ARTICOLI E NOTIZIE SULL'INCESTO E LA PEDOFILIA E COME COMBATTERLI.

sabato 23 maggio 2009

Smontato il caso del baby-papà inglese Alfie Pattern


Smontato il caso del baby-papà inglese Alfie Pattern
Il 13enne Alfie Pattern non è il padre
Lo ha dimostrato il test del Dna
La giovane mamma lo aveva già confessato alla sorella: potrebbe essere un altro ragazzino

LONDRA - Il suo volto, quello di un ragazzino tredicenne appena diventato papà, aveva fatto il giro del mondo. Adesso si è saputo che Alfie Pattern non è il papà di Maisie Roxanne: lo ha dimostrato il test del Dna. Secondo i giornali britannici, la giovane mamma, Chantelle Steadman avrebbe confessato alla sorella maggiore che il padre naturale di sua figlia potrebbe essere qualcun altro dei ragazzini con cui ha avuto rapporti negli ultimi mesi.


LA MENZOGNA - La menzogna era cominciata a emergere subito dopo la clamorosa notizia, quando anche altri adolescenti avevano confessato di aver avuto relazioni con Chantelle. Alfie e la 15enne Chantelle erano "fidanzati" da due anni e lui le aveva creduto quando lei lo aveva assicurato di essere il padre della creatura. La sconcertante vicenda aveva portato clamorosamente alla ribalta il problema della promiscuità degli adolescenti in Gran Bretagna, dove è altissima la percentuale anche delle ragazzine che rimangono incinte precocemente.


26 marzo 2009(ultima modifica: 27 marzo 2009)

http://www.corriere.it/esteri/09_marzo_26/baby_papa_dna_dd278e5e-1a4b-11de-a7d3-00144f486ba6.shtml

mercoledì 6 maggio 2009

PEDOFILIA: TELEFONO ARCOBALENO, TRIPLICATI CLIENTI ITALIA

PEDOFILIA: TELEFONO ARCOBALENO, TRIPLICATI CLIENTI ITALIA

AGI) - Roma, 6 mag. - I clienti pedofili italiani sono triplicati in pochi anni. La macchina criminale del business pedofilo viaggia spedita 365 giorni all'anno e purtroppo, gli italiani rispondono sempre piu' numerosi, incidendo ormai per il 6,5% ull'intero mercato mondiale, contro il 2% del 2003. Lo sostiene Telefono Arcobaleno organizzazione impegnata nel constrasto alla pedofilia on line, che ha presentato la sua relazione quadrimestrale. Telefono Arcobaleno ha effettuato oltre 5000 denunce nei primi quattro mesi del 2009: 1.385 segnalazioni al mese, 776 alla settimana, 50 al giorno. Con punte che hanno superato le 2.000 in un mese e 100 in un giorno. "Se il 2008 si e' confermato anno record della pedofilia on-line con un incremento del 149% al 2003 ad oggi nelle 5.434 segnalazioni di questo report quadrimestrale - ha dichiarato Giovanni Arena, presidente dell'Organizzazione - qualcosa e' drammaticamente cambiato nei contenuti dei siti pedofili: i video e le fotografie di genere ''sadico'' sono raddoppiati, mentre si e' abbassata drasticamente l'eta' dei bambini sfruttati'. Nulla purtroppo e' cambiato, sul fronte del pedo-business, una macchina inarrestabile che continua l'immissione nel mercato di nuovi visi e nuovi corpi, utilizzando ogni possibile risorsa di promozione diretta e indiretta. Il pedobusiness intanto muta e fa proprie linee immateriali di criminalita' che permettono di sfuggire alle regole correndo meno rischi". L'indagine che ha portato alla maxi operazione del NIT,a Siracusa, scaturisce da una delle 233.138 segnalazioni fatte da Telefono Arcobaleno che invita ad una riflessione attenta sull'evoluzione continua della pedofilia in internet e conseguentemente, sul ruolo che ciascun soggetto e' chiamato a svolgere per porre sotto controllo questo dramma.

http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200905060848-cro-rom1005-pedofilia_telefono_arcobaleno_triplicati_clienti_italia

Pedofilia: video sadici su internet, 4 arresti e 53 indagati

» 2009-05-06 07:44
Pedofilia: video sadici su internet, 4 arresti e 53 indagati
Perquisizioni in 15 regioni
(ANSA) - SIRACUSA, 6 MAG - Quattro arrestati, 53 indagati, 57 perquisizioni in 15 regioni: e' il bilancio di un'operazione contro la pedofilia su Internet. L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Siracusa, ha rivelato la diffusione di filmati di sadismo, con torture e violenze sessuali nei confronti di bimbi di 4-5 anni. Perquisizioni in Veneto, Lombardia, Sicilia, Campania, Lazio, Emilia, Toscana, Liguria, Puglia, Piemonte, Sardegna, Marche, Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia.



http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/abruzzo/news/2009-05-06_106349083.html

martedì 5 maggio 2009

Parla Luca Barbareschi, presentando la sua Fondazione.


Fondazione Luca Barbareschi




“HANNO ABUSATO DI ME ORA AIUTO LE VITTIME”
Parla Luca Barbareschi, presentando la sua Fondazione.


ROMA. Luca Barbareschi, durante l’intervista rilasciata ieri sera, domenica 18 marzo, ad Antonello Piroso nel suo “Niente di Personale” su La7 ha annunciato il proprio impegno di difesa dei bambini vittime di molestie sessuali.
Il 20 Aprile nascerà infatti la “Fondazione Onlus barbareschi”, fortemente voluta dall’attore, anche per un coinvolgimento personale. Barbareschi nella conversazione ha ricordato “la drastica decisione” di recarsi negli stati Uniti presso l’Alcolisti anonimi Americana, per superare il trauma di un abuso sessuale subito durante l’infanzia. Barbareschi ha accettato di raccontare questo suo passato “pesante” dicendo:
“Il problema delle molestie sessuali sui bambini e bambine in Italia va oltre l’immaginazione. Ed è una cosa spaventosa. Lo so, perché l’ho vissuto sulla mia pelle e ho impiegato molti anni prima di riavere di nuovo stima di me stesso”.
Da questa esperienza drammatica l’intento di aiutare altri che hanno vissuto la stessa situazione:
“Nella Fondazione, che gestisco assieme all’Associazione Prometeo di Bergamo, io metterò tutte le mie risorse.
Voglio che questa sia una battaglia importante”.




Barbareschi: «Così salverò i bimbi violati»
Prometeo diverrà il braccio operativo della nascente Fondazione Barbareschi.
di Luciano Gulli - venerdì 20 aprile 2007
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Si chiama così: «Fondazione Luca Barbareschi. Dalla parte dei bambini». Luca Barbareschi è l’attore che tutti conoscono. Bell’uomo con fama di sciupafemmine, intelligente, colto, politicamente controcorrente, essendo uno dei pochi uomini di spettacolo non impaludati nelle acque morte del conformismo di sinistra dove guazzano tutti gli altri tenendosi per la coda. Quasi tutti gli altri.
La Fondazione che porta il suo nome, e che lui ha creato mettendoci un bel po' di passione, un bel po' di denaro, e anche un bel po' di dolore, si presenta oggi alle 19 a Milano, all'hotel Principe di Savoia. Il nome scelto per la sua onlus dice già di che si tratta, senza pindarici o tartufeschi giri di parole. Barbareschi sta dalla parte dei bambini vittime della pedofilia perché lui c'è passato. E sa che vuol dire. E ora - ma ci pensava da un pezzo - gli è venuta voglia di spendersi in prima persona per contrastare (abbattere no, se i numeri che lui cita - spaventosi - sono reali. E temo che lo siano) un fenomeno abietto, indegno. Un fenomeno che dai bassifondi di turpi latitudini mentali legate a un mondo criminale e malato, ma che si pensava circoscritto, si è allargato come una lurida bava venefica e ora dilaga per il mondo grazie (si fa per dire) a Internet.
La Fondazione Luca Barbareschi si occuperà non solo di garantire la tutela di minori offesi, anche sotto il profilo legale, ma anche del recupero di bambini vittime di molestie costretti a vivere in condizioni di degrado sociale o di sudditanza psicologica. «Quando il mostro è dentro casa, e accade spesso - dice Barbareschi - è ancora più difficile. Lì si tratta di intervenire con operazioni chirurgiche di difficoltà estreme. Ci sono casi in cui la madre sa da anni che il marito abusa della figlia e non trova il coraggio di denunciarlo. E se lo fa rischia di imbattersi, come è accaduto, in un giudice che assolve dicendo che il padre incriminato era affetto da sonnambulismo». Alla presentazione della Fondazione Barbareschi ci saranno funzionari dell'Fbi, di Scotland Yard e della polizia italiana. Perché il cancro infetta ormai vaste aree del pianeta.
Lei sostiene che il giro d'affari legato alla pedofilia ha superato in Italia quello della droga. Possibile?
«Consideri questo dato. Ogni sito pedopornografico rende in media fra gli 80 e i 90mila euro al giorno. Per scaricare una foto da questi siti si spendono anche 300-400 euro. Ora lei sa quanti sono questi siti, in Italia e in giro per il mondo? Decine e decine di migliaia. Pensi che in Olanda vogliono addirittura fondare un partito a favore della pedofilia. Ecco, a me sta a cuore questo aspetto: aiutare la gente a spezzare il muro della vergogna, dell'imbarazzo, a denunciare il malaffare».
Ammetterà che non è facile.
«Lo so, è maledettamente difficile. Spesso, chi è vittima dei pedofili, o chi è testimone diretto di casi di pedofilia rilutta a sporgere denuncia perché ritiene la cosa denigratoria della propria persona. Pensa di restarne segnato, infangato a sua volta. Io posso invece testimoniare il contrario».
Lei ha raccontato una volta, in televisione, di essere stato molestato da bambino. Vuol raccontare come andò?
«Accadde in due occasioni. La prima quando avevo 8 anni, in un istituto retto da religiosi, a Torino. La seconda quando ero più grande, alle medie, in quella che passa per la migliore scuola "cattolica" di Milano, e dalla quale aspetto ancora scuse formali».
Chi era il suo molestatore?
«Il mio padre spirituale. Ovvero il sacerdote che era anche il mio confessore. Il massimo del tradimento, come vede, visto che il soggetto in questione aveva accesso alla mia anima, ai miei sentimenti più riposti. Era la stessa scuola, quella di Milano, in cui gli allievi venivano presi per le orecchie, fino a fargliele sanguinare, o in cui si amministravano ceffoni perché il malcapitato, a mensa, aveva fatto rumore giocherellando con il coltello e la forchetta sul piatto».
Quanto le è costato superare quel disagio?
«Un prezzo altissimo. Mi sentivo sporco dentro, inadatto al mondo. Per molto tempo, negli anni della formazione, ho pensato che non sarei stato capace di recuperare una dimensione di equilibrio. Anche solo l'idea di affermarmi professionalmente, di trovare un mio ruolo sembrava impraticabile, difficile, illusoria».
Perché ha dato il suo nome alla fondazione?
«Perché voglio che resti testimonianza di uno che ha avuto il coraggio di alzare la testa in un Paese in cui molti la abbassano. Sa, il nostro è un Paese di servi. Siamo quelli descritti da Tolstoj in Guerra e pace: gente disposta a dare anche la propria moglie agli invasori per un posto da fattorino, da usciere. Dignità: zero. Sarà dura, ma bisogna che la gente cominci a realizzare che il posto di chi sbaglia è la galera».


ROMA. Luca Barbareschi, durante l'intervista rilasciata, domenica 18 marzo, ad Antonello Piroso nel suo "Niente di Personale" su La7 ha annunciato il proprio impegno di difesa dei bambini vittime di molestie sessuali.
Il 20 Aprile è nata infatti la "Fondazione Onlus Barbareschi", fortemente voluta dall'attore, anche per un coinvolgimento personale. Barbareschi nella conversazione ha ricordato "la drastica decisione" di recarsi negli stati Uniti presso l'Alcolisti anonimi Americana, per superare il trauma di un abuso sessuale subito durante l'infanzia. Barbareschi ha accettato di raccontare questo suo passato "pesante" dicendo: "Il problema delle molestie sessuali sui bambini e bambine in Italia va oltre l'immaginazione. Ed è una cosa spaventosa. Lo so, perché l'ho vissuto sulla mia pelle e ho impiegato molti anni prima di riavere di nuovo stima di me stesso".
Da questa esperienza drammatica l'intento di aiutare altri che hanno vissuto la stessa situazione:
"Nella Fondazione, che gestisco assieme all'Associazione Prometeo di Bergamo, io metterò tutte le mie risorse.
Voglio che questa sia una battaglia importante".
La "Fondazione Onlus Barbareschi", come abbiamo già riportato nel nostro sito, è stata tenuta a battesimo, con la presenza del noto attore, al V convegno Internazionale "Pedofilia Oggi", tenuto a Boario Terme dalla Associazione Prometeo onlus, da quasi 10 anni in prima linea nella lotta alla pedofilia.
Tratto da: IGN-NEWS.


Vi segnaliamo infine questo link dove troverete Luca Barbareschi leggere un breve passo del libro Predatori di Bambini di Massimiliano Frassi:
http://www.radiomontecarlo.net/RMC_04/on_air/rubriche/rush_hour/index_leggio_html
http://www.associazioneprometeo.org/pilot.php?action=new_pg&cl=6&ip=159&iv=159&im=188

venerdì 1 maggio 2009

PADRI VIOLENTANO FIGLIE E NIPOTI ARRESTATI

Roma | 14 febbraio 2009
Molfetta, abusava della figlia 14enne. Arrestato

"Meglio che lo faccia io prima che lo facciano gli altri". Anche
questo diceva a sua figlia appena quattordicenne per giustificare gli
abusi sessuali cui la sottoponeva. L'uomo, un giovane padre di 34 anni
che è stato arrestato questa mattina, aveva ridotto la figlia in stato
di totale soggezione, minacciandola, picchiandola e ricattandola. Se
la ragazza cercava di sottrarsi alle sue attenzioni, lui le vietava
uscire di casa, di usare il motorino e le negava la paghetta.


La ragazza, dopo avere subito per quasi un anno si è confidata con una
sua parente e poi con un ufficiale donna dei carabinieri e una
psicologa che l'hanno aiutata a denunciare tutto. Del caso si è
occupato il sostituto procuratore di Trani Mirella Conticelli che ha
ottenuto dal gip un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti
dell'uomo con l'accusa di violenza sessuale, minacce, maltrattamenti e
lesioni personali.


La ragazza da piccolissima è stata cresciuta dalla nonna materna
poichè i genitori, divenuti tali appena ventenni, si erano separati
subito. La mamma vive con un nuovo compagno. Circa un anno fa, la
ragazza era andata a vivere con il padre dopo che l'uomo era uscito di
prigione avendo finito di scontare una condanna per reati legati al
traffico di stupefacenti. Per lei si è trattato di un anno d'inferno.


Il padre la obbligava ad avere rapporti sessuali sostenendo che oramai
era tempo e che se non con lui lo avrebbe fatto con altri. Se la
ragazza si opponeva lui la picchiava e la segregava in casa, le
impediva di vedersi con le amiche, di fare una vita normale.


La ragazzina, dopo avere subito per circa un anno, ha confidato i
soprusi alla nonna e poi a persone esperte che l'hanno aiutata a
superare la vergogna e la paura e a denunciare. Ora è andata a vivere
con la madre, ma sarà il Tribunale per i minorenni a stabilire se
questa sarà la dimora idonea per restituirle serenità e per garantirle
una crescita armoniosa.


In questa vicenda e nelle indagini gli investigatori e i magistrati
hanno seguito un 'protocollo di indagine per i reati di violenza
sessuale o contro minori', redatto da due sostituti della procura di
Trani, Mirella Conticelli e Carla Spagnolo che si è rivelato - hanno
sottolineato gli investigatori - molto utile per vincere la reticenza
e la vergogna della vittima.


http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=106676


Roma | 24 gennaio 2009
Padre abusa della figlia 12enne; zio stupra nipotine di 8 e 5 anni.
Arrestati a Palermo e a Napoli


Gli agenti della squadra mobile di Palermo, hanno eseguito ieri
l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del
Tribunale di Termini Imerese Guglielmo Castiglia su richiesta del pm,
nei confronti di un uomo di 40 anni, incensurato, accusato di violenza
sessuale nei confronti della figlia dodicenne.


Il padre ha tentato di violentare la figlia mentre la madre era in
ospedale ad assistere un altro figlio malato. Ma l'episodio si e' poi
ripetuto nel tempo. La madre ha saputo la verità e ha lasciato il
marito, rifiutandosi però di sporgere denuncia. L’ha fatto la
psicologa che ha avuto in cura la bimba. Gli agenti della sezione
specializzata della squadra mobile di Palermo hanno avviato le
indagini. Ricostruita la vicenda, il gip ha emesso l'ordinanza di
custodia cautelare in carcere nei confronti dell'uomo, eseguita ieri.


Nei giorni scorsi, sempre la sezione specializzata della squadra
mobile di Palermo, ha eseguito inoltre tre ordini di esecuzione per la
carcerazione di tre persone, condannate a pena definitiva per violenza
sessuale ai danni di minori di 10 anni.


Violentava le nipotine
Un uomo di 28 anni e' stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e
violenza sessuale aggravata. L'uomo e' accusato di avere commesso
violenza sessuale nei confronti delle nipotine di 8 e 5 anni figlie di
una sorella. A carico dell'indagato e' stata emessa un'ordinanza di
custodia cautelare su richieste dei pm della procura di Napoli. Gli
stupri avvenivano di notte: l'indagato le prelevava a turno dal loro
letto, le portava nel suo e poi ne abusava. Le violenze sarebbero
andate avanti dal 2004 al 2006.


http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=102607

Palermo, violentava la figlia dodicenne

Condannato a sette anni di carcere per aver abusato della figlia di 12 anni. Questa la condanna decisa dai giudici della seconda sezione del tribunale di Palermo, nei confronti di un uomo di 56 anni. Il pm Alessandro Picchi aveva chiesto la condanna a 13 anni di carcere. Le violenze erano state denunciate dalla stessa vittima. L’uomo era stato gia’ condannato per atti di libidine violenta su minorenne, per aver abusato anche della cugina della piccola.

16 aprile 2009

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/49293/palermo-violentava-figlia-dodicenne-condannato-sette-anni-carcere.htm

Foggia, uxoricida violentava la figlia maggiore

Foggia, uxoricida violentava la figlia maggiore

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=235645&IDCategoria=11

2 aprile 2009

Secondo l'accusa l'uomo, che ha 53 anni, avrebbe per almeno dieci anni abusato della figlia maggiore

FOGGIA – Lo scorso gennaio era stato arrestato a Foggia con l’accusa di avere ucciso con colpi di pistola sua moglie. Oggi è stato raggiunto in carcere da un’altra ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di avere violentato per anni una delle sue figlie e di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della moglie e delle altre figlie. Secondo l’accusa l’uomo, che ha 53 anni, avrebbe per almeno dieci anni abusato della figlia maggiore.
La ragazza ha raccontato agli agenti della squadra mobile di Foggia di essere stata costretta a subire le violenze dal padre che minacciava di morte e maltrattava lei, la moglie e le altre sorelle minori. L'uomo, che è in carcere a Torino, era separato dalla moglie che lo aveva cacciato di casa proprio dopo aver scoperto le violenze subite dalla figlia.

http://www.zeroviolenzadonne.it/index.php?option=com_content&view=article&type=news&id=1102

Violentava la Figlia Minorenne, un Arresto a Catanzaro

16 Gennaio 2009, 12:04

CATANZARO - Maltrattementi in famiglia, violenza sessuale aggravata e atti sessuali con la figlia minorenne. Con queste accuse, gli uomini della Squadra Mobile di Catanzaro, diretta dal Vice Questore Aggiunto Francesco Rattà, hanno arrestato un cittadino straniero di 38 anni di cui non sono state rese note le generalità. Le indagini degli agenti dell'ufficio minori erano partite a seguito di un gesto autolesionostico perpretato dalla figlia diciassettenne dell'arrestato. Ai poliziotti la ragazza ha raccontato di essere stata vittima fin da bambina, dall'età di soli 8 anni, delle attenzioni morbose e delle violenze sessuali del padre.
http://www.instablog.org/notizie/23837.html

Padre violenta la figlia alla presenza del fratellino

Padre violenta la figlia alla presenza del fratellino
Terribile storia che arriva dalla periferia di Genova dove un bambino di otto anni è stato ricoverato a seguito di un malore che l'ha colpito dopo aver visto il padre violentare sua sorella
Una scena troppo difficile da sostenere per gli occhi, sgranati e innocenti, di un bambino di otto anni costretto a guardare suo padre mentre violenta la sorella quindicenne.
Una tenerezza infinita nei confronti di questa famiglia distrutta dal dolore che per troppi anni ha dovuto subire in silenzio le angherie di un padre violento e senza scrupoli.

E’ accaduto a Genova dove un bambino, di cui non sono state fornite le generalità, a causa di un malore ha permesso la denuncia di una situazione grave e troppo imbarazzante perfino per pensarci.
Il ragazzo da qualche tempo veniva costretto da suo padre ad assistere ad atti di violenza sessuale nei confronti della sorella quindicenne. I frequenti stupri avvenivano nella stanza che i due ragazzini condividevano mentre la madre, ignara delle violenze, era a far la spesa oppure in giro per casa.

Davanti all’ennesimo, brutale episodio il cuore del ragazzino non ha retto ed il piccolo è stato colpito da un violento arresto cardiaco. Sentendo delle urla provenire dalla camera dei suoi figli, la madre si è precipitata di sopra fino a trovarsi davanti all’unica, terribile scena che non si sarebbe mai aspettata di vedere: la figlia quindicenne braccata dal padre e il ragazzino riverso a terra per lo shock.

La donna ha immediatamente chiamato i soccorsi e, una volta in ospedale, ha raccontato ai medici la ragione di quel malore chiedendo l’intervento della polizia. Di quel padre fuori dalla natura umana si erano però perse le tracce. L’uomo ha raccolto le sue case ed ha lasciato l’abitazione per nascondersi dall’arresto. I carabinieri sono ora sulle sue tracce. Il ragazzino, quantomeno nel fisico, è fuori pericolo.


Stefania Rocco
16 01 2009


http://magazine.ciaopeople.com/News_WorldInfo-1/Cronaca-1/Padre_violenta_la_figlia_alla_presenza_del_fratellino-7060

Violenta la figlia per 18 anni. In manette un settantenne

Campobasso | 21 aprile 2009
Violenta la figlia per 18 anni. In manette un settantenne
Ha abusato sessualmente della figlia per 18 anni prima di essere arrestato. In carcere per violenza sessuale è finito un 70enne di Jelsi (Campobasso). L’uomo, padre di cinque figli, ha molestato la ragazza, oggi 25enne, da quando aveva appena sette anni. Una indagine lunga, partita lo scorso novembre ad opera della squadra mobile di Campobasso. Gli agenti stavano indagando su un caso analogo di violenza sessuale in famiglia: un altro padre, di 49 anni, abusava della figlia con disagi psichici nello stesso paese.

L’inchiesta è andata avanti tra i silenzi della famiglia. Ora gli inquirenti indagano anche per capire se le attenzioni morbose del genitore abbiano coinvolto anche gli altri componenti della famiglia.

http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=115577

Per dieci anni violenta i suoi quattro figli: padre 39enne arrestato insieme al suo compagno

Per dieci anni violenta i suoi quattro figli: padre 39enne arrestato insieme al suo compagno
pubblicato: giovedì 09 aprile 2009 da Daniele Particelli in: Violenza Sessuale
Puglia-Taranto

Dieci anni di abusi sessuali da parte del padre e del suo nuovo compagno: è quello che sono stati costretti a subire quattro minorenni, che alloggiavano in una casa famiglia a Taranto e trascorrevano il fine settimana con il genitore.

Da quanto è emerso fin’ora le quattro vittime sarebbero un ragazzo di 21 anni, una ragazza di 19 e due gemelli (maschio e femmina) di 16 anni: le violenze sarebbero iniziate quando questi ultimi avevano solo 5 anni e sarebbero andate avanti fino al 2007.

I ragazzi venivano prelevati due per volta dalla casa famiglia dal padre, 39 anni, e dal suo compagno 58enne: li stordivano, «mettevano qualcosa nel latte o nel succo di frutta e poi ci costringevano a bere. Dopo qualche minuto non capivamo più niente», ed abusavano di loro.

http://www.crimeblog.it/post/2462/per-dieci-anni-violenta-i-suoi-quattro-figli-padre-39enne-arrestato-insieme-al-suo-compagno

Bimbo di otto anni legato e violentato dalla madre

Inchiesta choc della procura della Repubblica di Savona. Il pm Alessandra Coccoli ha chiesto il rinvio a giudizio di una donna di 43 anni che per tre anni ha picchiato, legato e, a volte, anche violentato il figlioletto. Davanti a testimoni. Il piccolo è stato affidato al Comune
Di tante storiacce di violenze e maltrattamenti in famiglia questa è senza dubbio la più terrificante degli ultimi anni. Riguarda una madre e il figlioletto che all’epoca dei fatti (fino a tre anni fa) non aveva neppure dieci anni e ha subito traumi fisici e psichici di cui difficilmente riuscirà a liberarsi. La madre gli ha fatto letteralmente di tutto: abusi fisici, psichici e persino sessuali. È una storia così da brividi che non sembra vera, gli stessi inquirenti al momento dell’indagine non credevano fosse possibile tanta brutalità da parte di una madre. Nel capo d’imputazione che la Procura della Repubblica di Savona ha formulato sul fascicolo penale a carico della donna - G. B., 43 anni, oggi domiciliata in un centro Valbormida, ma in passato residente altrove e anche fuori Liguria - ci sono descritti episodi che sono doppiamente allucinanti considerato il suo ruolo di madre, quindi dell’adulto che più di ogni altro avrebbe dovuto tutelare quel bimbo. Risulta che fino al 2005 - anno in cui i servizi sociali del Comune valbormidese dove risiedono sono intervenuti ottenendo l’affidamento del bimbo al Comune - la donna si è resa protagonista di ogni genere di violenza. Esempi? Lo legava alla sedia e picchiava brutalmente, con schiaffi e pugni ma qualche volta usando anche oggetti e cinghie che gli lasciavano segni sul corpo anche a distanza di settimane. Perché lo facesse non si sa, di certo lo ha fatto anche davanti a terzi e con un sadismo e una violenza patologici, disumani. Non solo: quando il bimbo urlava per il dolore lo imbavagliava come si vede fare nei film di torture e gli legava le mani legate dietro la schiena così che non potesse opporre resistenza. Oppure lo chiudeva in una stanza per ore, senza mai aprire, e impedendogli di piangere. Non solo: in alcune circostanze la donna si è addrittura spinta più in la abusando sessualmente del figlio. Sempre da legato, gli toccava le parti intime mettendo in pratica su di lui quelle prassi che sono tipiche dei comportamenti sadomaso più estremi. Un quadro allucinante insomma nel quale altri particolari incresciosi, come ad esempio il fatto che il bimbo avesse assistito a più riprese a discussioni tra la madre e il padre così violente da degenerare nell’uso di coltelli, passano in secondo piano. L’incubo è proseguito fino al 2005 quando finalmente l’intervento delle istituzioni ha sottratto il piccolo dal giogo di quella madre folle e affidandolo al Comune. Nel frattempo la donna è stata oggetto di denunce per maltrattamenti e violenza sessuale su minore che hanno fatto scattare indagini e un fascicolo in Procura. Ora a carico della donna è stata chiusa l’inchiesta (pm Alessandra Coccoli) e fissata l’udienza preliminare davanti al gup per i primi giorni di dicembre. Contro di lei - assistita da un legale savonese - oltre alle relazioni dei servizi sociali e degli psicologi che hanno ascoltato il bimbo, ci sono le testimonianze di alcuni testimoni oculari di quelle “torture” e soprattutto le dichiarazioni del bimbo stesso che era sì piccolo (circa otto-nove anni nei fatti peggiori) ma non così tanto da non ricordare l’incubo di quelle punizioni assurde, appunto disumane.


http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/savona/2008/11/24/1101903285327-bimbo-otto-anni-
legato-violentato-madre.shtml

Nessuno di noi, pur leggendo questo articolo, potrà mai immedesimarsi nel dolore e nell’orrore che ha provato questo bambino. Dolore ed orrore che sua madre gli arrecava con ferocia, con cattiveria, forsanche sorridendo malignamente. Nessuna pena detentiva sarà mai giusta difronte a questo. Nessun tempo potrà mai cancellare la memoria a questo bambino affinchè cresca sereno ma tutti noi pregheremo perchè ciò avvenga.

http://mammadolce.wordpress.com/2008/11/24/abusi-su-minori-ad-8-anni-legato-picchiato-e-violentato-da-sua-madre-un-orrore-sconcertante/#more-765

Violenza sessuale su figlia minorenne Per 2 anni, arrestato

Violenza sessuale su figlia minorenne Per 2 anni, arrestato
11 gennaio 2008 alle 12:42 — Fonte: repubblica.it
Per due anni, fra il 1998 e il 2000, aveva abusato sessualmente della figlia minorenne. È finito in carcere a Sassari un operaio di 57 anni residente a Ozieri, nel Sassarese, al quale i carabinieri della locale compagnia hanno notificato ieri un’ordinanza di carcerazione del tribunale di Sassari. I militari che l’hanno raggiunto in casa, l’hanno trovato nel suo letto, ubriaco. L’uomo, infatti, ha problemi con l’alcol. Dovrà scontare in carcere quattro anni e otto mesi.

http://news.kataweb.it/item/396933/violenza-sessuale-su-figlia-minorenne-per-2-anni-arrestato

Violenta figlia minorenne per 4 anni, arrestato

Violenta figlia minorenne per 4 anni, arrestato
9 aprile 2008 alle 10:45 — Fonte: repubblica.it

Un pregiudicato genovese di 46 anni, le cui iniziali sono B.M., è stato arrestato dagli investigatori della sezione Minori della Squadra Mobile su ordine del pm della Procura genovese Sabrina Monteverde.

L’uomo è accusato di avere violentato per anni, dal 2004 al marzo 2008 ininterrottamente la figlia minorenne. All’inizio delle violenze la vittima aveva 11 anni. A seguito della denuncia fatta dalla bambina, la polizia ha effettuato le verifiche necessarie ed in breve tempo ha chiarito che le violenze sessuali avvenivano tra le mura di casa, con ritmo settimanale. L’uomo, pregiudicato anche per una precedente violenza sessuale oltre ad altri reati, è stato immediatamente arrestato. Ulteriori dettagli sull’arresto saranno forniti alle 11,30 in questura a Genova dal dirigente della sezione Minori Alessandra Bucci.

http://news.kataweb.it/item/432221/violenta-figlia-minorenne-per-4-anni-arrestato

TORINO-MISTERI DI UNA FAMIGLIA

2/4/2009 (12:52) - DOCUMENTO - LE DEPOSIZIONI CONFERMATE DA ALCUNE INTERCETTAZIONI
"Mia sorella ha avuto
un bimbo da nostro padre"
“Il nonno si vantava dicendo che era usanza andare a letto con le figlie”
GRAZIA LONGO
TORINO
«Mio padre non ha violentato solo me, ma anche mia sorella. Mio nipote, il primo figlio di mia sorella, è figlio di nostro padre». Agghiacciante? Di più. Non ci sono parole sufficienti a descrivere l’orrore che si consumava nella casa dell’orco alla Falchera. Il racconto di Laura - 34 anni, la figlia maggiore del padre padrone - emerge dai verbali in tutta la sua drammaticità.

«Mio padre ha iniziato ad interessarsi a me quando avevo 9 anni. “Ti insegno un gioco” mi diceva, prima di toccarmi, “che poi ti serve quando sei grande per la tua vita di coppia”. A 12 anni, dopo che mio fratello mi ha violentata, lo ha fatto anche mio padre». E lo stesso trattamento sarebbe stato rivolto anche alla sorella minore. Ma se Laura (difesa dall’avvocato Giulio Calosso), prima di compiere 13 anni è rimasta incinta ed ha abortito naturalmente per una gravidanza extrauterina, la sorella minore no. Lei ha messo al mondo il frutto dell’incesto. Ancora Laura: «Mia sorella mi ha detto che faceva il test del Dna, ma poi non l’ha mai fatto».

La paternità incestuosa del nonno era nota a tutta la famiglia. Compresa quella del fratello di Laura, che da ragazzo l’ha stuprata in casa dei genitori e poi ha abusato anche delle sue figlie.

Più leggi i verbali, più ti domandi come sia potuto accadere tutto quel che viene descritto nei minimi dettagli e che, in alcuni casi, è confermato dalle intercettazioni disposte dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Paolo Scafi.

La figlia maggiore del fratello stupratore, dice che «tutti a casa sapevano che Laura e la sorella minore erano state a letto con il padre e anche che la più piccola gli aveva dato un figlio». E ancora: «Il nonno si vantava che c’era l’usanza che il padre andasse a letto con le figlie e per questo quand’erano piccole le faceva dormire lontano dai figli maschi». E come Laura in una deposizione difende il padre, scaricando tutte le responsabilità sul fratello (per poi smentirsi in un successivo interrogatorio dove ha definito il fratello «come un marito, mio padre come un amante: ma sono tutti e due della stessa forza»), le tre figlie (di 6, 12 e 16 anni) del fratello di Laura lo proteggono nonostante le intercettazioni ambientali.

Intanto sia il padre-padrone, difeso dall’avvocato Antonio Genovese, sia il figlio, difeso dall’avvocato Antonio Foti, dal carcere continuano a negare e a dichiararsi innocenti. Secondo indiscrezioni, il pm Scafi sarebbe intenzionato a chiedere il giudizio immediato per «evidenza della prova», ma l’avvocato Genovese insiste che «non esiste la certezza che la voce intercettata sia del padre di Laura».

L’avvocato Foti oltre a esprimere stupore «per il rifiuto all’incidente probatorio, sentendo dalla viva voce dei protagonisti in contraddittorio, e a una nuova perizia psichiatrica su Laura. M’interrogo - sempre ammesso che davvero il pm abbia chiesto il rito immediato - su quale sia l’evidenza della prova in questo quadro così intricato».
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200904articoli/10027girata.asp

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Stupri e aborti
Parla la figlia dell'orco di Torino: "Ecco la verità sulla mia famiglia"

TORINO 03/04/2009 - L’altra verità sulla famiglia dell’orco della Falchera la racconta Maria, figlia di Michele e sorella di Giuseppe, i due presunti stupratori. Ma soprattutto sorella di quella Laura, la figlia maggiore del padre-padrone, che l’ha chiamata in causa in questa storia da voltastomaco. C’è un retroscena inaudito, infatti, tra i verbali che raccolgono le dichiarazioni di Laura alla polizia: «Mio padre ha stuprato anche mia sorella solo che lei, a differenza di quanto ho fatto io, alla fine ha deciso di non abortire. Infatti i suoi due bambini (li chiameremo Giorgio e Federico, rispettivamente di 4 e 2 anni) sono figli di nostro padre, che è anche il nonno». Come del nonno sarebbe stato quel bambino che Laura ha abortito - costretta dal padre - quando aveva solo 13 anni. E tutte le denunce sarebbero una sorta di vendetta per un rapporto sentimentale contrastato.

Una circostanza, quella di gravidanze incestuose, che però alla conferenza stampa durante la quale era stata diffusa la notizia dei due arresti, rispondendo a domanda precisa, gli inquirenti - il sostituto procuratore Pietro Forno e il vicequestore Jolanda Seri - avevano smentito con decisione. Maria è la persona che, fin dal primo giorno, ha sempre risposto ai giornalisti, difendendo con furore la propria famiglia. Adesso, all’indomani della drammatica dichiarazione di innocenza di suo padre dal carcere, in attesa di una decisione dei giudici del Riesame, vuole parlare. A cominciare dalla prima domanda che le si fa, su questo rapporto incestuoso che avrebbe portato a una nascita. Maria non accetta che qualcuno metta in dubbio la paternità dei suoi bambini, che giura essere figli del marito Pierino C., 43 anni. «Nessuno deve toccare i miei bambini - urla insieme al marito -, loro in questa storia non c’entrano niente e devono rimanerne completamente fuori. Mio padre non mi ha mai sfiorato, è un uomo di chiesa. Lui queste cose non solo non le fa, ma non le ha mai nemmeno pensate. I bambini sono miei e di mio marito, nessuno ce li deve toccare».

Poi la furia si indirizza verso la sorella, le cui dichiarazioni hanno prima portato in carcere il fratello, poi il padre. «Quelle di Laura sono tutte menzogne, è solo una s…, un’ingrata. Sta cercando di rovinarmi, dopo aver screditato tutta la famiglia. Non è più mia sorella, per me non esiste più. Non voglio più vederla, è solo una matta che con la sua follia ha disonorato una famiglia di persone perbene».

Guai a chiederle se è disposta a sottoporsi al test del Dna per accertare una volta per tutte di chi sia la paternità di Giorgio e di Federico. «Ma che test del Dna - sbotta - non se ne parla proprio. Non ce n’è proprio bisogno. Mio marito sa che i figli sono suoi, perché quando sono scappata di casa ero ancora vergine. Mi ha sverginato lui, e quella sera gli ho dato prova del mio onore, della mia verginità…».

Maria è sicura che suo padre non abbia mai sfiorato nemmeno Laura. «Per papà mi butterei tutta nel fuoco - dice -. Lui è un signore, in casa non ci ha mai sfiorato, nemmeno per lavarci i capelli, non si faceva vedere nemmeno in mutande. Se aveva voglia di sesso, lo faceva con mia mamma. E vi assicuro che mia mamma lo soddisfaceva a sufficienza».
Tutte “balle” quindi le accuse di Laura, come inventato sarebbe anche il rapporto incestuoso con il padre che ha portato la sorella ad abortire quando aveva 13 anni. «Ve la racconto io la storia, perché ero presente. Laura è sempre stata una p…, andava con tutti. Una volta si è fatta riempire da un marocchino senza permesso di soggiorno. È rimasta incinta e allora papà le ha detto: “Buttalo via quel rifiuto lì, non puoi avere un figlio da un marocchino senza permesso di soggiorno”. Sapete, papà è molto religioso, non avrebbe mai permesso un simile disonore
per la nostra famiglia».

Una versione dei fatti sconcertante, agghiacciante, da voltastomaco. Ma confermata anche da Pierino C. marito di Maria e genero dell’orco. Pierino è stato in carcere per truffa e anche per omicidio. «Poi la mia vita è cambiata da quando ho conosciuto Maria, una donna fantastica - racconta -. All’inizio suo padre non mi voleva, perché avevo precedenti penali. E l’ho capito, perché come padre ha sempre voluto il meglio per i figli. Quale genitore sarebbe contento che sua figlia si sposi con un pregiudicato? È comprensibile che non volesse che sua figlia avesse un figlio da un marocchino senza permesso di soggiorno. Ma quale incesto, mio suocero ha detto a Laura di abortire solo perché non era “una cosa d’onore” avere un figlio da quel marocchino».

Poi con il passare degli anni Pierino si è guadagnato la fiducia dei genitori di Maria e ha iniziato a frequentare quella che per tutti è diventata la tana dell’orco. «Ma non è vero niente - insiste - sono stato tante volte a casa loro, mi hanno dato un letto, mi hanno fatto dormire insieme a mia moglie. È assurdo. Se uno stupra la figlia, poi non invita suo marito a casa. Mio suocero è una persona perbene, e alla fine la verità verrà a galla. È Laura che è una matta, dovrebbero curarle la testa, ma tanto non le ha mai funzionato bene».

Matta sì, ma secondo la sorella Maria, anche molto furba. Tanto da infamare il padre, il fratello e un’intera famiglia pur di sposare l’uomo che ama.

«Laura ultimamente si vedeva con un delinquente, un poco di buono - racconta Maria - e mio padre ovviamente si è opposto a questa relazione. Non voleva che mia sorella se ne andasse con un individuo del genere, e allora ha iniziato a ricattare papà. Gli ha detto, guarda che te la faccio pagare, ti metto in un mucchio di guai. E allora si è inventata questa storia assurda di violenze, ha organizzato tutto nei minimi dettagli pur di infamarci».

Andrea Magri

http://www.cronacaqui.it/mobile/view/20740

Tivoli, sorelle denunciano il padre: "Violentate per 10 anni"

arrestato mentre preparava la fuga
Tivoli, sorelle denunciano il padre: "Violentate per 10 anni"

Le due sorelle di 17 e 18 anni si sono rivolte ai Carabinieri, stanche delle violenze subite, denunciando 10 anni di abusi sessuali subiti da parte del padre.



Per dieci anni ha abusato delle figlie che ora hanno 17 e 18 anni ma le due sorelle stanche delle violenze si sono rivolte ai carabinieri e lo hanno denunciato. L'uomo, un romano di 40 anni, è stato fermato per violenza sessuale da carabinieri della compagnia di Tivoli, in provincia di Roma.


Il 40enne operaio è stato bloccato dai carabinieri nella sua abitazione mentre stava preparando la valigia, probabilmente, per allontanarsi. Il fermo è stato convalidato dal gip del Tribunale di Roma ieri, confermando la custodia cautelare in carcere a Rebibbia.




http://iltempo.ilsole24ore.com/roma/2009/03/13/1000781-tivoli_sorelle_denunciano_padre_violentate_anni.shtml



l'uomo smascherato dalle figlie, che oggi hanno 17 e 18 anni
Roma, due sorelle denunciano il padre
«Ci ha violentate per dieci anni»
Arrestato un operaio 40enne. Solo qualche giorno fa la madre è stata messa al corrente dalle figlie degli abusi


ROMA - Per anni hanno vissuto un inferno, ora hanno deciso di ribellarsi e mettere la parola fine a un incubo iniziato quando erano bambine. Due sorelle di 17 e 18 anni hanno denunciato il padre ai carabinieri: per dieci anni l'uomo ha abusato sessualmente delle figlie. L'operaio 40enne è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata.

FUGA - Quando i militari sono arrivati nella sua abitazione, l'uomo stava preparando la valigia, forse per organizzare la fuga. Il 40enne è stato sottoposto a fermo che il Gip del Tribunale di Roma ha convalidato, confermando la custodia cautelare in carcere a Rebibbia. Le due ragazze violentate dal padre sono rimaste con la propria madre nella loro abitazione alla periferia est di Roma, oltre il raccordo anulare.

LA DENUNCIA - In base alle prime informazioni fornite dagli inquirenti, che sulla vicenda mantengono assoluto riserbo, la denuncia delle due ragazze risalirebbe ad appena qualche giorno fa: le sorelle, accompagnate dalla madre (che solo qualche settimana prima era stata messa al corrente dalla figlie di quanto accaduto per tanto tempo), hanno fornito ai militari una versione dei fatti talmente circostanziata e puntuale della vicenda da permettere ai militari di svolgere indagini lampo. Gli abusi si sarebbero protratti per dieci anni, senza mai interrompersi, anche se negli ultimi due-tre anni le violenze erano avvenute in maniera più sporadica. Ora le sorelle sono assistite da un team di psicologi.

R. Fri
13 marzo 2009


http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_13/roma_abusi_sessuali_su_figlie_39fcd754-0fa9-11de-948b-00144f02aabc.shtml

CASI INCESTUOSI IN SICILIA

L'ORCO DI RAGUSA

di Romina Marceca

Un uomo rissoso, violento, depravato. Questo è - secondo le indagini della polizia di Ragusa - il profilo di L.T., il padre di 50 anni che per 4 anni ha violentato la figlia ventenne. Così attaccato a quel suo rapporto incestuoso da ingelosirsi per l’affetto che la ragazza dimostrava per una zia (poi malmenata con calci e pugni riportando ferite guaribili in 40 giorni).

Una giovane disadattata, con qualche piccolo problema relazionale, ma tanto dolce e bella. Un piccolo cucciolo impaurito per anni di violenze. I poliziotti della squadra mobile Ragusana hanno raccolto il suo racconto incredibile. Il padre prima di abusare di lei le faceva vedere film porno poi la costringeva a prestazioni di vario tipo. Dopo anni di abusi, l’uomo ha deciso di accompagnare la ragazza in ospedale. Una mossa sbagliata, azzardata e che gli è costata l’arresto. L’uomo, infatti, ha detto davanti ai medici che avrebbe intuito un atteggiamento strano da parte della figlia, forse legato a un probabile stupro subito durante una gita scolastica.
I medici avrebbero constatato gli abusi, ma i professori, indignati, li avevano smentiti. “Nemmeno un solo attimo i ragazzi sono rimasti soli durante la gita”. Così nascono i sospetti tra gli investigatori informati da una relazione dei sanitari. Partono le indagini. Gli ispettori della squadra mobile, coordinata dal vicequestore aggiunto Francesco Marino, hanno ascoltato più volte la vittima, con l’aiuto di una psicologa. Alla fine la storia - dopo 4 mesi di inchiesta - si è conclusa con l’arresto del padre “orco” oltre al sequestro di materiale pornografico (centinaia di cassette). La ragazza è seguita da un centro specializzato per riuscire a dimenticare quattro anni di sofferenze.

ILOVESICILIA.IT Palermo, 27 novembre 2008

http://wildgreta.wordpress.com/2008/11/27/film-porno-sesso-e-abusi-ecco-lorco-di-ragusa/

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L'ORCO DI PALERMO

2008-03-08 18:47

PALERMO - La mamma di una bimba di 10 anni, per offrire maggiore protezione alla figlia, accompagnava la piccola a casa dei nonni perché non si fidava di nessun altro. E invece i carabinieri hanno scoperto che la bimba avrebbe subito molestie sessuali proprio dal nonno, che è stato arrestato. Secondo gli inquirenti l’uomo da circa due anni abusava della nipotina, che fra qualche mese compirà undici anni. Una scoperta terribile per la mamma della bimba, che era all’oscuro di tutto. A rivelare gli abusi è stata la stessa vittima, che ha raccontato alla mamma quanto era accaduto. La donna, dopo lo shock, ha denunciato tutto ai carabinieri. A causa della gravità della vicenda il sostituto procuratore Alessia Sinatra, ha subito ascoltato la piccola, che ha riferito in modo preciso e dettagliato gli abusi subiti. Un racconto sconcertante ma nello stesso tempo estremamente credibile. Per questo motivo il pm ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto dell’uomo, che è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia Piazza Verdi. La mamma ha avuto i primi dubbi su quello che accadeva nella casa del proprio padre quando la figlia ha cominciato a protestare e a piangere nel momento in cui apprendeva che avrebbe passato la serata a casa del nonno. Insospettita per lo strano comportamento della piccola e intuendo che non si trattava di un semplice capriccio, la donna ha iniziato a fare domande alla figlia. Alla fine la bambina è scoppiata in lacrime dicendo che il nonno l’aveva minacciata sostenendo che se avesse raccontato tutto era pronto a “spararle”. A questo punto i genitori, compresa la gravità di quanto era accaduto, hanno deciso senza tentennamenti di denunciare subito il “nonno orco”. Il pm Sinatra ha ascoltato la bambina in audizione protetta video-filmata, con la presenza di un consulente tecnico. La piccola ha fornito un resoconto preciso e dettagliato degli abusi sessuali subiti, accompagnato da reazioni considerate “coerenti” e “compatibili” con gli eventi descritti, tanto che il sostituto procuratore ha ritenuto di ordinare l’arresto, il cui fermo è stato in seguito convalidato dal gip Maria Pino, che ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere dove l’uomo resterà detenuto.

Commento:

Sottolineo che in questo articolo l’arresto è avvenuto dopo aver raccolto la testimonianza di una minore, videofilmando il racconto alla presenza di uno psicologo. Da sottolineare anche che la mamma ha notato lo strano comportamento della bambina e sporto denuncia contro il padre, un passo certamente non facile. Mi dispiace solo, che dopo il caso di Rignano, tutti abbiano imparato a seguire le procedure giust, mentre per Rignano ci sono ancora delle persone che hanno dei dubbi solo perchè, inizialmente, non sono state seguite “le procedure giuste”. Ma l’abuso, purtroppo, si subisce a prescindere dalle procedure con cui lo si racconta.

Wildgreta 8 marzo 2008



http://wildgreta.wordpress.com/2008/03/08/abusi-su-nipotina-preso-nonno-orco/

"Mio nonno, orco della Torino bene"

25/4/2009 (13:42)
"Mio nonno, orco della Torino bene"
Francesca, 38enne: mi ha violentata
per tredici anni, ha rovinato tutti noi
NICCOLO’ ZANCAN
TORINO
«Mi chiamo Francesca, ho 38 anni, vivo e lavoro a Torino. Da undici anni sono impegnata in un percorso di psicoterapia molto duro. Sto lottando per tutti i problemi indotti dagli abusi sessuali subìti da quando avevo due anni. Il pedofilo era della specie peggiore: gentile, di successo, autoritario e affettuoso. Mi faceva anche le coccole, mio nonno materno».

Questa testimonianza, sotto il titolo «le mie ali verso la libertà», è sul sito di Prometeo, un’associazione che si occupa di lotta alla pedofilia e tutela dell’infanzia. Trovare Francesca in città non è stato difficile. Perché dopo 36 anni di dolore e silenzio («Vivevo in uno stato di anestesia delle emozioni, la rabbia completamente repressa»), dopo undici anni di terapia («Ho speso circa 50 mila euro, ma l’analisi mi ha salvato la vita»), ha deciso di non nascondersi più. Arriva in anticipo all’appuntamento. È una donna minuta, pallida e coraggiosa. Ricopre un ruolo importante in un ufficio dell’amministrazione pubblica. Seduta al tavolino di un bar del centro, ordina un bicchiere di Franciacorta. Beve a piccoli sorsi, mentre spiega perché ha deciso di raccontare la sua storia: «Condividere il dolore mi aiuta. È giusto che il mondo sappia. I pedofili regnano sovrani nel silenzio».

Qual è il primo ricordo?
«L’ho ricostruito con precisione a posteriori. Estate del ‘73. Quell’anno i miei genitori hanno fatto una crociera. Io ero una bambina con un brutto rapporto con l’acqua, mi faceva paura. Mi hanno lasciata a casa dei nonni, avevo due anni e mezzo. Ho pianto quasi tutto il mese».

Quando succedeva?
«Quando era il momento di cambiarmi, di mettermi a dormire, anche quando i miei parenti erano in un’altra stanza. Da quell’estate, fino a quando ho compiuto 15 anni, è successo sempre. Quando andavamo da loro, quando venivano a trovarci nella casa al mare, in montagna. Tutte le volte, anche più volte al giorno. Iniziava sempre con le coccole, poi mi spogliava e faceva quello che voleva. Ogni tanto mi sussurrava parole volgari. Poi mi coccolava ancora».

Perché nessuno se n’è accorto?
«Non lo so. Ho dato molti segnali che nessuno ha raccolto. Né in famiglia, né a scuola, neppure i medici. La pipì a letto fino a 6 anni, forti dolori addominali con ricoveri in ospedale, disegni inequivocabili, che dopo aver fatto appallottolavo diligentemente. Avevo gravi difficoltà a relazionarmi con gli altri bambini».

Resta la domanda: perché nessuno se n’è accorto?
«Si era interrotta completamente la comunicazione. Da fuori sembravamo la famiglia del Mulino Bianco, dentro era l’inferno. Ma devo dire che se mi avessero fatto un esame medico, fino a una certa età, non avrebbero trovato nulla. Quel bastardo stava molto attento a non lasciarmi segni».

Come è stata l’adolescenza?
«Ero anoressica, non mi alimentavo, bevevo, mi drogavo. È stata un casino, la mia vita. Rapporti pessimi con i miei genitori. Ma agli occhi degli altri, sembravo una ragazza di buona famiglia, un po’ viziata, che sentiva il bisogno di evadere e fare la controcorrente. Dicevano di me: "Guarda quella, ha avuto tutto..."».

Quando è riuscita a rompere il silenzio?
«Dopo avere cambiato tre analisti fino a trovare quello giusto. Dopo aver lavorato molto su me stessa. Era il 2001. Dicevo mezze frasi, avrei voluto urlare ma ero senza voce. Durante l’ennesima scenata in casa dei miei genitori, ho allargato le braccia: "Non è possibile che non abbiate ancora capito".

E loro?
«Mi hanno convocata la sera dopo: "Abbiamo chiuso il cerchio". Avevano pensato ai vicini, al campeggio, al medico, allo zio. Per anni io stessa ho difeso quel pedofilo bastardo. Ma quel giorno, dalle loro facce, ho capito che avevano capito: il nonno».

Cosa ha fatto il nonno?
«Ricordo l’ultima telefonata, si sentiva braccato. Mi ha detto: "Stai facendo soffrire la tua famiglia". Urlava. Ma quella volta ho avuto la forza di urlare più forte di lui».

Qual è stato l’ultimo atto?
«Si è sparato un colpo in testa con la pistola regolarmente denunciata. Ha lasciato una fotografia con scritto dietro: "Piango lacrime di sangue". Il giorno del suo funerale io e mia cugina abbiamo brindato. Ma avrei preferito un processo, avrei preferito saperlo in carcere per il resto della sua vita. La castrazione chimica non basta».

Come può descriverlo?
«Un uomo alto, di bell’aspetto, slanciato, affabile. Era un dirigente d’azienda rispettato da tutti, il che complicava le cose. Non mi sono ancora liberata di lui. Quando è morto, ho scoperto che ha abusato anche di mia madre, di mia cugina e non so di quanti altri bambini. Ha sempre avuto case confinanti con scuole elementari. Nell’ultima, in giardino, si era creato un gabbiotto inaccessibile».

Può esistere un risarcimento per una tragedia così?
«Credo di no. Resta una traccia profonda, incancellabile. Prendo ancora psicofarmaci, ho attacchi di panico. Il mio rapporto con la fiducia si è interrotto quando avevo due anni. Ho paura degli altri, controllo continuamente se mi hanno rubato la borsa. L’unica cosa è riuscire a guardare il passato senza provare un dolore lancinante».

Lei ci riesce?
«Non sempre. Mi chiedo: ma perché proprio a me? Come sarebbe stata diversa la mia vita? Ho un blocco: non riesco ad avere figli.

I suoi genitori?
«Siamo tutti in terapia. Ci siamo abbracciati, abbiamo parlato e pianto insieme. Disperati. Mi sono ritrovato nella situazione controversa di essere io a consolare loro. Non si danno pace. Mi chiedono continuamente: "Ma noi dov’eravamo mentre succedeva tutto questo?"».

Dov’erano?
«Mio padre al lavoro e alle riunioni politiche. Mia madre era a fare volontariato per altri bambini».

Che senso ha, ora, affidare il suo dolore a un articolo di giornale?
«Vorrei abbracciare chi ha sofferto come me. Vorrei sentirmi abbracciata. Sento il bisogno di lanciare un messaggio. Le vittime sono molte di più di quelle che pensiamo. I bambini custodiscono segreti tremendi perché si sentono responsabili di qualsiasi cosa. Bisogna cercarli nella loro tana di disperazione, sconfiggere il silenzio».

http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200904articoli/10300girata.asp

Sei anni di reclusione per il padre che abusò dei figli

TICINO/ITALIA

Sei anni di reclusione per il padre che abusò dei figli

SONDRIO - Condannato a sei anni di reclusione per abusi sessuali nei confronti dei propri figli di quattro e otto anni. Questa la sentenza decisa ieri dai giudici di Sondrio nei confronti di un Valtellinese di 47 anni che da qualche anno vive a Massagno. Gli abusi risalgono al 2002, prima che l’uomo si separasse dalla moglie e si trasferisse in Ticino, dove attualmente lavora.



Come riporta la RSI, i fatti sono avvenuti in Val Chievenna e ad incastrare l’uomo sarebbero stati alcuni filmati degli abusi, ripresi con una videocamera. La sentenza di primo grado ha decretato, oltre alla revoca della patria potestà, il pagamento di 100 mila euro per ciascuno dei figli e 50 mila euro per la moglie.

http://wildgreta.wordpress.com/2009/04/25/sondrio-padre-abuso-e-filmo-abusi-sui-figli-condannato-a-6-anni/



TICINO/ITALIA
Sei anni di reclusione per il padre che abusò dei figli




SONDRIO - Condannato a sei anni di reclusione per abusi sessuali nei confronti dei propri figli di quattro e otto anni. Questa la sentenza decisa ieri dai giudici di Sondrio nei confronti di un Valtellinese di 47 anni che da qualche anno vive a Massagno. Gli abusi risalgono al 2002, prima che l'uomo si separasse dalla moglie e si trasferisse in Ticino, dove attualmente lavora.



http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=456522&idsezione=1&idsito=1&idtipo=3

Come riporta la RSI, i fatti sono avvenuti in Val Chievenna e ad incastrare l’uomo sarebbero stati alcuni filmati degli abusi, ripresi con una videocamera. La sentenza di primo grado ha decretato, oltre alla revoca della patria potestà, il pagamento di 100 mila euro per ciascuno dei figli e 50 mila euro per la moglie.


25 04 2009

Violenta le figlie di 5 e 6 anni e le ustiona con le sigarette

Violenta le figlie di 5 e 6 anni e le ustiona con le sigarette


TORINO - Le sue bambine avevano appena compiuto 5 e 6 anni. È stato allora che ha cominciato a tormentarle. Le obbligava a spogliarsi e a restare nude in casa, le accarezzava e le costringeva a toccarsi. Guardava con loro film porno, poi si masturbava. E se le piccole facevano i capricci, sapeva come rimetterle in riga: dopo aver fumato una sigaretta, spegneva sulla loro pelle il mozzicone ancora acceso. M.O., tunisino di 35 anni, è stato rinviato a giudizio ieri mattina con le accuse di maltrattamenti e violenza sessuale aggravata dal fatto che chi l’ha subita aveva un’età inferiore ai dieci anni. Solo per quest’ultimo reato, l’uomo rischia una condanna da 7 a 14 anni di reclusione. Peccato, però, che di lui si siano nel frattempo perse le tracce. Il tunisino, infatti, è sparito. E ancora oggi non si sa bene che fine abbia fatto. È una vicenda di degrado estremo quella contenuta nel fascicolo d’indagine del sostituto procuratore Stefano Demontis. Una vicenda che racconta di abusi sessuali e di botte da orbi. Botte che l’uomo riservava anche alla giovane moglie, costretta a subire in silenzio per anni. Per otto anni, per l’esattezza: dal 1998 al 2006. Mentre nel 2003 sono cominciati anche gli abusi nei confronti delle due figlie, nate rispettivamente nel ’97 e nel ’98. Quando l’uomo ha rivolto le prime attenzioni alle bambine, queste avevano appena compiuto 5 e 6 anni. Le piccole hanno dovuto subire in silenzio fino al 2006, quando hanno deciso di denunciare il padre dopo essere scappate di casa in compagnia della madre. A prendersi cura di loro, a quel punto, sono stati alcuni psicologi e assistenti sociali, che hanno raccolto, in particolare, le confidenze di una delle due piccole vittime. Nei confronti dell’uomo (assistito dall’avvocato Roberto Castelli), non è stato tuttavia mai emesso alcun ordine di custodia cautelare, ma solo una denuncia per maltrattamenti e violenza sessuale. Ieri mattina, M.O. non era in aula. È scappato, ha fatto perdere le proprie tracce. Il giudice per l’udienza preliminare Elibetta Chinaglia lo ha comunque rinviato a giudizio. Ma è quasi certo che non si presenterà in tribunale per l’inizio del processo.


Mi viene proprio da dire ” SE QUESTO E’ UN UOMO O UN MOSTRO”, lo sanno bene le figliolette di 5 e 6 anni che hanno dovuto subire atroci violenze dal padre. Le costringeva a camminare nude in casa, sulla tenera carne ci sono ancora i segno delle sigarette dove il padre usava spegnerle.Nei confronti dell’uomo (assistito dall’avvocato Roberto Castelli), non è stato tuttavia mai emesso alcun ordine di custodia cautelare, ma solo una denuncia per maltrattamenti e violenza sessuale. Ieri mattina, M.O. non era in aula. È scappato, ha fatto perdere le proprie tracce.

22 01 2009

http://www.dalpaesedeibalocchi.com/?p=1874#more-1874

DON RUGGERO CONTI TORNA IN CARCERE

DON RUGGERO CONTI

9 Aprile 2009



Secondo l’accusa don Ruggero, già parroco della parrocchia romana della Natività di Maria Santissima, in via di Selva Candida, avrebbe abusato tra il 1998 e il 2008 di sette ragazzi affidati alle sue cure in oratorio e nei campi estivi. L’accusa di prostituzione minorile fa riferimento a due episodi: si tratta di due ragazzi che sarebbero stati indotti «a compiere e/o subire atti sessuali - è scritto nel capo d’imputazione - in cambio di denaro o altra utilità (in genere capi di abbigliamento)».

Nel corso delle indagini sarebbero emersi altri casi di abusi compiuti in Lombardia e risalenti a 25 anni fa, a Legnano, dove Don Ruggero, non ancora ordinato prete, insegnava educazione sessuale in una scuola. Tra questi casi quello di una violenza consumata su un giovane, oggi quarantenne. Per le violenze la procura non potrà procedere, perché prescritte, ma le presunte vittime potrebbero essere chiamate a testimoniare in caso di processo.



http://wildgreta.wordpress.com/2009/04/09/don-ruggero-conti-16-giugno-al-via-il-processo-con-rito-abbreviato/



Pedofilia, torna in carcere don Ruggero Conti
2009 Marzo 18

by illuminato
Roma, 18 mar. (Apcom) - E’ tornato in carcere don Ruggero Conti, il sacerdote accusato di aver abusato di sette minorenni. Il prete era agli arresti domiciliari. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Carmine Castaldo, in accoglimento della richiesta del pm Francesco Scavo, sulla base del decreto sicurezza. Ieri si era avuta notizia che per don Ruggero era stato chiesto il rinvio a giudizio per le accuse di prostituzione minorile e atti sessuali su minori. Il sacerdote era già finito in carcere il 30 giugno scorso, per una serie di episodi abuso, avvenuti nell’arco degli ultimi dieci anni, nel corso di diverse attività parrocchiali della chiesa ‘Natività di Maria Santissima’, in via di Selva Candida, alla periferia della Capitale. Dopo un periodo di carcerazione don Ruggero, dopo l’estate, aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Il difensore del sacerdote, l’avvocato Patrizio Spinelli, ha fatto istanza di scarcerazione alla luce dei gravi problemi di salute che ha don Ruggero. Al prete, la Procura contesta il fatto di aver approfittato di persone a lui affidate per ragioni di educazione culturale e religiosa, di istruzione nonché di vigilanza e custodia, “con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri e/o comunque in violazione dei doveri derivanti dalla qualità da lui rivestita di ministro di culto”. Secondo il capo d’imputazione don Ruggero approfittò dei minori in occasione di alcuni campi scuola, durante le feste di Pasqua, alla fine della scuola, durante la pausa del Natale. La dinamica descritta è quasi sempre la stessa. Il giovane che frequentava i locali della parrocchia viene attirato in altre stanze e qui costretto a soggiacere ai desideri del sacerdote. In cambio alcuni potevano avere piccole somme, dai 10 ai 30 euro, o altro, come capi d’abbigliamento.

Fonte: Apcom.net

http://butindaro.wordpress.com/2009/03/18/pedofilia-torna-in-carcere-don-ruggero-conti/



Lazio; Pedofilia, torna in carcere don Ruggero Conti
Roma, 18 mar. (Apcom) - E' tornato in carcere don Ruggero Conti, il sacerdote accusato di aver abusato di sette minorenni. Il prete era agli arresti domiciliari. L'ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Carmine Castaldo, in accoglimento della richiesta del pm Francesco Scavo, sulla base del decreto sicurezza. Ieri si era avuta notizia che per don Ruggero era stato chiesto il rinvio a giudizio per le accuse di prostituzione minorile e atti sessuali su minori. Il sacerdote era già finito in carcere il 30 giugno scorso, per una serie di episodi abuso, avvenuti nell'arco degli ultimi dieci anni, nel corso di diverse attività parrocchiali della chiesa 'Natività di Maria Santissima', in via di Selva Candida, alla periferia della Capitale. Dopo un periodo di carcerazione don Ruggero, dopo l'estate, aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Il difensore del sacerdote, l'avvocato Patrizio Spinelli, ha fatto istanza di scarcerazione alla luce dei gravi problemi di salute che ha don Ruggero. Al prete, la Procura contesta il fatto di aver approfittato di persone a lui affidate per ragioni di educazione culturale e religiosa, di istruzione nonchè di vigilanza e custodia, "con l'aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri e/o comunque in violazione dei doveri derivanti dalla qualità da lui rivestita di ministro di culto". Secondo il capo d'imputazione don Ruggero approfittò dei minori in occasione di alcuni campi scuola, durante le feste di Pasqua, alla fine della scuola, durante la pausa del Natale. La dinamica descritta è quasi sempre la stessa. Il giovane che frequentava i locali della parrocchia viene attirato in altre stanze e qui costretto a soggiacere ai desideri del sacerdote. In cambio alcuni potevano avere piccole somme, dai 10 ai 30 euro, o altro, come capi d'abbigliamento.



http://www.apcom.net/news/rss/20090318_172412_4d60949_58414.html