ARTICOLI E NOTIZIE SULL'INCESTO E LA PEDOFILIA E COME COMBATTERLI.

venerdì 28 agosto 2009

La pedofilia è presente anche nel regno animale

Stando ai ragionamenti degli ultimi iscritti bannati, entrambe sono naturali... a quanto pare la pedofilia è presente anche nel regno animale. Quindi se lo fanno loro...

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Questa è un'obiezione che spesso viene mossa dalle lobby omosessuali. Obiezione che, però, si smonta subito.

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6. Vi è chi sostiene che l’omosessualità è un comportamento naturale perché si verifica anche fra gli animali
Un errore, nel quale s’incorre spesso, sta nel ritenere di poter confrontare il comportamento umano con quello puramente animale, come se si trattasse di realtà omogenee.
Per esempio, se fra gli animali si verificano atti d’inaudita ferocia, come l’uccisione dei propri piccoli, degli individui più deboli o del partner dopo la copula, ciò non significa che gli uomini debbano regolare la propria vita con le stesse modalità degli esseri viventi non dotati di autocoscienza e di ragione: le leggi con cui vanno regolati i comportamenti umani sono di natura diversa e vanno cercate là dove Dio le ha scritte, cioè nella natura umana.
Gli atti di tipo omosessuale che, in casi particolari, possono verificarsi fra gli animali sono ancora di difficile interpretazione e gli studi in materia sono soltanto agli inizi.
Nelle specie che hanno uno scarso dimorfismo sessuale esiste l’incapacità di riconoscere il sesso del partner e questo induce ad approcci e corteggiamenti di tipo omosessuale e porta i maschi a – montare - altri individui dello stesso sesso con manifeste intenzioni copulatorie.
In molti uccelli e pesci, specie che non hanno grandi differenze fra i due sessi, l’essere dominante, dice l’etologo Konrad Lorenz, sopprime la sessualità femminile e l’essere dominato sopprime la sessualità maschile: non bisogna dimenticare che per gli animali l’essenza della femminilità consiste nell’essere sottomesso, cioè «messo sotto» in senso propriamente fisico.
Molti pesci — per esempio i labridi della specie Thalassoma bifasciatum — iniziano la vita come femmine e costituiscono banchi di sole femmine, guidati da un maschio. Se il maschio viene tolto dal gruppo, la femmina più robusta cambia colore e si trasforma in un maschio, che domina il gruppo ed è capace di fecondare. Fra i pesci pagliaccio — Amphiprion — una coppia dominante inibisce la crescita degli altri membri. Se viene tolta la femmina, il maschio suo compagno si trasforma in femmina e dal gruppo d’individui indifferenziati un pesce si sviluppa in maschio.
Fra i piccioni possono formarsi coppie di tipo omosessuale: il piccione dominante impersona la parte maschile e quello dominato la parte femminile.
Fra le oche, dove i sessi, ugualmente, non presentano grandi differenze esterne, si può dare un legame fra due maschi che si comportano come una coppia, ma con una particolarità: a ogni primavera essi provano ad accoppiarsi, ma entrambi rifiutano di essere montati. Una femmina può inserirsi fra loro e accoppiarsi con uno o con entrambi: la coppia di maschi, che può avere una femmina in comune, sarà superiore in combattimento alle coppie normali perché il potenziale di combattimento di due maschi è superiore a quello di una coppia.
Le manifestazioni sessuali dei mammiferi, che hanno una più marcata differenza fra i due sessi, costituiscono anche complesse cerimonie e strategie destinate a svolgere funzioni diverse da quelle della semplice pulsione sessuale.

7. Qual è il significato degli atti di tipo omosessuale che si verificano nei mammiferi?
L’etologo Irenaus Eibl-Eibesfeldt spiega che l’atto di montare un individuo dello stesso sesso ha il significato di una minaccia d’aggressione o vuol essere un’affermazione di superiorità di rango. Fra i macachi, per esempio, tale azione ha anche il significato di accettazione di un ordine all’interno del gruppo, che serve a rafforzarne i vincoli. Il macaco superiore di rango è in genere il primo a montare, ma spesso anche gl’individui di rango inferiore lo montano a loro volta: C. Koford paragona queste manifestazioni al saluto militare.
La zoologa Isabella Lattes Coifmann spiega che, quando due babbuini maschi s’incontrano, si salutano voltando il posteriore al compagno: si tratta di un’offerta sessuale di tipo femminile con funzione di acquietare l’altro, di ingraziarselo e di assicurarsi la sua protezione in caso di necessità.
La stessa zoologa riferisce che i bonobo — detti anche scimpanzé nani — praticano accoppiamenti normali, incestuosi e omosessuali in tutte le circostanze della vita. Queste manifestazioni sono continue, ma rappresentano una strategia per bloccare l’aggressività altrui, per allentare le tensioni che si producono nel gruppo e per mantenere la coesione: infatti, i maschi giungono all’eiaculazione solo se hanno per partner una femmina sessualmente matura.
Per gli atti di tipo omosessuale che si verificano fra gli animali, gli etologi hanno già dato spiegazioni: nelle specie che non hanno grandi differenze sessuali esiste l’incapacità di riconoscere il sesso del partner e, inoltre, l’essere dominato sopprime la sessualità maschile e l’essere dominante sopprime la sessualità femminile; nei mammiferi tali azioni hanno il significato d’imposizione del dominio e di affermazione di superiorità di rango, oppure possono costituire un gesto di acquietamento e di saluto, di accettazione di un ordine all’interno del gruppo, che serve a rafforzarne i vincoli, una manifestazione destinata a bloccare l’aggressività altrui, un gesto di sottomissione.
Il comportamento sessuale animale è determinato anche dalle fasi dell’imprinting, cioè della formazione comportamentale e le esperienze dell’imprinting possono essere – errate -: per esempio, alcuni uccelli, allevati fin da piccoli da uomini, tentano l’accoppiamento con essi anche a dispetto d’intervenute convivenze con congeneri.
Inoltre, non bisogna dimenticare che certi meccanismi comportamentali animali non sono sempre finalizzati alla sopravvivenza dell’individuo o della specie ma possono manifestare patologie e devianze da eccesso o da carenza di funzione, le quali portano anche a squilibri distruttivi. (4)

8. Una lettura teologica delle analogie e delle differenze fra l’uomo e l’animale relativamente a comportamenti devianti ( per il concetto di natura vedi domande 14 e 15, capitolo IV)
San Tommaso d’Aquino spiega che il male non ha una propria esistenza, ma è soltanto la privazione di un bene, che si può presentare in due forme: come mancanza di qualche cosa oppure come mancato raggiungimento di un fine.
Le creature inferiori e corruttibili possono andare incontro a patologie, che però rientrano nell’ordine universale delle cose, come una parte in ordine al tutto.
L’ordine dell’universo comporta che alcuni esseri possano patire difetti ma da questi procedono, per la provvidenza divina, altri beni, finendo per contribuire all’armonia dell’insieme: la disuguaglianza, che conferisce all’universo maggiore ricchezza di contenuto, implica che vi siano anche esseri corruttibili che non sarebbero tali se mai soggiacessero a corruzione o difetto ( cfr San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica, I, q. 48; I Sent., d. 44. q. 1, a. 2, ad 5 ).
Il mondo corporeo ha in sé un’armonia: dal punto di vista della natura – universale – certi fenomeni sono naturali – come uccidere un animale per procurarsi il cibo – ma nello stesso tempo si oppongono a una natura – particolare -: nessun corpo, infatti, tende naturalmente alla propria distruzione ma, al contrario, si oppone attivamente ad essa.
Certe devianze, poi, da cui sono colpiti gli animali all’interno della loro natura particolare – le quali vanno distinte dai comportamenti propri delle varie specie, finalizzati alla loro sopravvivenza – non farebbero parte dell’ordine della creazione, cioè dei – progetti – del Creatore, ma sarebbero il risultato, come dice la Rivelazione, di una misteriosa ferita originale che ha sconvolto non solo l’uomo ma tutta la natura intesa in senso biologico e materiale ( cfr San Paolo, Rom. 8,19 – 22 ).
L’uomo, però, è sostanzialmente diverso dall’animale perché, a differenza dell’animale, è capace di conoscere con la ragione le finalità della natura e può guidare l’istinto con la volontà, solo lui è in grado di capire ciò che è male e può intervenire per cercare di rimediare alla privazione di un bene. Solo nell’uomo si manifesta la consapevolezza e l’angoscia per la malattia e la morte, solo in lui vi è l’esigenza di una felicità perfetta, la quale rivela la sua insopprimibile tendenza verso l’assoluto e la sua nostalgia per il paradiso perduto.
L'atto omosessuale, per quanto riguarda la natura umana, è conseguenza di abitudini sbagliate e, nella maggior parte dei casi, frutto di un atteggiamento infantile di attaccamento inconscio al genitore complementare, risultato di una strategia difensiva nevrotica e quindi sbagliata nel tentativo di rimediare alla propria incompletezza psicologica.

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