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mercoledì 25 febbraio 2009

NAPOLI: ARRESTATO PASQUALE MODESTINO PER LO STUPRO DEL DODICENNE

Pasquale Modestino ha precedenti per violenza sessuale. La vittima vede la foto
e lo riconosce. La folla tenta il linciaggio. Il ragazzo è stato dimesso dall'ospedale
Napoli, un uomo arrestato
per lo stupro del dodicenne



Pasquale Modestino

NAPOLI - La polizia ha arrestato un uomo accusato di aver picchiato e violentato un dodicenne vicino alla stazione Centrale di Napoli lunedì sera. Si chiama Pasquale Modestino, ha 53 anni e precedenti per violenza sessuale. La vittima lo ha riconosciuto: gli agenti gli hanno mostrato una foto e lui ha individuato persino i vestiti del suo aggressore. La folla, mentre la volante della polizia trasportava l'uomo verso il carcere, ha tentato il linciaggio. "E' il convivente della nonna di un amico del ragazzo", ha spiegato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Nel pomeriggio D., il ragazzino, è stato dimesso dall'ospedale pediatrico Santobono. "Ha passato una notte tranquilla", fanno sapere i medici. Ora però una psicologa dovrà seguirlo passo a passo.

Il sospettato. Modestino è un dipendente comunale che si occupa della pulizia delle fognature (da oggi è stato sospeso dal servizio). A differenza di quanto si pensava inizialmente, non si tratta quindi di un clochard. L'indagato è napoletano e vive in una casa nella zona dell'Arenaccia, dove è avvenuta l'aggressione. Gli agenti della sezione minori della Questura sono arrivati a lui cercando tra i fascicoli di tutti i pedofili o sospetti pedofili che risiedono in quell'area. L'uomo è già indagato per violenza sessuale nei confronti di una bambina di 6 anni, che oggi ne ha 9 e vive ancora con lui: è la nipotina della donna con cui convive. La denuncia risale a tre anni fa, quando all'ospedale Santobono fu segnalato alla Squadra mobile diretta da Vittorio Pisani il caso sospetto della piccola. Allora i familiari negarono gli abusi, ma la Procura della Repubblica di Napoli chiese il rinvio a giudizio per Modestino.

La folla tenta il linciaggio. Un gruppo di persone inferocite ha assalito la macchina della polizia che portava Modestino in carcere. Sputi, pugni e calci contro la volante che usciva dalla Questura della città partenopea, scossa da questo brutale episodio di pedofilia.


La dinamica. Gli inquirenti hanno ricostruito quanto accaduto: l'uomo avrebbe adescato la vittima con un ricatto. "Tu sei l'amico di ... ?", gli avrebbe chiesto, facendo il nome del nipote della sua convivente (e fratello della bambina). "Mi dici l'ora?", avrebbe poi detto. Quando il giovane gli ha mostrato l'orologio che teneva in tasca, Modestino glielo ha strappato. "Se lo rivuoi, seguimi - avrebbe aggiunto - Se lo rivuoi, devi venire a bere una birra con me". Il ragazzino lo ha seguito. Poi, la violenza.

Le indagini. Sono state 48 ore di interrogatori a raffica: gli amici della vittima, i familiari, le persone che lavorano nelle vicinanze della stazione. Decine di persone sono state ascoltate in Questura. Nel frattempo gli inquirenti hanno passato al vaglio i fascicoli e il cerchio si è stretto su una manciata di sospettati. Decisiva la perquisizione nell'abitazione dell'uomo, dove gli agenti hanno trovato prove importanti. Intanto è andato avanti anche il lavoro della Scientifica: stamattina, durante un sopralluogo sul luogo dello stupro, sono state trovate numerose impronte, una coperta con residui biologici e altri oggetti utili alle indagini. Dopo l'arresto di Modestino, si attende l'esito degli esami del Dna.

La vittima. Fondamentali nelle indagini sono state la collaborazione e la forza d'animo del ragazzo. Il questore di Napoli, Antonino Puglisi, in conferenza stampa ha detto: "E' stato bravo e chiaro sin dal primo momento. La sua descrizione è stata precisa e ci ha permesso di arrivare all'individuazione di Pasquale Modestino". Nel pomeriggio il dodicenne è uscito dall'ospedale, dove gli hanno curato le ferite: un taglio all'orecchio sinistro, provocato dalla bottiglia con cui è stato colpito, e poi le ferite della violenza. Oggi ha avuto un lungo colloquio con gli psicologi e poi è tornato a casa. "La cura migliore - dicono in ospedale - resta la ripresa di una vita normale con i suoi familiari, gli amici e i compagni di scuola".

(25 febbraio 2009)



http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/violenza-sessuale-3/fermato-napoli/fermato-napoli.html

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