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venerdì 6 marzo 2009

Testimonianza di Susanna Zanardi, volontaria per “aiutare i bambini” a Teofilo Otoni, in Brasile

Testimonianza di Susanna Zanardi, volontaria per “aiutare i bambini” a Teofilo Otoni, in Brasile


l nostro intervento:

"aiutare i bambini" partecipa alla ristrutturazione di un asilo a favore di bambini di strada, orfani o figli di prostitute di Teofilo Otoni, una cittadina poverissima lungo l'autostrada Rio-Bahia.
Nell'agosto 2005 quattro nostre volontarie, Elena Soffientini, Claudia Zambon, Loredana Battaglia e Susanna Zanardi, si sono recate a Teofilo Otoni per trascorrere un po' di tempo con i bambini coinvolti nel progetto.

Questa è la loro testimonianza:

«Siamo quasi arrivate a Teofilo.
Siamo appena passate in un paesino che sembrava del far west! Qui il paesaggio è infinito, come fisionomia ricorda un po' l'Irlanda (per le collinette e la vastezza), ma i colori sono totalmente diversi: salta subito all'occhio il contrasto tra il verde intensissimo dell'erba e degli alberi sparsi qua e là e il colore della terra, rossissima. Dopo un lungo viaggio in autobus arriviamo a Teofilo, la città è abbastanza brutta, sembra una città messicana povera. Però è viva, il centro è pieno pieno di negozi e di colori.
La nostra casina è esattamente di fronte al Creche Nino, ed è veramente carina. L'arredamento è spartano, ma per la zona in cui siamo sembra di stare in una reggia.
Facciamo colazione con Suor Zoe, che ci parla dei bambini e della missione, ogni tanto le si lucidano gli occhi, ci mette veramente l'anima in quello che fa. La situazione è pessima, il numero di bambini cresce sempre di più, lo Stato non sovvenziona niente (dà 45 reais -15 euro- al mese per ogni bambino). Le bimbe più grandi sono le più preoccupanti perché quando escono dal centro rimangono subito incinte. Decido di darle subito i soldi che mi hanno dato Maurizio e Sara, lei mi dice che il mese scorso non era riuscita a pagare le funzionarie e che aveva chiesto quei soldi in preghiera. Mi abbraccia forte e mi ringrazia, mi chiama "Suzanina" e dice che i soldi li manda la Madonna. Io già piango e siamo al primo giorno. Andiamo bene.

Entriamo nella Casa das meninas. Una quindicina di bambine ci circondano sorridenti e iniziano subito a bombardarci di incomprensibili parole e ci abbracciano. L'impatto è davvero forte ed emozionante.. Le bimbe ci portano a visitare il centro, ognuna sceglie una di noi, cercano in tutti i modi il contatto fisico, una carezza, la mano, un bacio, un abbraccio. E' veramente paz-ze-sco. Mi commuovo per la seconda volta..
Andiamo poi anche dai più piccini, che sono tantissimi. L'odore non è dei migliori, ma l'atmosfera è bella, i bimbi sono tutti sorridenti e giocosi. Ce n'era uno grandicello che piangeva in un angolo, me lo accollo e lo faccio ridere un po'. Pensare che cresceranno tutti senza mamma e papà è più che straziante.

Poi scendiamo a giocare con le bimbe, sono tutte matte.. naturalmente la più peste si incolla a me e cerca di cacciare tutte quelle che si avvicinano, dice che mi vorrebbe come mamma.La cosa allucinante è che ti chiedono affetto e, senza accorgersene, te ne danno il triplo.
Oggi è il giorno delle visite dei genitori (quelli che esistono), la suora dice che è il giorno più brutto perché non viene mai nessuno e chi viene sarebbe meglio che non venisse .

Una sera abbiamo invitato qui a casa nostra 4 delle ragazze piu' grandi, tra cui una di 13 anni che è incinta di 7 mesi. Altra prediletta. Lei mi sconvolge veramente. La guardo e mi impressiono da morire. Ma come è possibile?? ha ancora la faccia di una bimba.chissà com'è successo. Mi verrebbe tanta voglia di portarla via da qui. prima l'ho abbracciata forte, e lei non si staccava più, stavo per crollare.
I giorni passano e inizio a preoccuparmi per la partenza. penso a quando sarò in Italia . mi piacerebbe tantissimo rimanere in contatto con qualcuno che mi tenga informata su questi piccini. e anche sulle ragazze, sono così dolci.

Le facce di questi cuccioli sono la cosa più bella che mi porterò dentro dal Brasile. e nei miei occhi ci sarà sempre un po' dei loro sorrisi..
Prima crisi di pianto. Beh meraviglioso, contando che mancano ben 6 giorni alla partenza. I bambini ormai li conosco tutti bene, Karina ha definitivamente deciso di chiamarmi mamma e Patric quando andiamo via sembra che gli stiano asportando un rene. E a tutto ciò si è aggiunto l'attaccamento delle ragazze, che all'inizio non erano molto fiduciose ma adesso ci amano pazzamente. Oggi una ci ha ringraziato dicendo che abbiamo portato l'allegria.

Il distacco dai bambini è stato veramente uno strazio. Anche salutare i più grandi non è stato facile, sono riscoppiata a piangere quando Patric mi ha sgranato i suoi occhioni neri, dopodichè Pedro e Ana Carolina si sono messi ad asciugarmi le lacrime e a cantarmi la canzoncina di addio. Meravigliosi. Non li dimenticherò mai. Mi porterò il loro sorriso dentro per sempre.

Sono contentissima di aver fatto questa esperienza, di averla voluta fortemente e di aver avuto il "coraggio" di farla. E' come se avessi sempre saputo che sarebbe andata così. Bellissimo. E la cosa strana è che il ritorno non mi spaventa, stranamente (per come sono fatta io) lo sto vivendo benissimo! Probabilmente perché sto talmente bene, sono talmente felice, che vivo tutto in maniera positiva.tutto è più bello, è più tranquillo.. bellissima sensazione.

Adesso torno e mi sembrerà di passare attraverso il trasportatore spazio-temporale, probabilmente a casa tutto sarà rimasto fermo. E chissà se le persone mi leggeranno in faccia l'altra realtà che ho assaporato e vissuto. Chissà.»



http://www.aiutareibambini.it/volontariato/4-testimonianze/438-testimonianza-di-susanna-zanardi-volontaria-per-aiutare-i-bambini-a-teofilo-otoni-in-brasile

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