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sabato 17 ottobre 2009

Orrore a Varese, violenta la figlia per 24 anni

Le violenze sono continuate anche dopo il matrimonio e la maternità della giovane
Orrore a Varese, violenta la figlia per 24 anni e si giustifica: ''Lei ci stava". Abusi anche sulla nipotina

ultimo aggiornamento: 16 ottobre, ore 18:11
Milano - (Adnkronos) - L'uomo, un operaio di 60 anni, è finito dietro le sbarre. Tutto è venuto alla luce ad agosto quando la piccola ha chiesto alla madre se dalle analisi del sangue era possibile sapere se una donna era incinta.

Milano, 16 ott. (Adnkronos) - Ha abusato della figlia per ventiquattro anni. Poi ha cominciato a farlo con la nipotina, una bimba che non aveva ancora compiuto i nove anni. E avrebbe continuato a rovinare la vita di quella che era la sua famiglia se la piccola non avesse fatto capire quello che le stava succedendo alla mamma la quale, da vittima di 'lunga data', ha capito subito che l'orrore che aveva provato e che ancora provava lei stava ricadendo anche sulle spalle di sua figlia. Così una verità tanto terribile è emersa in tutta la sua crudezza e per l'uomo si sono aperte le porte del carcere.


Lui è un uomo di 60 anni, transfrontaliere operaio in una ditta in Svizzera, incensurato, sposato e con due figli, un ragazzo che a un certo punto ha intuito la tragedia che si consumava in famiglia e una figlia resa vittima della sua follia sessuale. Gli agenti della Squadra Mobile di Varese dopo una lunga attività investigativa lo hanno arrestato per abusi sessuali nei confronti della figlia, appunto, e della nipotina.

Tutto è venuto alla luce ad agosto quando la piccola ha chiesto alla madre se dalle analisi del sangue era possibile sapere se una donna era incinta. Una domanda anomala per una bimba di neanche dieci anni. Troppo insolita per non far insospettire la madre che con insistenza e pazienza è riuscita a farsi dire dalla bambina quello che le era successo. Così la piccola ha raccontato di come il nonno, un anno e mezzo prima, avesse compiuto atti sessuali con lei. Si trovavano da soli, nel garage di casa. E, dopo, lui l'ha minacciata dicendole che se avesse detto qualcosa a sua madre non le avrebbe più voluto bene.

Il giorno dopo, la madre, insieme al marito e al fratello, ha affrontato il padre: inizialmente lui ha negato tutto ma poi, incalzato dal racconto e dalle domande, ha confessato di aver abusato della nipote. Così i genitori lo hanno denunciato, anche se il nonno aveva già deciso di presentarsi spontaneamente in Questura per raccontare nei dettagli quello che aveva fatto alla piccola all'interno del garage. Le indagini venivano affidate al sostituto procuratore Politi. Ma quello che già di per sé sembrava un dramma non era ancora finito.

Interrogata, alla presenza dei genitori, dagli agenti della Squadra Mobile la bimba ha raccontato un secondo episodio di abusi avvenuti, in questo caso, in casa del nonno. Ed è a questo punto che lo zio della piccola, ascoltato per ricostruire la sera in cui sono avvenuti gli abusi da parte del padre, ha raccontato tutti i suoi sospetti, sul padre e la sorella. E così è emersa la storia tragica della madre della bimba, oggi una giovane donna poco più che trentenne, che dall'età di sei anni ha dovuto subire gli abusi del padre, due, tre volte al mese, per ventiquattro anni.

Anche lei, all'inizio, era stata minacciata: se lo racconti dirò alla mamma che è stata colpa tua, che sei tu a provocarmi. E lei, a furia di sentirselo ripetere, ci deve aver creduto e per tutta una vita ha taciuto quello che il padre le faceva subire anche una volta sposata, anche dopo essere diventata mamma. Lei alla fine sembrava aver accettato quell'orrore ma si era fatta giurare dal padre che mai avrebbe toccato la sua bambina. Altrimenti avrebbe parlato.

Così, scoperto cosa quell'uomo aveva fatto anche a sua figlia, ha deciso di raccontare tutto quello che aveva dovuto passare, e ha riempito pagine e pagine di verbale raccontando decenni di abusi nascosti alla madre che ha scoperto di aver avuto al fianco un mostro solo ora. Sulla base degli elementi raccolti, il pm ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto che è stato eseguito l'altro giorno.

E ieri il gip Fazio ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. L'uomo, intanto, ha confessato tutto anche se a modo suo, fino all'ultimo, e davanti agli inquirenti si è giustificato dicendo, che tutto sommato "mia figlia ci stava".

''Per uomini simili è possibile soltanto auspicare cure obbligatorie e carcere a vita'' dice il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia.

Per Marziale ''la pedofilia non è solo quella emergente da Internet, ma buona parte continua a consumarsi entro le mura domestiche ed è quella più difficile da fronteggiare, complice l'assoggettamento psichico delle vittime nei confronti degli abusanti. Ci troviamo al cospetto di un crimine contro l'umanità, che non può più limitarsi al mero biasimo''.


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Orrore-a-Varese-violenta-la-figlia-per-24-anni-e-si-giustifica-Lei-ci-stava-Abusi-anche-sulla-nipotina_3884515516.html


Abusa per 20 anni della figlia
Varese, poi passa alla nipote:preso
Un sessantenne ha abusato della figlia per 20 anni, anche dopo che questa si era sposata, poi ha iniziato a farlo con la nipotina di 8 anni. Quando la bambina ha fatto capire alla mamma che anche lei era vittima delle attenzioni del nonno, la donna l'ha denunciato. Gli agenti della Squadra Mobile di Varese hanno così arrestato il lavoratore frontaliero per abusi sessuali nei confronti delle due congiunte.


"Mamma dalle analisi del sangue si scopre se sono incinta?". E' bastata questa domanda della bambina per far venire a galla una storia allucinante. L'ennesimo e triste caso di pedofilia e violenza in famiglia. Tutto inizia quando la piccola comincia ad accusare disturbi alimentari. La mamma la porta a fare dei controlli, ma la bimba le chiede se c'è il rischio che sia incinta. La donna capisce tutto. E' una storia che conosce bene. Prima di riporre le sue attenzioni sulla bambina, infatti, il padre 60enne aveva già abusato per vent'anni proprio di lei. Questa volta però decide di affrontare il padre, di chiedere spiegazioni e, insieme ai fratelli, di mettere l'uomo alle strette.

Il nonno, messo di fronte alle sue responsabilità, ammette di aver palpeggiato la nipote in garage. La mamma della piccola avvisa la polizia. Il 60enne rende spontanee dichiarazioni che confermato gli abusi e se ne va di casa, tornando dalla madre, in Svizzera. Intanto emerge anche un secondo episodio, avvenuto nel 2007, nella camera da letto dell'uomo, dove si sarebbe anche masturbato davanti alla bambina.

Ma non è tutto qui. Sentendo i familiari, la polizia arriva a un altro pezzo di verità. Lo zio racconta che da piccolo intuì che il padre violentava la sorella. La polizia indaga, e scopre che è tutto vero. Fin dall’età di otto anni, l’operaio aveva abusato della figlia, e i rapporti, forse in uno stato di soggezione psicologica, erano continuati fino a poco tempo fa, anche dopo il matrimonio. Al fratello i primi sospetti gli sarebbero venuti dal fatto che sempre più spesso il padre dormiva con la sorella: "Un giorno mi nascosi sotto il letto di papà e ho scoperto tutto". Così anche la donna si libera di quel pesante "fardello" che si trascina da 20 anni: abusi che sarebbero proseguiti anche dopo il suo matrimonio. Con rapporti, talvolta, completi. Mediamente tre volte alla settimana.

Intimidita e minacciata dal padre, la donna per vent'anni aveva taciuto. "Dico tutto alla mamma, che mi istighi, che mi provochi", le diceva il padre. E così subiva in sielnzio. Un silenzio che, una volta adulta, la donna aveva scambiato con la promessa che il padre non toccasse la nipotina. Una prmessa che però non ha mantenuto. "Non ho fatto nulla di male. Loro ci stavano. Erano contente", ha dichiarato l'uomo subito dopo essere stato arrestato.


http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo463259.shtml?refresh_cens&fontsize=medium

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