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sabato 9 febbraio 2008

STORIA DI MALA EDUCACION

La mia Mala Educaciòn
LE VOSTRE TESTIMONIANZE
Avevo circa tredici anni e mi stavo preparando alla cresima.
Alla fine del periodo del catechismo, dovevamo fare un ritiro di tre giorni in una parrocchia appena fuori Firenze.
I nostri genitori ci accompagnavano e la sera erano i catechisti a riportarci a casa.
Con loro c’era un bellissimo rapporto; erano molto comprensivi e pazienti. Sempre pronti allo scherzo e alle continue e insistenti domande di noi ragazzini.
La parrocchia era gestita da dei preti e noi facemmo conoscenza con quattro o cinque di loro. Ci avrebbero fatto lezione la mattina. Dopo la lezione tutti a pranzo nel refettorio, poi un ora di preghiere e infine gioco fino alle cinque, ora in cui veniva servita la merenda.
I primi due giorni passarono tranquilli. Il terzo giorno, quello che avrebbe dovuto essere il più devoto, era dedicato alla confessione.
Un primo gruppo la mattina e l’altro dopo pranzo. Quel giorno si saltarono le preghiere perché non c’era tempo.
Io avevo un amico del cuore, come tutti avevamo a quell’età. Il suo nome era Giovanni.
Era molto grazioso, aveva lunghi riccioli biondi e occhi grandissimi azzurri.
Eravamo inseparabili poiché eravamo compagni di classe e anche vicini di casa e andavamo a fare catechismo insieme. Giovanni fu chiamato a confessarsi nel primo gruppo e difatti non lo rividi fino a pranzo.
Quando suonò la campanella per andare a tavola, mi fece cenno di restare ultimi. Io non capii il perché ma lo assecondai. Lo guardavo stupito e gli chiesi cosa gli era successo. Guardandolo negli occhi vidi che stava piangendo. Mi fece giurare di non dire niente a nessuno del perché piangeva perché si vergognava moltissimo ed era terrorizzato. Lo tranquillizzai giurandogli il mio silenzio ma non capivo. Sedemmo a tavola e per tutto il pranzo non disse una parola. Cercai di farmi dire in tutti modi cosa gli fosse successo, ma continuava a ripetermi che non poteva dirmelo. Arrivò il turno della mia confessione. Il confessionale non esisteva. C’erano soltanto due sedie. Su una sedeva il prete e sull’altra, noi. Mi sedetti e dopo essermi fatto il segno della croce, il prete mi disse di raccontargli i miei peccati. Ora, ditemi voi quali peccati mortali può aver fatto un ragazzo di tredici anni? Ricordo di avergli rifilato qualche balla e che avevo avuto qualche discussione con i genitori. Cose normali. Ad un certo punto mi chiese se mi toccavo, gli risposi di sì ma che mi era successo solo un paio di volte. Mi chiese anche se nessuno mi aveva mai toccato lì e davanti alla mia risposta negativa, mi disse che era un peccato che non avessi ricevuto piacere da un’altra persona. Mentre mi stava dicendo tutte queste cose, la sua mano aprì la cerniera dei miei pantaloni e cominciò a masturbarmi. Ero impietrito! Non riuscivo a muovermi tanto ero scosso da quello che mi stava succedendo. Dopo essere venuto mi disse che farlo non è peccato ma se lo avessi raccontato a qualcuno sarebbe stato peccato mortale e Gesù non mi avrebbe mai perdonato e preso con sé in Paradiso. Uscii di lì completamente stravolto. Sulla porta della stanza delle confessioni trovai Giovanni ad aspettarmi. Quando mi vide capì subito che mi era successa la stessa cosa. Mi disse che lo aveva toccato lì, che glielo aveva preso in mano e baciato e che mentre gli stava facendo questo, aveva tentato di infilargli un dito nell’ano. Non parlammo a nessuno di questa cosa, ma ci accorgemmo che molti altri ragazzi avevano avuto la stessa esperienza. Io non ne feci mai parola con nessuno e credo neanche Giovanni. Neanche tra di noi parlammo più di questo episodio. Poi la vita ci ha portato a percorrere strade diverse e oggi ci vediamo molto di rado. Di quel prete si ebbe notizia qualche anno dopo che era stato trasferito per condotta poco ortodossa. Non sono mai venuto a conoscenza se qualcuno aveva parlato, lo avesse denunciato o altro.
Forse oggi sì, lo avremmo detto, o forse no, questo non lo sapremo mai, ma nel 1978 le cose erano davvero molto molto diverse.
Daniele B., Firenze.


P.S. Questa storia è autobiografica anche se può sembrare un po’fantastica, ma ho raccontato l’accaduto proprio come si svolse in realtà. Anche se di tempo ne è passato tanto, purtroppo mi è rimasta in mente come se fosse successo ieri.



Nota nostra:
A proposito del film “La mala educaciòn” (disponibile in dvd), questo è il sito ufficiale:
http://www.clubcultura.com/clubcine/clubcineastas/almodovar/malaeducacion/trailer.htm

http://www.associazioneprometeo.org/pilot.php?action=new_pg&cl=2&ip=3&iv=3&im=115

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