scomparsa da quando ne aveva 11, e le sue due figlie di 15 e 11 anni. Il “mostro” è Phillip Garrido, 58 anni, il "Fritzl" americano, come già viene chiamato in tutto il mondo. E al suo fianco è rimasta la moglie di 55 anni, Nancy, che non ha fatto nulla per fermare i crimini che si svolgevano nella baracca dietro casa.

Ad Antioch, nella Contea di Contra Costa, a un'ora di auto da San Francisco, i vicini di casa dei Garrido non avevano sospetti su quella famiglia “normale” che aveva quel giardino nascosto da una staccionata e alcuni tendoni. Là dietro, in quel cortile degli orrori, c'era Jaycee Lee, rapita da Garrido quando aveva 11 anni, da allora nessuno aveva più notizie di lei: l'ultimo a vederla era stato suo patrigno, Carl Probyn, mentre la piccola veniva caricata su un'auto da due sconosciuti.

La famiglia dopo le ricerche si era rassegnata, si pensava che la piccola fosse morta, casomai uccisa da un folle. Ma un folle, invece, l'aveva scelta per portare avanti il suo mondo perverso, fatto di vaneggiamenti religiosi, stupri e violenze carnali.

La piccola Dugard è cresciuta lì, è diventata adolescente e poi donna. Ha subito periodicamente le violenze del suo rapitore, che l'ha pure messa incinta, due volte. E nella prigione dietro casa sono nate due bambine, che ora hanno 15 e 11 anni, e che nella loro vita non hanno mai visto un medico e non sono mai state a scuola. Un testimone ha detto di aver visto le due piccole mentre erano con il padre degenere: erano molto timide, non erano abituate alla gente.

Nella casa degli orrori andava periodicamente la polizia. Garrido infatti aveva precedenti per reati di violenza carnale, si era fatto anche un periodo in galera. Gli agenti arrivavano, scambiavano qualche battuta e poi se ne andavano. Mentre dietro, a pochi metri da loro, era rinchiusa Jaycee Lee, che era anche obbligata a stampare i volantini religiosi che il mostro distribuiva.

Ora l'incubo è finito, la ragazza, diventata donna, ha potuto riabbracciare la famiglia, dopo essere andata in una stazione di polizia e aver rivelato la sua identità. Era finita lì perchè Garrido doveva presentarsi per un controllo e aveva portato tutta la famiglia. Jayce Lee prima ha tentennato e poi ha detto chi era. I Garrido sono stati arrestati e ora li attende sicuramente un lungo periodo dietro le sbarre.

Così la donna, dopo 18 anni, è tornata a casa, abbracciando i suoi cari, sconvolti dalle notizie, e presentandogli le loro nipotine. Mentre Garrido continua a vaneggiare dal carcere: «Quello che è successo all'inizio è una cosa disgustosa, ma poi la mia vita è completamente cambiata», ha detto in un'intervista telefonica.

Triste e lungo l'elenco dei precedenti, da Josef Fritzl 73 anni, che aveva tenuto sequestrata la figlia Elisabeth per quasi 24 anni e l'aveva obbligata a rapporti incestuosi con lui dai quali sono nati 7 figli, fino a Natascha Kampusch, che dopo otto anni e mezzo di prigionia, è riuscita a fuggire dal suo sequestratore Wolfgang Priklopil di 44 anni.



http://www.libero-news.it/articles/view/568402

venerdì 28 agosto 2009

L'omosessualità nel regno animale

venerdì, 20 luglio 2007
Zoo Pride

Sicuri che la diffusione dell'omosessualità nel regno animale
sia un buon argomento per campagne Glbt?
Perché ci sono anche le talpe pedofile e le anatre stupratrici

Prendere a modello la 'naturalità' degli animali per inquinare di meno e imparare la tolleranza verso i sessualmente 'diversi'. Lo predicano etologi come Giorgio Celli e siti internet come www.gay.tv. Si fa notare che comportamenti omosessuali sono stati osservati in 450 specie animali diverse, comprese giraffe, leoni, scimmie bonobo (bisessuali al 100 per cento), pappagalli (il cacatua rosa avrebbe un tasso di omosessualità del 44 per cento), eccetera. E ciò dimostrerebbe che l'omossessualità è un comportamento perfettamente naturale. Se lo fanno gli animali, perché dovrebbero farsi dei problemi i bipedi umani, che sono animali pure loro? Il sillogismo non fa una grinza: gli animali fan così e cosà, gli umani sono animali, dunque anche gli umani faran così e cosà. Vediamo allora cosa sarebbero legittimati a fare gli umani, limitandoci ai comportamenti sessuali, in base al principio della naturale imitazione di quel che fanno gli altri animali.
Gli umani pedofili potrebbero ben rivendicare la naturalità delle loro pratiche: hanno l'abitudine di accoppiarsi con esemplari non ancora sessualmente maturi sia le talpe che gli ermellini. E lo stesso potrebbero fare gli stupratori, dato che il sesso forzato è molto diffuso in natura. È praticato sia fra gli insetti (da alcune varietà di ragni) che fra i mammiferi (da erbivori che presentano una forte differenza di stazza fra il maschio e la femmina). Per non parlare degli uccelli: soprattutto oche e anatre arrivano al rapporto sessuale vero e proprio con una serie di violenti assalti alla femmina. Fra gli scarabei d'acqua non esiste nessun sistema di corteggiamento, lo stupro è sistematico. I maschi quasi affogano le loro compagne, tenendole ferme sotto il pelo dell'acqua fino allo sfinimento. Quando si accorgono che la femmina sta per morire la lasciano un po' in pace a respirare, ma vigilando che non riprenda abbastanza forze da potersi accoppiare con altri maschi.
Perfino lo stupro di gruppo ha i suoi estimatori nel regno animale: i delfini dal naso a collo di bottiglia inseguono in gruppo per settimane una sola femmina, e quando sono convinti che è arrivato il momento giusto, la sottomettono a turno alle loro voglie dopo averle chiuso ogni via di fuga. Colmo della perversione, i tempi morti del lungo inseguimento possono essere allietati da rapporti omosessuali fra i delfini maschi (spesso si tratta di una coppia). Gli stupri possono avvenire anche fra specie: dagli inizi degli anni Novanta nel Parco nazionale di Pilaneberg nella riserva naturale di Hluhluwe-Umfolozi Game Reserve in Sudafrica si registrano violenze sessuali da parte di giovani elefanti maschi ai danni di rinoceronti, spesso uccisi dopo l'atto. Altre riserve della regione hanno registrato casi analoghi.
Il cannibalismo sessuale è un'altra pratica piuttosto diffusa nel mondo animale. In particolare fra i ragni e le mantidi l'uccisione e la divorazione del partner a rapporto avvenuto è molto comune: le femmine aracnidi, se non sono state opportunamente sedotte con doni alimentari o più banalmente immobilizzate con vari accorgimenti, tendono a uccidere e mangiarsi il partner maschio. Sia nel caso dei ragni che degli anfipodi (come per esempio la pulce d'acqua) la divorazione del maschio può avvenire sia durante che al termine della copula.
Infine persino la necrofilia non è per nulla sconosciuta nel regno animale. Un famoso caso di tale pratica è stato osservato dall'etologo Kees Moeliker del Museo di storia naturale di Rotterdam a proposito di una coppia di germani reali. Una coppia di questi animali si schiantò in volo contro una vetrata del museo durante uno di quegli inseguimenti amorosi fra anatre che si concludono con lo stupro della femmina da parte del maschio. Moeliker uscì dal suo ufficio e osservò la seguente scena: dopo avere beccato più volte il germano deceduto a causa dell'incidente senza reazioni da parte di quest'ultimo, il germano sopravvissuto si unì carnalmente al morto ed ebbe un rapporto completo. L'atto di necrofilia durò 75 minuti, durante i quali l'anatra sospese la sua azione per due brevi intervalli per poi riprenderla. Una volta allontanatosi l'animale a rapporto consumato, un'ispezione del cadavere dell'anatra penetrata rivelò trattarsi di un maschio: trattavasi dunque di atto non solo necrofilo, ma omosessuale. Un altro animale sorpreso in connubi necrofili è il rospo delle canne, che oltre a unirsi a rospe defunte fa pure sesso con oggetti inanimati.
Adozioni gay, harem e orge
Bisogna poi dire che anche alcuni degli animali con abitudini omosessuali dimostrano, come certi omosessuali umani, intense aspirazioni genitoriali. Non consiglieremmo però a tutti di realizzarle nello stesso modo. Per esempio ci sono coppie di cigni maschi australiani che attivano una relazione a tre con una femmina e poi, dopo che hanno ottenuto da lei la deposizione di uova, la cacciano dal nido e si occupano loro della cova e poi dell'accudimento dei piccoli. Coppie di pinguini gay dello zoo centrale di New York hanno ugualmente covato con successo uova rubate dal nido di pinguine femmine. Negli zoo di Giappone e Germania coppie di maschi omosex si sono più modestamente limitate a covare un sasso.
Fra i maschi umani c'è poi chi invidia l'elefante marino: un esemplare di due tonnellate può conquistarsi un harem di cento femmine con le quali, nei tre mesi dell'accoppiamento, si unisce carnalmente senza tante cerimonie otto-dieci volte al giorno. C'è però un problema: solo gli elefanti marini più forzuti riescono a realizzare il loro sogno erotico, a prezzo di continue risse e battaglie coi maschi concorrenti. I quali alla fine restano, si può ben dire, con un palmo di naso. Morale: soltanto l'1 per cento dei maschi dell'elefante marino alla fine possono dire di aver avuto rapporti sessuali, contro praticamente il 100 per cento delle femmine.
Qualcosa di simile alle orge è invece segnalato fra abitatori del mare che vanno dai delfini ai cavallucci marini, a lungo erroneamente considerati un modello di fedeltà coniugale fra gli animali, e fra primati come lo scimpanzé e il già citato bonobo. Per la serie 'amore e morte', va infine ricordato che alcuni mammiferi uccidono i piccoli di primo letto della femmina o le provocano l'aborto quando è incinta di un altro maschio, quando intendono prendere il posto di quest'ultimo che nel frattempo è deceduto o scomparso.
Volete davvero prendere a modello la sessualità del mondo animale per giustificare la pretesa di 'normalizzare' le coppie omosessuali umane e altro ancora? Andate avanti prima voi, noi restiamo dove siamo.

Casadei Rodolfo

Tratto dal settimanale "Tempi" n.29 del 19 luglio 2007



http://cighedirli.splinder.com/post/13154231/Zoo+Pride

La pedofilia è presente anche nel regno animale

Stando ai ragionamenti degli ultimi iscritti bannati, entrambe sono naturali... a quanto pare la pedofilia è presente anche nel regno animale. Quindi se lo fanno loro...

http://cighedirli.splinder.com/post/13154231/Zoo+Pride

Questa è un'obiezione che spesso viene mossa dalle lobby omosessuali. Obiezione che, però, si smonta subito.

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6. Vi è chi sostiene che l’omosessualità è un comportamento naturale perché si verifica anche fra gli animali
Un errore, nel quale s’incorre spesso, sta nel ritenere di poter confrontare il comportamento umano con quello puramente animale, come se si trattasse di realtà omogenee.
Per esempio, se fra gli animali si verificano atti d’inaudita ferocia, come l’uccisione dei propri piccoli, degli individui più deboli o del partner dopo la copula, ciò non significa che gli uomini debbano regolare la propria vita con le stesse modalità degli esseri viventi non dotati di autocoscienza e di ragione: le leggi con cui vanno regolati i comportamenti umani sono di natura diversa e vanno cercate là dove Dio le ha scritte, cioè nella natura umana.
Gli atti di tipo omosessuale che, in casi particolari, possono verificarsi fra gli animali sono ancora di difficile interpretazione e gli studi in materia sono soltanto agli inizi.
Nelle specie che hanno uno scarso dimorfismo sessuale esiste l’incapacità di riconoscere il sesso del partner e questo induce ad approcci e corteggiamenti di tipo omosessuale e porta i maschi a – montare - altri individui dello stesso sesso con manifeste intenzioni copulatorie.
In molti uccelli e pesci, specie che non hanno grandi differenze fra i due sessi, l’essere dominante, dice l’etologo Konrad Lorenz, sopprime la sessualità femminile e l’essere dominato sopprime la sessualità maschile: non bisogna dimenticare che per gli animali l’essenza della femminilità consiste nell’essere sottomesso, cioè «messo sotto» in senso propriamente fisico.
Molti pesci — per esempio i labridi della specie Thalassoma bifasciatum — iniziano la vita come femmine e costituiscono banchi di sole femmine, guidati da un maschio. Se il maschio viene tolto dal gruppo, la femmina più robusta cambia colore e si trasforma in un maschio, che domina il gruppo ed è capace di fecondare. Fra i pesci pagliaccio — Amphiprion — una coppia dominante inibisce la crescita degli altri membri. Se viene tolta la femmina, il maschio suo compagno si trasforma in femmina e dal gruppo d’individui indifferenziati un pesce si sviluppa in maschio.
Fra i piccioni possono formarsi coppie di tipo omosessuale: il piccione dominante impersona la parte maschile e quello dominato la parte femminile.
Fra le oche, dove i sessi, ugualmente, non presentano grandi differenze esterne, si può dare un legame fra due maschi che si comportano come una coppia, ma con una particolarità: a ogni primavera essi provano ad accoppiarsi, ma entrambi rifiutano di essere montati. Una femmina può inserirsi fra loro e accoppiarsi con uno o con entrambi: la coppia di maschi, che può avere una femmina in comune, sarà superiore in combattimento alle coppie normali perché il potenziale di combattimento di due maschi è superiore a quello di una coppia.
Le manifestazioni sessuali dei mammiferi, che hanno una più marcata differenza fra i due sessi, costituiscono anche complesse cerimonie e strategie destinate a svolgere funzioni diverse da quelle della semplice pulsione sessuale.

7. Qual è il significato degli atti di tipo omosessuale che si verificano nei mammiferi?
L’etologo Irenaus Eibl-Eibesfeldt spiega che l’atto di montare un individuo dello stesso sesso ha il significato di una minaccia d’aggressione o vuol essere un’affermazione di superiorità di rango. Fra i macachi, per esempio, tale azione ha anche il significato di accettazione di un ordine all’interno del gruppo, che serve a rafforzarne i vincoli. Il macaco superiore di rango è in genere il primo a montare, ma spesso anche gl’individui di rango inferiore lo montano a loro volta: C. Koford paragona queste manifestazioni al saluto militare.
La zoologa Isabella Lattes Coifmann spiega che, quando due babbuini maschi s’incontrano, si salutano voltando il posteriore al compagno: si tratta di un’offerta sessuale di tipo femminile con funzione di acquietare l’altro, di ingraziarselo e di assicurarsi la sua protezione in caso di necessità.
La stessa zoologa riferisce che i bonobo — detti anche scimpanzé nani — praticano accoppiamenti normali, incestuosi e omosessuali in tutte le circostanze della vita. Queste manifestazioni sono continue, ma rappresentano una strategia per bloccare l’aggressività altrui, per allentare le tensioni che si producono nel gruppo e per mantenere la coesione: infatti, i maschi giungono all’eiaculazione solo se hanno per partner una femmina sessualmente matura.
Per gli atti di tipo omosessuale che si verificano fra gli animali, gli etologi hanno già dato spiegazioni: nelle specie che non hanno grandi differenze sessuali esiste l’incapacità di riconoscere il sesso del partner e, inoltre, l’essere dominato sopprime la sessualità maschile e l’essere dominante sopprime la sessualità femminile; nei mammiferi tali azioni hanno il significato d’imposizione del dominio e di affermazione di superiorità di rango, oppure possono costituire un gesto di acquietamento e di saluto, di accettazione di un ordine all’interno del gruppo, che serve a rafforzarne i vincoli, una manifestazione destinata a bloccare l’aggressività altrui, un gesto di sottomissione.
Il comportamento sessuale animale è determinato anche dalle fasi dell’imprinting, cioè della formazione comportamentale e le esperienze dell’imprinting possono essere – errate -: per esempio, alcuni uccelli, allevati fin da piccoli da uomini, tentano l’accoppiamento con essi anche a dispetto d’intervenute convivenze con congeneri.
Inoltre, non bisogna dimenticare che certi meccanismi comportamentali animali non sono sempre finalizzati alla sopravvivenza dell’individuo o della specie ma possono manifestare patologie e devianze da eccesso o da carenza di funzione, le quali portano anche a squilibri distruttivi. (4)

8. Una lettura teologica delle analogie e delle differenze fra l’uomo e l’animale relativamente a comportamenti devianti ( per il concetto di natura vedi domande 14 e 15, capitolo IV)
San Tommaso d’Aquino spiega che il male non ha una propria esistenza, ma è soltanto la privazione di un bene, che si può presentare in due forme: come mancanza di qualche cosa oppure come mancato raggiungimento di un fine.
Le creature inferiori e corruttibili possono andare incontro a patologie, che però rientrano nell’ordine universale delle cose, come una parte in ordine al tutto.
L’ordine dell’universo comporta che alcuni esseri possano patire difetti ma da questi procedono, per la provvidenza divina, altri beni, finendo per contribuire all’armonia dell’insieme: la disuguaglianza, che conferisce all’universo maggiore ricchezza di contenuto, implica che vi siano anche esseri corruttibili che non sarebbero tali se mai soggiacessero a corruzione o difetto ( cfr San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica, I, q. 48; I Sent., d. 44. q. 1, a. 2, ad 5 ).
Il mondo corporeo ha in sé un’armonia: dal punto di vista della natura – universale – certi fenomeni sono naturali – come uccidere un animale per procurarsi il cibo – ma nello stesso tempo si oppongono a una natura – particolare -: nessun corpo, infatti, tende naturalmente alla propria distruzione ma, al contrario, si oppone attivamente ad essa.
Certe devianze, poi, da cui sono colpiti gli animali all’interno della loro natura particolare – le quali vanno distinte dai comportamenti propri delle varie specie, finalizzati alla loro sopravvivenza – non farebbero parte dell’ordine della creazione, cioè dei – progetti – del Creatore, ma sarebbero il risultato, come dice la Rivelazione, di una misteriosa ferita originale che ha sconvolto non solo l’uomo ma tutta la natura intesa in senso biologico e materiale ( cfr San Paolo, Rom. 8,19 – 22 ).
L’uomo, però, è sostanzialmente diverso dall’animale perché, a differenza dell’animale, è capace di conoscere con la ragione le finalità della natura e può guidare l’istinto con la volontà, solo lui è in grado di capire ciò che è male e può intervenire per cercare di rimediare alla privazione di un bene. Solo nell’uomo si manifesta la consapevolezza e l’angoscia per la malattia e la morte, solo in lui vi è l’esigenza di una felicità perfetta, la quale rivela la sua insopprimibile tendenza verso l’assoluto e la sua nostalgia per il paradiso perduto.
L'atto omosessuale, per quanto riguarda la natura umana, è conseguenza di abitudini sbagliate e, nella maggior parte dei casi, frutto di un atteggiamento infantile di attaccamento inconscio al genitore complementare, risultato di una strategia difensiva nevrotica e quindi sbagliata nel tentativo di rimediare alla propria incompletezza psicologica.

http://www.tradizione.biz/politica/omosessualit...mosessualita.html
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http://www.tradizione.biz/forum/viewtopic.php?t=15022

Leggete le dichiarazioni di Mario Meli, considerato da molti il fondatore del movimento omosessuale italiano.

Leggete le dichiarazioni di Mario Meli, considerato da molti il fondatore del movimento omosessuale italiano.

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[...] Mieli non esita a includere nel suo elenco di esperienze redentive la pedofilia, la necrofilia e la coprofagia» e «ridefinisce drasticamente il comunismo descrivendolo come riscoperta dei corpi [...[
In questa comunicazione alla Bataille di forme materiali, la corporeità umana entra liberamente in relazioni egualitarie multiple con tutti gli esseri della terra, inclusi "i bambini e i nuovi arrivati di ogni tipo, corpi defunti, animali, piante, cose" annullando "democraticamente" ogni differenza non solo tra gli esseri umani ma anche tra le specie».
A questa rivoluzione sociale sono di stacolo determinati elementi, ritenuti da Mieli come «pregiudizi di certa canaglia reazionaria» che, trasmessi con l’educazione, hanno la colpa di «trasformare troppo precocemente il bambino in adulto eterosessuale».
I bambini, secondo quello che sembra il pensiero di Mieli, possono però "liberarsi" e trovare la realizzazione della loro "perversità poliforme" grazie agli adulti consapevoli di quanto sopra asserito:
«Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l’Edipo, o il futuro Edipo, bensì l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro.
Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica».

http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Mieli

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L’Associazione Psichiatrica Americana e la normalizzazione della PEDOFILIA


giovedì 16 aprile

L’Associazione Psichiatrica Americana normalizza la pedofilia



AUTORE DEL L'ARTICOLO

Ascanio Montisci




ascanio montisci
sono un essere pensante
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L’Associazione Psichiatrica Americana e la normalizzazione della PEDOFILIA.

Sapete che esiste uno studio che insinua che gli abusi sessuali non sono dannosi per i bambini che ’consentono’? L’APA (Associazione Americana di Psicologia) pensate che abbia preso le distanze da questo allucinante studio? Giammai!

Nel luglio 1998 il “prestigioso”(sic!) Bollettino di Psicologia ha addirittura pubblicato uno studio di tre professori — Bruce Rand della Temple University, Philip Tromovitch della Università della Pennsylvania e Robert Bauserman della Università del Michigan, che in pratica ridefinisce "abuso sessuale sui bambini". L’obiettivo di questo studio, chiamato "Esame Meta-Analitico delle Proprietà Assunte da Abusi Sessuali su Bambini Usando Esempi Raccolti nei College", era quello di determinare: "Nella fascia delle persone con una storia di abusi sessuali nel periodo infantile, questa esperienza causa danni psicologici intensi su larga scala su entrambi i generi, maschile e femminile? I professori dicono che i loro studi dimostrano che le esperienze sofferte da bambini, sia maschi che femmine, che hanno avuto abusi sessuali sembrano abbastanza moderate. Essi asseriscono inoltre che l’abuso sessuale su un bambino non necessariamente produce conseguenze negative di lunga durata. Le loro conclusioni ulteriormente insinuano che quando avvengono effetti negativi sono spesso temporanei, e che il sesso consensuale tra bambini e adulti, e tra adolescenti e bambini, dovrebbe venire descritto in termini più positivi, come "sesso adulto-bambino" e "sesso adolescente- bambino".

Nel frattempo "l’altra" APA, l’Assocìazione Americana degli Psichiatri, sta facendo di tutto per dissociarsi dalla ricerca. I critici considerano strano questo comportamento dato che nel loro Manuale delle Statistiche e Diagnosi, o DSM-IV (la BIBBIA degli psichiatri in tutto il mondo) l’Associazione degli Psichiatri Americana ha deciso che i pazienti che molestano i bambini non devono più essere definiti "pedofili" a meno che non si sentano dispiaciuti o angosciati per quello che hanno fatto o che il loro lavoro o le loro relazioni sociali non vengano conseguentemente compromessi.

Harold Pincus, uno psichiatra e vice direttore medico dell’Associazione Americana degli Psichiatri, spiega che "è importante distinguere fra l’atto criminale e la malattia mentale. C’è una grande differenza. La differenza entra in gioco, secondo Pincus, quando un pedofilo viene preso e viene accusato del crimine".

Quindi sei pedofilo solo se ti beccano?

Un gruppo che è stato esplicito nel dare il suo supporto a questa ricerca è la North American Man-Boy Love Association, o NAMBLA, un gruppo di pedofili che reclama leggi che permettano il sesso fra adulti e bambini "consenzienti".(!!!!!!!). Il curatore della ricerca, lo ha comunque fatto nei confronti della NAMBLA dicendo: "L’APA non appoggia in alcun modo la posizione assunta dalla NAMBLA".

SIAMO OLTRE I LIMITI DELL’ASSURDO

Tre decenni fa, con piccoli ma fermi passi, gradualmente l’Associazione degli Psichiatri Americana ha rimosso il termine omosessualità dal loro Manuale delle Statistiche e Diagnosi (DSM) spiegando che la condizione era normale nella misura in cui la persona non ne era dispiaciuta". Quando l’omosessualità fu rimossa dal DMS, l’ordine del giorno fu: "l’omosessualità è normale" e se dicevi qualcosa contro quell’asserzione, voleva dire che eri ostile e bigotto. La deviazione fu ridefinita come diversità, e la tolleranza fu definita come accettazione, poi celebrazione.

D’altronde gli psichiatri celebravano come medicina miracolosa l’LSD, niente di cui stupirsi quindi.

Sembra che si stia tentando di fare lo stesso con la pedofilia.

Fra poco vedremo forse qualche pasciuto pedofilo, celebrato nei salotti dei costanzi al posto delle ormai onnipresenti Platinette?

L’APA comunque ha intrapreso da tempo i primi passi verso la normalizzazione della pedofilia. Sappiamoci regolare, prendiamo qualche pasticca per il voltastomaco e non stupiamoci per le sorprese che spero mai e poi mai arriveranno.

SE LI CONOSCI LI EVITI...


http://www.agoravox.it/L-Associazione-Psichiatrica.html

GESU' CI RACCOMANDA DI NON FARE DEL MALE AI BAMBINI


GESU' CI RACCOMANDA DI NON FARE DEL MALE AI BAMBINI

Vangelo secondo Matteo; 18: 1-11


18,[1] In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: "Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?".

[2] Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:

[3] "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.

[4] Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.

[5] E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.

[6] Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.

[7] Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!

[8] Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.

[9] E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco.

[10] Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.

[11] È venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che era perduto].

http://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PU6.HTM

http://groups.google.com/group/studio-biblico?hl=it

Bimba rapita nel '91, due arresti


Bimba rapita nel '91, due arresti
Usa, ragazza si presenta alla polizia
La polizia californiana ha confermato che la donna di 29 anni che si è presentata agli agenti della stazione di Concord è Jaycee Dugard, la bambina rapita nel 1991 di cui erano scomparse le tracce da 18 anni. Phillip Craig Garrido e sua moglie Nancy, accusati di essere i responsabili del sequestro, sono stati arrestati. La ragazza in questi anni è sempre stata sotto sequestro e ha avuto due figli concepiti con il suo rapitore.


Sulle circostanze che hanno portato al ritrovamento della ragazza si hanno ancora informazioni discordanti. Secondo alcune fonti, Jaycee si sarebbe presentata da sola alla polizia fornendo le sue generalità. Altre fonti sostengono che è andata al commissariato assieme a Garrido e dalla moglie, oltre che con i due bambini avuti dal suo rapitore.

L'uomo, a quanto pare, era stato convocato dopo essere stato fermato da una pattuglia nel compound dell'Università di Berkley. Con lui c'erano le due donne e i due bambini e il gruppo aveva insospettito gli agenti.

Garrido era stato arrestato già nel 1999 per molestie. Marito e moglie sono stati trasportati in una località ancora segreta e su di loro è stata posta una cauzione di 1 milione di dollari ciascuno. La polizia ha già perquisito la casa dove i Garrido hanno vissuto negli ultimi anni vicino ad Antioch, che si trova tra San Francisco e la cittadina di South Lake Tahoe, dove la ragazza fu rapita quando aveva 11 anni.

Jaycee era stata rapita nei pressi di lac Tahoe, a 200 chilometri a nord di San Francisco, sotto gli occhi del patrigno Carl Probyn. La ragazza, secondo le autorità, sta per riabbracciare la madre, che per tutti questi anni l'aveva data per morta.

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo458651.shtml

sabato 23 maggio 2009

Smontato il caso del baby-papà inglese Alfie Pattern


Smontato il caso del baby-papà inglese Alfie Pattern
Il 13enne Alfie Pattern non è il padre
Lo ha dimostrato il test del Dna
La giovane mamma lo aveva già confessato alla sorella: potrebbe essere un altro ragazzino

LONDRA - Il suo volto, quello di un ragazzino tredicenne appena diventato papà, aveva fatto il giro del mondo. Adesso si è saputo che Alfie Pattern non è il papà di Maisie Roxanne: lo ha dimostrato il test del Dna. Secondo i giornali britannici, la giovane mamma, Chantelle Steadman avrebbe confessato alla sorella maggiore che il padre naturale di sua figlia potrebbe essere qualcun altro dei ragazzini con cui ha avuto rapporti negli ultimi mesi.


LA MENZOGNA - La menzogna era cominciata a emergere subito dopo la clamorosa notizia, quando anche altri adolescenti avevano confessato di aver avuto relazioni con Chantelle. Alfie e la 15enne Chantelle erano "fidanzati" da due anni e lui le aveva creduto quando lei lo aveva assicurato di essere il padre della creatura. La sconcertante vicenda aveva portato clamorosamente alla ribalta il problema della promiscuità degli adolescenti in Gran Bretagna, dove è altissima la percentuale anche delle ragazzine che rimangono incinte precocemente.


26 marzo 2009(ultima modifica: 27 marzo 2009)

http://www.corriere.it/esteri/09_marzo_26/baby_papa_dna_dd278e5e-1a4b-11de-a7d3-00144f486ba6.shtml

mercoledì 6 maggio 2009

PEDOFILIA: TELEFONO ARCOBALENO, TRIPLICATI CLIENTI ITALIA

PEDOFILIA: TELEFONO ARCOBALENO, TRIPLICATI CLIENTI ITALIA

AGI) - Roma, 6 mag. - I clienti pedofili italiani sono triplicati in pochi anni. La macchina criminale del business pedofilo viaggia spedita 365 giorni all'anno e purtroppo, gli italiani rispondono sempre piu' numerosi, incidendo ormai per il 6,5% ull'intero mercato mondiale, contro il 2% del 2003. Lo sostiene Telefono Arcobaleno organizzazione impegnata nel constrasto alla pedofilia on line, che ha presentato la sua relazione quadrimestrale. Telefono Arcobaleno ha effettuato oltre 5000 denunce nei primi quattro mesi del 2009: 1.385 segnalazioni al mese, 776 alla settimana, 50 al giorno. Con punte che hanno superato le 2.000 in un mese e 100 in un giorno. "Se il 2008 si e' confermato anno record della pedofilia on-line con un incremento del 149% al 2003 ad oggi nelle 5.434 segnalazioni di questo report quadrimestrale - ha dichiarato Giovanni Arena, presidente dell'Organizzazione - qualcosa e' drammaticamente cambiato nei contenuti dei siti pedofili: i video e le fotografie di genere ''sadico'' sono raddoppiati, mentre si e' abbassata drasticamente l'eta' dei bambini sfruttati'. Nulla purtroppo e' cambiato, sul fronte del pedo-business, una macchina inarrestabile che continua l'immissione nel mercato di nuovi visi e nuovi corpi, utilizzando ogni possibile risorsa di promozione diretta e indiretta. Il pedobusiness intanto muta e fa proprie linee immateriali di criminalita' che permettono di sfuggire alle regole correndo meno rischi". L'indagine che ha portato alla maxi operazione del NIT,a Siracusa, scaturisce da una delle 233.138 segnalazioni fatte da Telefono Arcobaleno che invita ad una riflessione attenta sull'evoluzione continua della pedofilia in internet e conseguentemente, sul ruolo che ciascun soggetto e' chiamato a svolgere per porre sotto controllo questo dramma.

http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200905060848-cro-rom1005-pedofilia_telefono_arcobaleno_triplicati_clienti_italia

Pedofilia: video sadici su internet, 4 arresti e 53 indagati

» 2009-05-06 07:44
Pedofilia: video sadici su internet, 4 arresti e 53 indagati
Perquisizioni in 15 regioni
(ANSA) - SIRACUSA, 6 MAG - Quattro arrestati, 53 indagati, 57 perquisizioni in 15 regioni: e' il bilancio di un'operazione contro la pedofilia su Internet. L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Siracusa, ha rivelato la diffusione di filmati di sadismo, con torture e violenze sessuali nei confronti di bimbi di 4-5 anni. Perquisizioni in Veneto, Lombardia, Sicilia, Campania, Lazio, Emilia, Toscana, Liguria, Puglia, Piemonte, Sardegna, Marche, Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia.



http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/abruzzo/news/2009-05-06_106349083.html

martedì 5 maggio 2009

Parla Luca Barbareschi, presentando la sua Fondazione.


Fondazione Luca Barbareschi




“HANNO ABUSATO DI ME ORA AIUTO LE VITTIME”
Parla Luca Barbareschi, presentando la sua Fondazione.


ROMA. Luca Barbareschi, durante l’intervista rilasciata ieri sera, domenica 18 marzo, ad Antonello Piroso nel suo “Niente di Personale” su La7 ha annunciato il proprio impegno di difesa dei bambini vittime di molestie sessuali.
Il 20 Aprile nascerà infatti la “Fondazione Onlus barbareschi”, fortemente voluta dall’attore, anche per un coinvolgimento personale. Barbareschi nella conversazione ha ricordato “la drastica decisione” di recarsi negli stati Uniti presso l’Alcolisti anonimi Americana, per superare il trauma di un abuso sessuale subito durante l’infanzia. Barbareschi ha accettato di raccontare questo suo passato “pesante” dicendo:
“Il problema delle molestie sessuali sui bambini e bambine in Italia va oltre l’immaginazione. Ed è una cosa spaventosa. Lo so, perché l’ho vissuto sulla mia pelle e ho impiegato molti anni prima di riavere di nuovo stima di me stesso”.
Da questa esperienza drammatica l’intento di aiutare altri che hanno vissuto la stessa situazione:
“Nella Fondazione, che gestisco assieme all’Associazione Prometeo di Bergamo, io metterò tutte le mie risorse.
Voglio che questa sia una battaglia importante”.




Barbareschi: «Così salverò i bimbi violati»
Prometeo diverrà il braccio operativo della nascente Fondazione Barbareschi.
di Luciano Gulli - venerdì 20 aprile 2007
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Si chiama così: «Fondazione Luca Barbareschi. Dalla parte dei bambini». Luca Barbareschi è l’attore che tutti conoscono. Bell’uomo con fama di sciupafemmine, intelligente, colto, politicamente controcorrente, essendo uno dei pochi uomini di spettacolo non impaludati nelle acque morte del conformismo di sinistra dove guazzano tutti gli altri tenendosi per la coda. Quasi tutti gli altri.
La Fondazione che porta il suo nome, e che lui ha creato mettendoci un bel po' di passione, un bel po' di denaro, e anche un bel po' di dolore, si presenta oggi alle 19 a Milano, all'hotel Principe di Savoia. Il nome scelto per la sua onlus dice già di che si tratta, senza pindarici o tartufeschi giri di parole. Barbareschi sta dalla parte dei bambini vittime della pedofilia perché lui c'è passato. E sa che vuol dire. E ora - ma ci pensava da un pezzo - gli è venuta voglia di spendersi in prima persona per contrastare (abbattere no, se i numeri che lui cita - spaventosi - sono reali. E temo che lo siano) un fenomeno abietto, indegno. Un fenomeno che dai bassifondi di turpi latitudini mentali legate a un mondo criminale e malato, ma che si pensava circoscritto, si è allargato come una lurida bava venefica e ora dilaga per il mondo grazie (si fa per dire) a Internet.
La Fondazione Luca Barbareschi si occuperà non solo di garantire la tutela di minori offesi, anche sotto il profilo legale, ma anche del recupero di bambini vittime di molestie costretti a vivere in condizioni di degrado sociale o di sudditanza psicologica. «Quando il mostro è dentro casa, e accade spesso - dice Barbareschi - è ancora più difficile. Lì si tratta di intervenire con operazioni chirurgiche di difficoltà estreme. Ci sono casi in cui la madre sa da anni che il marito abusa della figlia e non trova il coraggio di denunciarlo. E se lo fa rischia di imbattersi, come è accaduto, in un giudice che assolve dicendo che il padre incriminato era affetto da sonnambulismo». Alla presentazione della Fondazione Barbareschi ci saranno funzionari dell'Fbi, di Scotland Yard e della polizia italiana. Perché il cancro infetta ormai vaste aree del pianeta.
Lei sostiene che il giro d'affari legato alla pedofilia ha superato in Italia quello della droga. Possibile?
«Consideri questo dato. Ogni sito pedopornografico rende in media fra gli 80 e i 90mila euro al giorno. Per scaricare una foto da questi siti si spendono anche 300-400 euro. Ora lei sa quanti sono questi siti, in Italia e in giro per il mondo? Decine e decine di migliaia. Pensi che in Olanda vogliono addirittura fondare un partito a favore della pedofilia. Ecco, a me sta a cuore questo aspetto: aiutare la gente a spezzare il muro della vergogna, dell'imbarazzo, a denunciare il malaffare».
Ammetterà che non è facile.
«Lo so, è maledettamente difficile. Spesso, chi è vittima dei pedofili, o chi è testimone diretto di casi di pedofilia rilutta a sporgere denuncia perché ritiene la cosa denigratoria della propria persona. Pensa di restarne segnato, infangato a sua volta. Io posso invece testimoniare il contrario».
Lei ha raccontato una volta, in televisione, di essere stato molestato da bambino. Vuol raccontare come andò?
«Accadde in due occasioni. La prima quando avevo 8 anni, in un istituto retto da religiosi, a Torino. La seconda quando ero più grande, alle medie, in quella che passa per la migliore scuola "cattolica" di Milano, e dalla quale aspetto ancora scuse formali».
Chi era il suo molestatore?
«Il mio padre spirituale. Ovvero il sacerdote che era anche il mio confessore. Il massimo del tradimento, come vede, visto che il soggetto in questione aveva accesso alla mia anima, ai miei sentimenti più riposti. Era la stessa scuola, quella di Milano, in cui gli allievi venivano presi per le orecchie, fino a fargliele sanguinare, o in cui si amministravano ceffoni perché il malcapitato, a mensa, aveva fatto rumore giocherellando con il coltello e la forchetta sul piatto».
Quanto le è costato superare quel disagio?
«Un prezzo altissimo. Mi sentivo sporco dentro, inadatto al mondo. Per molto tempo, negli anni della formazione, ho pensato che non sarei stato capace di recuperare una dimensione di equilibrio. Anche solo l'idea di affermarmi professionalmente, di trovare un mio ruolo sembrava impraticabile, difficile, illusoria».
Perché ha dato il suo nome alla fondazione?
«Perché voglio che resti testimonianza di uno che ha avuto il coraggio di alzare la testa in un Paese in cui molti la abbassano. Sa, il nostro è un Paese di servi. Siamo quelli descritti da Tolstoj in Guerra e pace: gente disposta a dare anche la propria moglie agli invasori per un posto da fattorino, da usciere. Dignità: zero. Sarà dura, ma bisogna che la gente cominci a realizzare che il posto di chi sbaglia è la galera».


ROMA. Luca Barbareschi, durante l'intervista rilasciata, domenica 18 marzo, ad Antonello Piroso nel suo "Niente di Personale" su La7 ha annunciato il proprio impegno di difesa dei bambini vittime di molestie sessuali.
Il 20 Aprile è nata infatti la "Fondazione Onlus Barbareschi", fortemente voluta dall'attore, anche per un coinvolgimento personale. Barbareschi nella conversazione ha ricordato "la drastica decisione" di recarsi negli stati Uniti presso l'Alcolisti anonimi Americana, per superare il trauma di un abuso sessuale subito durante l'infanzia. Barbareschi ha accettato di raccontare questo suo passato "pesante" dicendo: "Il problema delle molestie sessuali sui bambini e bambine in Italia va oltre l'immaginazione. Ed è una cosa spaventosa. Lo so, perché l'ho vissuto sulla mia pelle e ho impiegato molti anni prima di riavere di nuovo stima di me stesso".
Da questa esperienza drammatica l'intento di aiutare altri che hanno vissuto la stessa situazione:
"Nella Fondazione, che gestisco assieme all'Associazione Prometeo di Bergamo, io metterò tutte le mie risorse.
Voglio che questa sia una battaglia importante".
La "Fondazione Onlus Barbareschi", come abbiamo già riportato nel nostro sito, è stata tenuta a battesimo, con la presenza del noto attore, al V convegno Internazionale "Pedofilia Oggi", tenuto a Boario Terme dalla Associazione Prometeo onlus, da quasi 10 anni in prima linea nella lotta alla pedofilia.
Tratto da: IGN-NEWS.


Vi segnaliamo infine questo link dove troverete Luca Barbareschi leggere un breve passo del libro Predatori di Bambini di Massimiliano Frassi:
http://www.radiomontecarlo.net/RMC_04/on_air/rubriche/rush_hour/index_leggio_html
http://www.associazioneprometeo.org/pilot.php?action=new_pg&cl=6&ip=159&iv=159&im=188

venerdì 1 maggio 2009

PADRI VIOLENTANO FIGLIE E NIPOTI ARRESTATI

Roma | 14 febbraio 2009
Molfetta, abusava della figlia 14enne. Arrestato

"Meglio che lo faccia io prima che lo facciano gli altri". Anche
questo diceva a sua figlia appena quattordicenne per giustificare gli
abusi sessuali cui la sottoponeva. L'uomo, un giovane padre di 34 anni
che è stato arrestato questa mattina, aveva ridotto la figlia in stato
di totale soggezione, minacciandola, picchiandola e ricattandola. Se
la ragazza cercava di sottrarsi alle sue attenzioni, lui le vietava
uscire di casa, di usare il motorino e le negava la paghetta.


La ragazza, dopo avere subito per quasi un anno si è confidata con una
sua parente e poi con un ufficiale donna dei carabinieri e una
psicologa che l'hanno aiutata a denunciare tutto. Del caso si è
occupato il sostituto procuratore di Trani Mirella Conticelli che ha
ottenuto dal gip un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti
dell'uomo con l'accusa di violenza sessuale, minacce, maltrattamenti e
lesioni personali.


La ragazza da piccolissima è stata cresciuta dalla nonna materna
poichè i genitori, divenuti tali appena ventenni, si erano separati
subito. La mamma vive con un nuovo compagno. Circa un anno fa, la
ragazza era andata a vivere con il padre dopo che l'uomo era uscito di
prigione avendo finito di scontare una condanna per reati legati al
traffico di stupefacenti. Per lei si è trattato di un anno d'inferno.


Il padre la obbligava ad avere rapporti sessuali sostenendo che oramai
era tempo e che se non con lui lo avrebbe fatto con altri. Se la
ragazza si opponeva lui la picchiava e la segregava in casa, le
impediva di vedersi con le amiche, di fare una vita normale.


La ragazzina, dopo avere subito per circa un anno, ha confidato i
soprusi alla nonna e poi a persone esperte che l'hanno aiutata a
superare la vergogna e la paura e a denunciare. Ora è andata a vivere
con la madre, ma sarà il Tribunale per i minorenni a stabilire se
questa sarà la dimora idonea per restituirle serenità e per garantirle
una crescita armoniosa.


In questa vicenda e nelle indagini gli investigatori e i magistrati
hanno seguito un 'protocollo di indagine per i reati di violenza
sessuale o contro minori', redatto da due sostituti della procura di
Trani, Mirella Conticelli e Carla Spagnolo che si è rivelato - hanno
sottolineato gli investigatori - molto utile per vincere la reticenza
e la vergogna della vittima.


http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=106676


Roma | 24 gennaio 2009
Padre abusa della figlia 12enne; zio stupra nipotine di 8 e 5 anni.
Arrestati a Palermo e a Napoli


Gli agenti della squadra mobile di Palermo, hanno eseguito ieri
l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del
Tribunale di Termini Imerese Guglielmo Castiglia su richiesta del pm,
nei confronti di un uomo di 40 anni, incensurato, accusato di violenza
sessuale nei confronti della figlia dodicenne.


Il padre ha tentato di violentare la figlia mentre la madre era in
ospedale ad assistere un altro figlio malato. Ma l'episodio si e' poi
ripetuto nel tempo. La madre ha saputo la verità e ha lasciato il
marito, rifiutandosi però di sporgere denuncia. L’ha fatto la
psicologa che ha avuto in cura la bimba. Gli agenti della sezione
specializzata della squadra mobile di Palermo hanno avviato le
indagini. Ricostruita la vicenda, il gip ha emesso l'ordinanza di
custodia cautelare in carcere nei confronti dell'uomo, eseguita ieri.


Nei giorni scorsi, sempre la sezione specializzata della squadra
mobile di Palermo, ha eseguito inoltre tre ordini di esecuzione per la
carcerazione di tre persone, condannate a pena definitiva per violenza
sessuale ai danni di minori di 10 anni.


Violentava le nipotine
Un uomo di 28 anni e' stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e
violenza sessuale aggravata. L'uomo e' accusato di avere commesso
violenza sessuale nei confronti delle nipotine di 8 e 5 anni figlie di
una sorella. A carico dell'indagato e' stata emessa un'ordinanza di
custodia cautelare su richieste dei pm della procura di Napoli. Gli
stupri avvenivano di notte: l'indagato le prelevava a turno dal loro
letto, le portava nel suo e poi ne abusava. Le violenze sarebbero
andate avanti dal 2004 al 2006.


http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=102607

Palermo, violentava la figlia dodicenne

Condannato a sette anni di carcere per aver abusato della figlia di 12 anni. Questa la condanna decisa dai giudici della seconda sezione del tribunale di Palermo, nei confronti di un uomo di 56 anni. Il pm Alessandro Picchi aveva chiesto la condanna a 13 anni di carcere. Le violenze erano state denunciate dalla stessa vittima. L’uomo era stato gia’ condannato per atti di libidine violenta su minorenne, per aver abusato anche della cugina della piccola.

16 aprile 2009

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/49293/palermo-violentava-figlia-dodicenne-condannato-sette-anni-carcere.htm

Foggia, uxoricida violentava la figlia maggiore

Foggia, uxoricida violentava la figlia maggiore

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=235645&IDCategoria=11

2 aprile 2009

Secondo l'accusa l'uomo, che ha 53 anni, avrebbe per almeno dieci anni abusato della figlia maggiore

FOGGIA – Lo scorso gennaio era stato arrestato a Foggia con l’accusa di avere ucciso con colpi di pistola sua moglie. Oggi è stato raggiunto in carcere da un’altra ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di avere violentato per anni una delle sue figlie e di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della moglie e delle altre figlie. Secondo l’accusa l’uomo, che ha 53 anni, avrebbe per almeno dieci anni abusato della figlia maggiore.
La ragazza ha raccontato agli agenti della squadra mobile di Foggia di essere stata costretta a subire le violenze dal padre che minacciava di morte e maltrattava lei, la moglie e le altre sorelle minori. L'uomo, che è in carcere a Torino, era separato dalla moglie che lo aveva cacciato di casa proprio dopo aver scoperto le violenze subite dalla figlia.

http://www.zeroviolenzadonne.it/index.php?option=com_content&view=article&type=news&id=1102

Violentava la Figlia Minorenne, un Arresto a Catanzaro

16 Gennaio 2009, 12:04

CATANZARO - Maltrattementi in famiglia, violenza sessuale aggravata e atti sessuali con la figlia minorenne. Con queste accuse, gli uomini della Squadra Mobile di Catanzaro, diretta dal Vice Questore Aggiunto Francesco Rattà, hanno arrestato un cittadino straniero di 38 anni di cui non sono state rese note le generalità. Le indagini degli agenti dell'ufficio minori erano partite a seguito di un gesto autolesionostico perpretato dalla figlia diciassettenne dell'arrestato. Ai poliziotti la ragazza ha raccontato di essere stata vittima fin da bambina, dall'età di soli 8 anni, delle attenzioni morbose e delle violenze sessuali del padre.
http://www.instablog.org/notizie/23837.html

Padre violenta la figlia alla presenza del fratellino

Padre violenta la figlia alla presenza del fratellino
Terribile storia che arriva dalla periferia di Genova dove un bambino di otto anni è stato ricoverato a seguito di un malore che l'ha colpito dopo aver visto il padre violentare sua sorella
Una scena troppo difficile da sostenere per gli occhi, sgranati e innocenti, di un bambino di otto anni costretto a guardare suo padre mentre violenta la sorella quindicenne.
Una tenerezza infinita nei confronti di questa famiglia distrutta dal dolore che per troppi anni ha dovuto subire in silenzio le angherie di un padre violento e senza scrupoli.

E’ accaduto a Genova dove un bambino, di cui non sono state fornite le generalità, a causa di un malore ha permesso la denuncia di una situazione grave e troppo imbarazzante perfino per pensarci.
Il ragazzo da qualche tempo veniva costretto da suo padre ad assistere ad atti di violenza sessuale nei confronti della sorella quindicenne. I frequenti stupri avvenivano nella stanza che i due ragazzini condividevano mentre la madre, ignara delle violenze, era a far la spesa oppure in giro per casa.

Davanti all’ennesimo, brutale episodio il cuore del ragazzino non ha retto ed il piccolo è stato colpito da un violento arresto cardiaco. Sentendo delle urla provenire dalla camera dei suoi figli, la madre si è precipitata di sopra fino a trovarsi davanti all’unica, terribile scena che non si sarebbe mai aspettata di vedere: la figlia quindicenne braccata dal padre e il ragazzino riverso a terra per lo shock.

La donna ha immediatamente chiamato i soccorsi e, una volta in ospedale, ha raccontato ai medici la ragione di quel malore chiedendo l’intervento della polizia. Di quel padre fuori dalla natura umana si erano però perse le tracce. L’uomo ha raccolto le sue case ed ha lasciato l’abitazione per nascondersi dall’arresto. I carabinieri sono ora sulle sue tracce. Il ragazzino, quantomeno nel fisico, è fuori pericolo.


Stefania Rocco
16 01 2009


http://magazine.ciaopeople.com/News_WorldInfo-1/Cronaca-1/Padre_violenta_la_figlia_alla_presenza_del_fratellino-7060

Violenta la figlia per 18 anni. In manette un settantenne

Campobasso | 21 aprile 2009
Violenta la figlia per 18 anni. In manette un settantenne
Ha abusato sessualmente della figlia per 18 anni prima di essere arrestato. In carcere per violenza sessuale è finito un 70enne di Jelsi (Campobasso). L’uomo, padre di cinque figli, ha molestato la ragazza, oggi 25enne, da quando aveva appena sette anni. Una indagine lunga, partita lo scorso novembre ad opera della squadra mobile di Campobasso. Gli agenti stavano indagando su un caso analogo di violenza sessuale in famiglia: un altro padre, di 49 anni, abusava della figlia con disagi psichici nello stesso paese.

L’inchiesta è andata avanti tra i silenzi della famiglia. Ora gli inquirenti indagano anche per capire se le attenzioni morbose del genitore abbiano coinvolto anche gli altri componenti della famiglia.

http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=115577

Per dieci anni violenta i suoi quattro figli: padre 39enne arrestato insieme al suo compagno

Per dieci anni violenta i suoi quattro figli: padre 39enne arrestato insieme al suo compagno
pubblicato: giovedì 09 aprile 2009 da Daniele Particelli in: Violenza Sessuale
Puglia-Taranto

Dieci anni di abusi sessuali da parte del padre e del suo nuovo compagno: è quello che sono stati costretti a subire quattro minorenni, che alloggiavano in una casa famiglia a Taranto e trascorrevano il fine settimana con il genitore.

Da quanto è emerso fin’ora le quattro vittime sarebbero un ragazzo di 21 anni, una ragazza di 19 e due gemelli (maschio e femmina) di 16 anni: le violenze sarebbero iniziate quando questi ultimi avevano solo 5 anni e sarebbero andate avanti fino al 2007.

I ragazzi venivano prelevati due per volta dalla casa famiglia dal padre, 39 anni, e dal suo compagno 58enne: li stordivano, «mettevano qualcosa nel latte o nel succo di frutta e poi ci costringevano a bere. Dopo qualche minuto non capivamo più niente», ed abusavano di loro.

http://www.crimeblog.it/post/2462/per-dieci-anni-violenta-i-suoi-quattro-figli-padre-39enne-arrestato-insieme-al-suo-compagno

Bimbo di otto anni legato e violentato dalla madre

Inchiesta choc della procura della Repubblica di Savona. Il pm Alessandra Coccoli ha chiesto il rinvio a giudizio di una donna di 43 anni che per tre anni ha picchiato, legato e, a volte, anche violentato il figlioletto. Davanti a testimoni. Il piccolo è stato affidato al Comune
Di tante storiacce di violenze e maltrattamenti in famiglia questa è senza dubbio la più terrificante degli ultimi anni. Riguarda una madre e il figlioletto che all’epoca dei fatti (fino a tre anni fa) non aveva neppure dieci anni e ha subito traumi fisici e psichici di cui difficilmente riuscirà a liberarsi. La madre gli ha fatto letteralmente di tutto: abusi fisici, psichici e persino sessuali. È una storia così da brividi che non sembra vera, gli stessi inquirenti al momento dell’indagine non credevano fosse possibile tanta brutalità da parte di una madre. Nel capo d’imputazione che la Procura della Repubblica di Savona ha formulato sul fascicolo penale a carico della donna - G. B., 43 anni, oggi domiciliata in un centro Valbormida, ma in passato residente altrove e anche fuori Liguria - ci sono descritti episodi che sono doppiamente allucinanti considerato il suo ruolo di madre, quindi dell’adulto che più di ogni altro avrebbe dovuto tutelare quel bimbo. Risulta che fino al 2005 - anno in cui i servizi sociali del Comune valbormidese dove risiedono sono intervenuti ottenendo l’affidamento del bimbo al Comune - la donna si è resa protagonista di ogni genere di violenza. Esempi? Lo legava alla sedia e picchiava brutalmente, con schiaffi e pugni ma qualche volta usando anche oggetti e cinghie che gli lasciavano segni sul corpo anche a distanza di settimane. Perché lo facesse non si sa, di certo lo ha fatto anche davanti a terzi e con un sadismo e una violenza patologici, disumani. Non solo: quando il bimbo urlava per il dolore lo imbavagliava come si vede fare nei film di torture e gli legava le mani legate dietro la schiena così che non potesse opporre resistenza. Oppure lo chiudeva in una stanza per ore, senza mai aprire, e impedendogli di piangere. Non solo: in alcune circostanze la donna si è addrittura spinta più in la abusando sessualmente del figlio. Sempre da legato, gli toccava le parti intime mettendo in pratica su di lui quelle prassi che sono tipiche dei comportamenti sadomaso più estremi. Un quadro allucinante insomma nel quale altri particolari incresciosi, come ad esempio il fatto che il bimbo avesse assistito a più riprese a discussioni tra la madre e il padre così violente da degenerare nell’uso di coltelli, passano in secondo piano. L’incubo è proseguito fino al 2005 quando finalmente l’intervento delle istituzioni ha sottratto il piccolo dal giogo di quella madre folle e affidandolo al Comune. Nel frattempo la donna è stata oggetto di denunce per maltrattamenti e violenza sessuale su minore che hanno fatto scattare indagini e un fascicolo in Procura. Ora a carico della donna è stata chiusa l’inchiesta (pm Alessandra Coccoli) e fissata l’udienza preliminare davanti al gup per i primi giorni di dicembre. Contro di lei - assistita da un legale savonese - oltre alle relazioni dei servizi sociali e degli psicologi che hanno ascoltato il bimbo, ci sono le testimonianze di alcuni testimoni oculari di quelle “torture” e soprattutto le dichiarazioni del bimbo stesso che era sì piccolo (circa otto-nove anni nei fatti peggiori) ma non così tanto da non ricordare l’incubo di quelle punizioni assurde, appunto disumane.


http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/savona/2008/11/24/1101903285327-bimbo-otto-anni-
legato-violentato-madre.shtml

Nessuno di noi, pur leggendo questo articolo, potrà mai immedesimarsi nel dolore e nell’orrore che ha provato questo bambino. Dolore ed orrore che sua madre gli arrecava con ferocia, con cattiveria, forsanche sorridendo malignamente. Nessuna pena detentiva sarà mai giusta difronte a questo. Nessun tempo potrà mai cancellare la memoria a questo bambino affinchè cresca sereno ma tutti noi pregheremo perchè ciò avvenga.

http://mammadolce.wordpress.com/2008/11/24/abusi-su-minori-ad-8-anni-legato-picchiato-e-violentato-da-sua-madre-un-orrore-sconcertante/#more-765

Violenza sessuale su figlia minorenne Per 2 anni, arrestato

Violenza sessuale su figlia minorenne Per 2 anni, arrestato
11 gennaio 2008 alle 12:42 — Fonte: repubblica.it
Per due anni, fra il 1998 e il 2000, aveva abusato sessualmente della figlia minorenne. È finito in carcere a Sassari un operaio di 57 anni residente a Ozieri, nel Sassarese, al quale i carabinieri della locale compagnia hanno notificato ieri un’ordinanza di carcerazione del tribunale di Sassari. I militari che l’hanno raggiunto in casa, l’hanno trovato nel suo letto, ubriaco. L’uomo, infatti, ha problemi con l’alcol. Dovrà scontare in carcere quattro anni e otto mesi.

http://news.kataweb.it/item/396933/violenza-sessuale-su-figlia-minorenne-per-2-anni-arrestato

Violenta figlia minorenne per 4 anni, arrestato

Violenta figlia minorenne per 4 anni, arrestato
9 aprile 2008 alle 10:45 — Fonte: repubblica.it

Un pregiudicato genovese di 46 anni, le cui iniziali sono B.M., è stato arrestato dagli investigatori della sezione Minori della Squadra Mobile su ordine del pm della Procura genovese Sabrina Monteverde.

L’uomo è accusato di avere violentato per anni, dal 2004 al marzo 2008 ininterrottamente la figlia minorenne. All’inizio delle violenze la vittima aveva 11 anni. A seguito della denuncia fatta dalla bambina, la polizia ha effettuato le verifiche necessarie ed in breve tempo ha chiarito che le violenze sessuali avvenivano tra le mura di casa, con ritmo settimanale. L’uomo, pregiudicato anche per una precedente violenza sessuale oltre ad altri reati, è stato immediatamente arrestato. Ulteriori dettagli sull’arresto saranno forniti alle 11,30 in questura a Genova dal dirigente della sezione Minori Alessandra Bucci.

http://news.kataweb.it/item/432221/violenta-figlia-minorenne-per-4-anni-arrestato

TORINO-MISTERI DI UNA FAMIGLIA

2/4/2009 (12:52) - DOCUMENTO - LE DEPOSIZIONI CONFERMATE DA ALCUNE INTERCETTAZIONI
"Mia sorella ha avuto
un bimbo da nostro padre"
“Il nonno si vantava dicendo che era usanza andare a letto con le figlie”
GRAZIA LONGO
TORINO
«Mio padre non ha violentato solo me, ma anche mia sorella. Mio nipote, il primo figlio di mia sorella, è figlio di nostro padre». Agghiacciante? Di più. Non ci sono parole sufficienti a descrivere l’orrore che si consumava nella casa dell’orco alla Falchera. Il racconto di Laura - 34 anni, la figlia maggiore del padre padrone - emerge dai verbali in tutta la sua drammaticità.

«Mio padre ha iniziato ad interessarsi a me quando avevo 9 anni. “Ti insegno un gioco” mi diceva, prima di toccarmi, “che poi ti serve quando sei grande per la tua vita di coppia”. A 12 anni, dopo che mio fratello mi ha violentata, lo ha fatto anche mio padre». E lo stesso trattamento sarebbe stato rivolto anche alla sorella minore. Ma se Laura (difesa dall’avvocato Giulio Calosso), prima di compiere 13 anni è rimasta incinta ed ha abortito naturalmente per una gravidanza extrauterina, la sorella minore no. Lei ha messo al mondo il frutto dell’incesto. Ancora Laura: «Mia sorella mi ha detto che faceva il test del Dna, ma poi non l’ha mai fatto».

La paternità incestuosa del nonno era nota a tutta la famiglia. Compresa quella del fratello di Laura, che da ragazzo l’ha stuprata in casa dei genitori e poi ha abusato anche delle sue figlie.

Più leggi i verbali, più ti domandi come sia potuto accadere tutto quel che viene descritto nei minimi dettagli e che, in alcuni casi, è confermato dalle intercettazioni disposte dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Paolo Scafi.

La figlia maggiore del fratello stupratore, dice che «tutti a casa sapevano che Laura e la sorella minore erano state a letto con il padre e anche che la più piccola gli aveva dato un figlio». E ancora: «Il nonno si vantava che c’era l’usanza che il padre andasse a letto con le figlie e per questo quand’erano piccole le faceva dormire lontano dai figli maschi». E come Laura in una deposizione difende il padre, scaricando tutte le responsabilità sul fratello (per poi smentirsi in un successivo interrogatorio dove ha definito il fratello «come un marito, mio padre come un amante: ma sono tutti e due della stessa forza»), le tre figlie (di 6, 12 e 16 anni) del fratello di Laura lo proteggono nonostante le intercettazioni ambientali.

Intanto sia il padre-padrone, difeso dall’avvocato Antonio Genovese, sia il figlio, difeso dall’avvocato Antonio Foti, dal carcere continuano a negare e a dichiararsi innocenti. Secondo indiscrezioni, il pm Scafi sarebbe intenzionato a chiedere il giudizio immediato per «evidenza della prova», ma l’avvocato Genovese insiste che «non esiste la certezza che la voce intercettata sia del padre di Laura».

L’avvocato Foti oltre a esprimere stupore «per il rifiuto all’incidente probatorio, sentendo dalla viva voce dei protagonisti in contraddittorio, e a una nuova perizia psichiatrica su Laura. M’interrogo - sempre ammesso che davvero il pm abbia chiesto il rito immediato - su quale sia l’evidenza della prova in questo quadro così intricato».
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200904articoli/10027girata.asp

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Stupri e aborti
Parla la figlia dell'orco di Torino: "Ecco la verità sulla mia famiglia"

TORINO 03/04/2009 - L’altra verità sulla famiglia dell’orco della Falchera la racconta Maria, figlia di Michele e sorella di Giuseppe, i due presunti stupratori. Ma soprattutto sorella di quella Laura, la figlia maggiore del padre-padrone, che l’ha chiamata in causa in questa storia da voltastomaco. C’è un retroscena inaudito, infatti, tra i verbali che raccolgono le dichiarazioni di Laura alla polizia: «Mio padre ha stuprato anche mia sorella solo che lei, a differenza di quanto ho fatto io, alla fine ha deciso di non abortire. Infatti i suoi due bambini (li chiameremo Giorgio e Federico, rispettivamente di 4 e 2 anni) sono figli di nostro padre, che è anche il nonno». Come del nonno sarebbe stato quel bambino che Laura ha abortito - costretta dal padre - quando aveva solo 13 anni. E tutte le denunce sarebbero una sorta di vendetta per un rapporto sentimentale contrastato.

Una circostanza, quella di gravidanze incestuose, che però alla conferenza stampa durante la quale era stata diffusa la notizia dei due arresti, rispondendo a domanda precisa, gli inquirenti - il sostituto procuratore Pietro Forno e il vicequestore Jolanda Seri - avevano smentito con decisione. Maria è la persona che, fin dal primo giorno, ha sempre risposto ai giornalisti, difendendo con furore la propria famiglia. Adesso, all’indomani della drammatica dichiarazione di innocenza di suo padre dal carcere, in attesa di una decisione dei giudici del Riesame, vuole parlare. A cominciare dalla prima domanda che le si fa, su questo rapporto incestuoso che avrebbe portato a una nascita. Maria non accetta che qualcuno metta in dubbio la paternità dei suoi bambini, che giura essere figli del marito Pierino C., 43 anni. «Nessuno deve toccare i miei bambini - urla insieme al marito -, loro in questa storia non c’entrano niente e devono rimanerne completamente fuori. Mio padre non mi ha mai sfiorato, è un uomo di chiesa. Lui queste cose non solo non le fa, ma non le ha mai nemmeno pensate. I bambini sono miei e di mio marito, nessuno ce li deve toccare».

Poi la furia si indirizza verso la sorella, le cui dichiarazioni hanno prima portato in carcere il fratello, poi il padre. «Quelle di Laura sono tutte menzogne, è solo una s…, un’ingrata. Sta cercando di rovinarmi, dopo aver screditato tutta la famiglia. Non è più mia sorella, per me non esiste più. Non voglio più vederla, è solo una matta che con la sua follia ha disonorato una famiglia di persone perbene».

Guai a chiederle se è disposta a sottoporsi al test del Dna per accertare una volta per tutte di chi sia la paternità di Giorgio e di Federico. «Ma che test del Dna - sbotta - non se ne parla proprio. Non ce n’è proprio bisogno. Mio marito sa che i figli sono suoi, perché quando sono scappata di casa ero ancora vergine. Mi ha sverginato lui, e quella sera gli ho dato prova del mio onore, della mia verginità…».

Maria è sicura che suo padre non abbia mai sfiorato nemmeno Laura. «Per papà mi butterei tutta nel fuoco - dice -. Lui è un signore, in casa non ci ha mai sfiorato, nemmeno per lavarci i capelli, non si faceva vedere nemmeno in mutande. Se aveva voglia di sesso, lo faceva con mia mamma. E vi assicuro che mia mamma lo soddisfaceva a sufficienza».
Tutte “balle” quindi le accuse di Laura, come inventato sarebbe anche il rapporto incestuoso con il padre che ha portato la sorella ad abortire quando aveva 13 anni. «Ve la racconto io la storia, perché ero presente. Laura è sempre stata una p…, andava con tutti. Una volta si è fatta riempire da un marocchino senza permesso di soggiorno. È rimasta incinta e allora papà le ha detto: “Buttalo via quel rifiuto lì, non puoi avere un figlio da un marocchino senza permesso di soggiorno”. Sapete, papà è molto religioso, non avrebbe mai permesso un simile disonore
per la nostra famiglia».

Una versione dei fatti sconcertante, agghiacciante, da voltastomaco. Ma confermata anche da Pierino C. marito di Maria e genero dell’orco. Pierino è stato in carcere per truffa e anche per omicidio. «Poi la mia vita è cambiata da quando ho conosciuto Maria, una donna fantastica - racconta -. All’inizio suo padre non mi voleva, perché avevo precedenti penali. E l’ho capito, perché come padre ha sempre voluto il meglio per i figli. Quale genitore sarebbe contento che sua figlia si sposi con un pregiudicato? È comprensibile che non volesse che sua figlia avesse un figlio da un marocchino senza permesso di soggiorno. Ma quale incesto, mio suocero ha detto a Laura di abortire solo perché non era “una cosa d’onore” avere un figlio da quel marocchino».

Poi con il passare degli anni Pierino si è guadagnato la fiducia dei genitori di Maria e ha iniziato a frequentare quella che per tutti è diventata la tana dell’orco. «Ma non è vero niente - insiste - sono stato tante volte a casa loro, mi hanno dato un letto, mi hanno fatto dormire insieme a mia moglie. È assurdo. Se uno stupra la figlia, poi non invita suo marito a casa. Mio suocero è una persona perbene, e alla fine la verità verrà a galla. È Laura che è una matta, dovrebbero curarle la testa, ma tanto non le ha mai funzionato bene».

Matta sì, ma secondo la sorella Maria, anche molto furba. Tanto da infamare il padre, il fratello e un’intera famiglia pur di sposare l’uomo che ama.

«Laura ultimamente si vedeva con un delinquente, un poco di buono - racconta Maria - e mio padre ovviamente si è opposto a questa relazione. Non voleva che mia sorella se ne andasse con un individuo del genere, e allora ha iniziato a ricattare papà. Gli ha detto, guarda che te la faccio pagare, ti metto in un mucchio di guai. E allora si è inventata questa storia assurda di violenze, ha organizzato tutto nei minimi dettagli pur di infamarci».

Andrea Magri

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