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venerdì 1 maggio 2009

TORINO-MISTERI DI UNA FAMIGLIA

2/4/2009 (12:52) - DOCUMENTO - LE DEPOSIZIONI CONFERMATE DA ALCUNE INTERCETTAZIONI
"Mia sorella ha avuto
un bimbo da nostro padre"
“Il nonno si vantava dicendo che era usanza andare a letto con le figlie”
GRAZIA LONGO
TORINO
«Mio padre non ha violentato solo me, ma anche mia sorella. Mio nipote, il primo figlio di mia sorella, è figlio di nostro padre». Agghiacciante? Di più. Non ci sono parole sufficienti a descrivere l’orrore che si consumava nella casa dell’orco alla Falchera. Il racconto di Laura - 34 anni, la figlia maggiore del padre padrone - emerge dai verbali in tutta la sua drammaticità.

«Mio padre ha iniziato ad interessarsi a me quando avevo 9 anni. “Ti insegno un gioco” mi diceva, prima di toccarmi, “che poi ti serve quando sei grande per la tua vita di coppia”. A 12 anni, dopo che mio fratello mi ha violentata, lo ha fatto anche mio padre». E lo stesso trattamento sarebbe stato rivolto anche alla sorella minore. Ma se Laura (difesa dall’avvocato Giulio Calosso), prima di compiere 13 anni è rimasta incinta ed ha abortito naturalmente per una gravidanza extrauterina, la sorella minore no. Lei ha messo al mondo il frutto dell’incesto. Ancora Laura: «Mia sorella mi ha detto che faceva il test del Dna, ma poi non l’ha mai fatto».

La paternità incestuosa del nonno era nota a tutta la famiglia. Compresa quella del fratello di Laura, che da ragazzo l’ha stuprata in casa dei genitori e poi ha abusato anche delle sue figlie.

Più leggi i verbali, più ti domandi come sia potuto accadere tutto quel che viene descritto nei minimi dettagli e che, in alcuni casi, è confermato dalle intercettazioni disposte dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Paolo Scafi.

La figlia maggiore del fratello stupratore, dice che «tutti a casa sapevano che Laura e la sorella minore erano state a letto con il padre e anche che la più piccola gli aveva dato un figlio». E ancora: «Il nonno si vantava che c’era l’usanza che il padre andasse a letto con le figlie e per questo quand’erano piccole le faceva dormire lontano dai figli maschi». E come Laura in una deposizione difende il padre, scaricando tutte le responsabilità sul fratello (per poi smentirsi in un successivo interrogatorio dove ha definito il fratello «come un marito, mio padre come un amante: ma sono tutti e due della stessa forza»), le tre figlie (di 6, 12 e 16 anni) del fratello di Laura lo proteggono nonostante le intercettazioni ambientali.

Intanto sia il padre-padrone, difeso dall’avvocato Antonio Genovese, sia il figlio, difeso dall’avvocato Antonio Foti, dal carcere continuano a negare e a dichiararsi innocenti. Secondo indiscrezioni, il pm Scafi sarebbe intenzionato a chiedere il giudizio immediato per «evidenza della prova», ma l’avvocato Genovese insiste che «non esiste la certezza che la voce intercettata sia del padre di Laura».

L’avvocato Foti oltre a esprimere stupore «per il rifiuto all’incidente probatorio, sentendo dalla viva voce dei protagonisti in contraddittorio, e a una nuova perizia psichiatrica su Laura. M’interrogo - sempre ammesso che davvero il pm abbia chiesto il rito immediato - su quale sia l’evidenza della prova in questo quadro così intricato».
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200904articoli/10027girata.asp

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Stupri e aborti
Parla la figlia dell'orco di Torino: "Ecco la verità sulla mia famiglia"

TORINO 03/04/2009 - L’altra verità sulla famiglia dell’orco della Falchera la racconta Maria, figlia di Michele e sorella di Giuseppe, i due presunti stupratori. Ma soprattutto sorella di quella Laura, la figlia maggiore del padre-padrone, che l’ha chiamata in causa in questa storia da voltastomaco. C’è un retroscena inaudito, infatti, tra i verbali che raccolgono le dichiarazioni di Laura alla polizia: «Mio padre ha stuprato anche mia sorella solo che lei, a differenza di quanto ho fatto io, alla fine ha deciso di non abortire. Infatti i suoi due bambini (li chiameremo Giorgio e Federico, rispettivamente di 4 e 2 anni) sono figli di nostro padre, che è anche il nonno». Come del nonno sarebbe stato quel bambino che Laura ha abortito - costretta dal padre - quando aveva solo 13 anni. E tutte le denunce sarebbero una sorta di vendetta per un rapporto sentimentale contrastato.

Una circostanza, quella di gravidanze incestuose, che però alla conferenza stampa durante la quale era stata diffusa la notizia dei due arresti, rispondendo a domanda precisa, gli inquirenti - il sostituto procuratore Pietro Forno e il vicequestore Jolanda Seri - avevano smentito con decisione. Maria è la persona che, fin dal primo giorno, ha sempre risposto ai giornalisti, difendendo con furore la propria famiglia. Adesso, all’indomani della drammatica dichiarazione di innocenza di suo padre dal carcere, in attesa di una decisione dei giudici del Riesame, vuole parlare. A cominciare dalla prima domanda che le si fa, su questo rapporto incestuoso che avrebbe portato a una nascita. Maria non accetta che qualcuno metta in dubbio la paternità dei suoi bambini, che giura essere figli del marito Pierino C., 43 anni. «Nessuno deve toccare i miei bambini - urla insieme al marito -, loro in questa storia non c’entrano niente e devono rimanerne completamente fuori. Mio padre non mi ha mai sfiorato, è un uomo di chiesa. Lui queste cose non solo non le fa, ma non le ha mai nemmeno pensate. I bambini sono miei e di mio marito, nessuno ce li deve toccare».

Poi la furia si indirizza verso la sorella, le cui dichiarazioni hanno prima portato in carcere il fratello, poi il padre. «Quelle di Laura sono tutte menzogne, è solo una s…, un’ingrata. Sta cercando di rovinarmi, dopo aver screditato tutta la famiglia. Non è più mia sorella, per me non esiste più. Non voglio più vederla, è solo una matta che con la sua follia ha disonorato una famiglia di persone perbene».

Guai a chiederle se è disposta a sottoporsi al test del Dna per accertare una volta per tutte di chi sia la paternità di Giorgio e di Federico. «Ma che test del Dna - sbotta - non se ne parla proprio. Non ce n’è proprio bisogno. Mio marito sa che i figli sono suoi, perché quando sono scappata di casa ero ancora vergine. Mi ha sverginato lui, e quella sera gli ho dato prova del mio onore, della mia verginità…».

Maria è sicura che suo padre non abbia mai sfiorato nemmeno Laura. «Per papà mi butterei tutta nel fuoco - dice -. Lui è un signore, in casa non ci ha mai sfiorato, nemmeno per lavarci i capelli, non si faceva vedere nemmeno in mutande. Se aveva voglia di sesso, lo faceva con mia mamma. E vi assicuro che mia mamma lo soddisfaceva a sufficienza».
Tutte “balle” quindi le accuse di Laura, come inventato sarebbe anche il rapporto incestuoso con il padre che ha portato la sorella ad abortire quando aveva 13 anni. «Ve la racconto io la storia, perché ero presente. Laura è sempre stata una p…, andava con tutti. Una volta si è fatta riempire da un marocchino senza permesso di soggiorno. È rimasta incinta e allora papà le ha detto: “Buttalo via quel rifiuto lì, non puoi avere un figlio da un marocchino senza permesso di soggiorno”. Sapete, papà è molto religioso, non avrebbe mai permesso un simile disonore
per la nostra famiglia».

Una versione dei fatti sconcertante, agghiacciante, da voltastomaco. Ma confermata anche da Pierino C. marito di Maria e genero dell’orco. Pierino è stato in carcere per truffa e anche per omicidio. «Poi la mia vita è cambiata da quando ho conosciuto Maria, una donna fantastica - racconta -. All’inizio suo padre non mi voleva, perché avevo precedenti penali. E l’ho capito, perché come padre ha sempre voluto il meglio per i figli. Quale genitore sarebbe contento che sua figlia si sposi con un pregiudicato? È comprensibile che non volesse che sua figlia avesse un figlio da un marocchino senza permesso di soggiorno. Ma quale incesto, mio suocero ha detto a Laura di abortire solo perché non era “una cosa d’onore” avere un figlio da quel marocchino».

Poi con il passare degli anni Pierino si è guadagnato la fiducia dei genitori di Maria e ha iniziato a frequentare quella che per tutti è diventata la tana dell’orco. «Ma non è vero niente - insiste - sono stato tante volte a casa loro, mi hanno dato un letto, mi hanno fatto dormire insieme a mia moglie. È assurdo. Se uno stupra la figlia, poi non invita suo marito a casa. Mio suocero è una persona perbene, e alla fine la verità verrà a galla. È Laura che è una matta, dovrebbero curarle la testa, ma tanto non le ha mai funzionato bene».

Matta sì, ma secondo la sorella Maria, anche molto furba. Tanto da infamare il padre, il fratello e un’intera famiglia pur di sposare l’uomo che ama.

«Laura ultimamente si vedeva con un delinquente, un poco di buono - racconta Maria - e mio padre ovviamente si è opposto a questa relazione. Non voleva che mia sorella se ne andasse con un individuo del genere, e allora ha iniziato a ricattare papà. Gli ha detto, guarda che te la faccio pagare, ti metto in un mucchio di guai. E allora si è inventata questa storia assurda di violenze, ha organizzato tutto nei minimi dettagli pur di infamarci».

Andrea Magri

http://www.cronacaqui.it/mobile/view/20740

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