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venerdì 8 aprile 2011

JEFFERSON CITY : UCCIDE PAPA' CHE LA STUPRA

LEGGO.IT
UCCIDE PAPÀ CHE LA STUPRA:
MA NESSUNO LE CREDE

Lunedì 14 Marzo 2011



JEFFERSON CITY – Lieto fine per Stacey Lannert, dopo aver ucciso il padre che abusava di lei era stata condannata con l’accusa di omicidio: la campagna mediatica è riuscita a farla scarcerare e lei ora racconta in un libro perché ha ucciso il padre. La storia di Lannert inizia a 10 anni, quando il padre inizia a molestarla e le dice di non rivelare il loro segreto a nessuno. La ragazza subisce violenze per anni fin quando, dopo il divorzio dei genitori, una baby sitter insospettita le chiede se avesse subito abusi. La bambina ha 10 anni, risponde di sì, ma la madre non le crede, pensando si trattasse di ‘sculacciate’. “Ecco perché è così importante trovare le giuste parole”, dice oggi Stacey, parlando del suo libro ‘Rendenzione’, nel quale racconta la sua storia. “Se non usiamo il giusto nome, la gente può capire male. Se dici: ‘Mio padre mi ha violentata,’ capiscono. Ma io nemmeno conoscevo quella parola”. La situazione precipita quando la bambina ormai è una ragazza ed ha 18 anni, quando il padre abusa della sorella più piccola, Christy. Stacey imbraccia il fucile da caccia del padre e gli spara due volte mentre dorme, ubriaco, sul divano. La polizia non le fa nemmeno un test anti-stupro e con l’accusa di omicidio di primo grado la condanna all’ergastolo senza la condizionale. Per molti anni Stacey invia petizioni alla corte chiedendo una clemenza che le viene sempre negata. La ragazza ha addirittura dovuto sentire gli avvocati dichiarare che avrebbe mentito sugli abusi, poiché il vero movente dell’omicidio era stato il denaro. Poi, i media hanno iniziato una campagna pubblicitaria a suo favore, e ha potuto raccontare la sua storia da Montel Williams, Nancy Grace, e, infine, da Oprah Winfrey. “Andare davanti a un pubblico è stato il momento peggiore per me – racconta – è stato così vergognoso. Come avrei potuto essere in grado di guardare qualcuno negli occhi ancora? Ma poi l’ho fatto, e ho cominciato a ricevere lettere da tante persone, che mi sostenevano dicendo: ‘Lo avrei fatto anche io’”. Nel 2009, il governatore del Missouri ha commutato la condanna di Stacey, che ora cura Healing Sisters, un sito web per le vittime di abusi sessuali.

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